Vasseur, Ferrari aggressiva? errore sui dati in input l’ipotesi più realistica
Vasseur sta portando tutti a picco? In molti la pensano così. Parliamo di Ferrari, del sempre ilare Fred. Il francese ultimamente ride un po’ meno. Sarà perché la Rossa ha fatto due figuracce inammissibili tra Australia e Cina. A Melbourne le due SF-25 annaspavano nella piscina di Albert Park, mentre a Shanghai, addirittura, con un […]

Vasseur sta portando tutti a picco? In molti la pensano così. Parliamo di Ferrari, del sempre ilare Fred. Il francese ultimamente ride un po’ meno. Sarà perché la Rossa ha fatto due figuracce inammissibili tra Australia e Cina. A Melbourne le due SF-25 annaspavano nella piscina di Albert Park, mentre a Shanghai, addirittura, con un seppuku degno del miglior samurai, si sono auto eliminate. Alla grande!
L’aggressività inutile alla causa
L’obiettivo del Cavallino Rampante era trottare come non mai nel mondiale 2025. Una cavalcata trionfale, per sommo gaudio e tripudio dei tifosi, verso l’obiettivo sbandierato ai quattro venti: vincere almeno uno dei titoli mondiali. Sino ad ora le attese sono state rispettate pessimamente. Di peggio non si poteva fare, insomma, malgrado il primo hurrà di Lewis, con la pole del sabato e la vittoria annessa nella Sprint Race. Dettagli.
Sì, dettagli… perché il doppio zero della domenica cancella di netto quanto di buono fatto il giorno prima. Vasseur, l’altro ieri, tramite un’intervista alla stampa amica, ha voluto chiarire un concetto sulla squalifica comminata dalla Federazione Internazionale alla storica scuderia italiana. Parole per acquietare gli animi. Un sorta di pompiere che cerca di spegnere le fiamme che avvolgono Maranello.
Il manager di Draveil sostiene che, al Gran Premio della Cina, secondo round della campagna agonistica 2025, la Ferrari ha scelto di essere aggressiva. E va bene, perfetto, non c’è nulla di male. Al contrario è un approccio che vogliamo vedere. I rischi vanno presi quando vuoi surclassare gli avversari, tutto vero. Ma un’operazione del genere deve essere pensata e realizzata con tutti i crismi del caso, con la dovuta cognizione di causa.
Le possibili future squalifiche
Parliamo quindi di atteggiamento: sostantivo maschile che si rifà alla maniera di porsi o di presentarsi. Un mero riflesso di un certo stato d’animo o una semplice forma di comportamento deliberata ad hoc. Peccato che la Rossa abbia espresso questa volontà solo nei pensieri, perché nei fatti la “cappellata iperuranica” si è palesata davanti agli occhi increduli del mondo. Gargantuesco scivolone. Sbam!
Proprio per questo le scuse di Vasseur fanno ridere i polli, animali notoriamente poco intelligenti che però, data la grandezza dell’impresa “doppio zero”, si sono resi conto della situazione facendosi quattro risate. “Siamo stati aggressivi, questo dimostra che siamo alla ricerca della perfezione“, racconta Fred. Se la perfezione era riferita alla figuraccia, il sostantivo femminile è azzeccatissimo. Anche “disperazione” funziona.
Ma non finisce qui. In futuro potrebbe anche ripetersi lo scempio, perché la supposta ricerca della perfezione “significa che potrebbero arrivare altre squalifiche“. Tutto normale per voi? Il dialogo con se stesso, esposto davanti ai testimoni transalpini, prosegue con una presa di coscienza non indotta ma fortemente voluta. Il team principal della Ferrari ha sentito la necessità di ribadire un concetto…
La difesa non necessaria verso la stampa
Vasseur, con un font poco raffinato e tanto di grassetto, ha rimarcato che la squalifica non deriva affatto da un approccio truffaldino. Si deve dare il massimo, tagliare il traguardo assicurandosi di aver spinto tutto al limite. Questo ragionamento può funzionare. Lo stesso Enzo Ferrari sosteneva a gran voce che “la macchina perfetta è quella che si rompe dopo aver tagliato il traguardo“.
Una condizione del genere ha senso quando la “bagarre è serrata” però, come dice Fred, ma non come ha mostrato la Ferrari. Perché parliamoci chiaro… pure se consumava mezza macchina, il team italiano era lontano anni luce dalla McLaren. La motivazione non regge. Concludiamo con l’ultimo concetto, che si rifà alle lamentele della squadra in merito alla valanga di critiche ricevute.
Prendersela con la stampa che enfatizza il disastro a che serve? A proteggere il gruppo di lavoro? A non mettere pressione? Per noi è un po’ come sgridare il cane che ha fatto i suoi bisogni sul tappeto, dopo averlo lasciato in casa da solo per tutta la giornata. Non è colpa sua. Forse sarebbe meglio concentrarsi sulle cause delle critiche, senza paventare altri scenari che comprendano squalifiche. A proposito…
Errore umano alla base della squalifica di Hamilton
Quello che un po’ tutti si chiedono è: ma come cavolo ha fatto la Ferrari a sbagliare i conti relativi all’usura dello skid di Hamilton? Cioè, parliamo di un pezzo di legno collocato sul fondo che gratta l’asfalto, mica di una teoria quantistica. Per capire un po’ meglio, partiamo da come si calcola, nella pratica, questa benedetta usura. Il fondo di una monoposto di F1 nell’era wing car non sta mai fermo. Va su e giù, sbatte, striscia, prende colpi sui cordoli.
Subisce le ondulazioni di marcia in pista. È il suo mestiere. I team devono prevedere tutto questo, stimare quanto materiale si consumerà, tenendo conto anche dei colpi più violenti, quelli imprevisti. E come lo fanno? Con il simulatore, ovviamente. Perché non esiste una formula magica che ti dice esattamente quanto skid perderai a fine gara. E ricordiamoci una cosa: Hamilton ha sforato di 0,5 mm. Davvero una miseria.
Le regole sono uguali per tutti. Il simulatore calcola i carichi massimi sull’asse verticale, ti dice quanto la macchina si abbassa e tiene conto degli ammortizzatori e delle gomme. Ferrari ha probabilmente sbagliato a inserire i dati in input: questa è la teoria più logica, perché parliamo di un calcolo sicuro. Non è conveniente rischiare quando il vantaggio non è proporzionato al guadagno. Che sia la voglia di essere aggressivi o uno sbaglio nei calcoli, la mossa era sbagliata a prescindere…
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini:Scuderia Ferrari – F1