Una voce artificiale per un alunno disabile, così è stato realizzato il software che gli permette di parlare

L'adolescente usa il programma su un tablet, che tramite un braccio mobile è ancorato alla carrozzina. Terminale del processo: il software vero e proprio che trasforma l’immagine in voce L'articolo Una voce artificiale per un alunno disabile, così è stato realizzato il software che gli permette di parlare proviene da Il Fatto Quotidiano.

Feb 11, 2025 - 09:41
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Una voce artificiale per un alunno disabile, così è stato realizzato il software che gli permette di parlare

La piena inclusione nella scuola, all’istituto comprensivo Primo Levi di Sergnano (Cremona), passa anche attraverso una voce artificiale. È ciò che succede alla media del piccolo paese del Cremasco dove un alunno disabile, in carrozzina e non in grado di parlare, comunica con i suoi compagni grazie all’utilizzo di un software creato da un professore di Scienze e sviluppatore. Daniele Ferrari, 34 anni, ha realizzato un software che permette a Luca (nome di fantasia) di scegliere e associare ad una serie di immagini le parole che le descrivono. L’adolescente usa il programma su un tablet, che tramite un braccio mobile è ancorato alla carrozzina. Terminale del processo: il software vero e proprio che trasforma l’immagine in voce.

“Il ragazzino è con noi da sempre – spiega a il Fattoquotidiano.it la dirigente scolastica Ilaria Andreoni -. L’ho visto crescere ed il fatto che io possa ascoltare la sua voce quando lo incontro è bellissimo, mi dà una gioia immensa”. Fa parte, aggiunge la preside, “di quell’ottica di inclusione che dovrebbe essere il faro di ogni scuola. Si tratta di una esperienza che speriamo di riuscire a replicare: c’è un bimbo dell’infanzia che non appena arriverà all’età per la Primaria potrà beneficiare anche lui del software. La tecnologia può fare grandi cose. E tra l’altro è un programma molto semplice e funzionale”. Andreoni auspica che gli assistenti ad personam degli alunni con difficoltà e i relativi docenti possano abbracciare il progetto.

“Ho costruito delle griglie in cui si mettono le immagini, ad ogni immagini si associa un’intera frase o, in prospettiva per il futuro, singole parole che vanno a formare, combinate insieme, frasi complesse e ciò amplia la gamma di possibilità comunicative” racconta Ferrari, sviluppatore del programma di sintesi vocale ‘Logos’ (logosvoice.it), capace di fornire interfacce per ogni livello di utilizzo e quindi adattabile alle differenti necessità degli utenti finali. Il software viene rilasciato gratuitamente alle persone che ne hanno bisogno.

“È un progetto sociale – dice ancora Ferrari -. La possibilità di comunicare non ha un prezzo”. L’obiettivo finale è riuscire a creare più griglie possibili e avvicinare la struttura del software alle esigenze della persona, su specifica richiesta. Il software di comunicazione è stato utilizzato per altre cinque persone, ad esempio per un uomo di 50 anni che ha avuto una ischemia tre anni fa e oggi non riesce a parlare e fatica a muovere le mani. “Gli abbiamo costruito un joystick per muoversi sulla tastiera e comporre le frasi. La gamma di applicazione di Logos è molto ampia: non è un software preimpostato ma estremamente adattabile”. Notti insonne davanti al pc poi portano a grandi soddisfazioni, confida il prof. “C’è Daniele al telefono” annuncia dall’altra parte del telefono la mamma di Luca. Qualche istante di silenzio, poi il software, anzi Luca: “Ciao”. Questo è il gol finale.

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