Usa: i costi pesano più di Trump ma il segno rimane positivo

Se ci fosse un impatto, potrebbe essere dovuto ai costi piuttosto che a Trump. La pensano così gli operatori statunitensi mentre il mercato registra segnali positivi, sostenuti da collegamenti e attrazioni, nonostante i costi continuano a preoccupare. Secondo quanto riportato da Travelweekly, per Kelly Cookes, chief commercial officer di Advantage Travel Partnership “nel complesso, si sta registrando una crescita robusta, con Orlando e New York in testa. Anche Nashville sta registrando un crescente interesse, grazie alla crescente popolarità della musica country”.

Secondo Guy Novik, fondatore e amministratore delegato di USAirtours “le nostre prenotazioni sono aumentate dell’11% rispetto all’anno precedente. Una parte del mercato è però alla ricerca di prezzi più bassi e potrebbe essere interessata a destinazioni con valute più deboli”.

Importanti le attrazioni

Anche Oliver Brendon, fondatore e amministratore delegato di Attraction Tickets, riferisce di un aumento delle prenotazioni e sottolinea  l’impatto del tasso di cambio, con la sterlina più debole.

“La domanda per i principali parchi a tema statunitensi a Orlando, dopo l’insediamento di Trump, è aumentata di circa il 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, partendo da una base significativa, alimentata soprattutto dall’imminente apertura di Universal’s Epic Universe nel maggio”.

Richard Wimms, amministratore delegato di Vacations to America, ritiene le vendite in linea con l’anno scorso “ma il valore medio delle prenotazioni è più alto” mentre James Mannings, amministratore delegato e co-fondatore di Top Villas, dichiarato “un aumento significativo delle prenotazioni negli Stati Uniti”.

Tuttavia i membri della comunità Lgbtq+ potrebbero essere più propensi a viaggiare altrove dopo la rielezione di Trump.

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