Tutto su Poste Mobile e cosa farà con Tim

Poste Italiane entra nel capitale di Tim. Il ruolo di Poste Mobile: che cosa è e che cosa fa. Fatti, numeri e approfondimenti

Feb 16, 2025 - 09:17
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Tutto su Poste Mobile e cosa farà con Tim

Poste Italiane entra nel capitale di Tim. Il ruolo di Poste Mobile: che cosa è e che cosa fa. Fatti, numeri e approfondimenti

 

Svolta nell’azionariato di Tim.

Poste Italiane entra nel capitale di Tim. Nel contempo, Cassa Depositi e Prestiti rafforza la presa su Nexi. E’ questo, in estrema sintesi, il senso dello scambio di quote azionarie concluso ieri fra le due società controllate dal ministero dell’Economia.

LO SCAMBIO AZIONARIO TRA POSTE E CDP

Poste rileverà il 9,81% di Tim da Cdp; in cambio Cdp riceverà da Poste il 3,78% di Nexi, salendo così al 18,3% del gruppo dei pagamenti, e un conguaglio inferiore ai 180 milioni di euro.

LA NOVITA’ DI POSTE IN TIM

Poste diventerà così il secondo socio di Tim dopo il gruppo francese Vivendi. L’investimento, spiega infatti una nota del gruppo guidato dall’ad, Matteo Del Fante, «abilita l’evoluzione dei rapporti commerciali fra Tim e Poste Italiane». Tim è vicina a sostituire Vodafone come fornitore di rete di Poste Mobile, operatore che conta quasi 5 milioni di clienti.

Ma che cosa è e che cosa fa al momento Poste Mobile?

COS’E E COSA FA SU POSTE MOBILE

Poste Mobile è operatore virtuale Full MVNO di proprietà di PostePay. Attualmente è attivo su rete Vodafone in 2G, 4G e 4G+, con una velocità di navigazione massima pari a 300 Mbps in download e 50 Mbps in upload, ricorda Mondomobileweb.

Lo scorso marzo Poste Italiane aveva presentato il nuovo piano strategico quinquennale: tra gli obiettivi fino al 2028 per PostePay, figurano ricavi dei servizi telco stimati in crescita a 0,5 miliardi (rispetto a 0,33 miliardi nel 2023), “con le linee mobile, fisso e fibra in crescita in arco piano (+3%)”.

I RICAVI DI POSTEPAY (TELCO) NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2024

Analizzando i risultati finanziari del terzo trimestre e dei primi nove mesi del 2024, pubblicati lo scorso novembre da Poste, emerge che per PostePay i ricavi da servizi Telco risultano sostanzialmente stabili e pari a 82 milioni di euro nel terzo trimestre del 2024, con un calo dell’1,7%. La società ha registrato 245 milioni di euro nei primi nove mesi del 2024, in calo del -1,0% su base annua, con una base clienti di 4,8 milioni di utenti, “in un mercato competitivo” precisa la nota di Poste.

I NUMERI DI POSTE MOBILE A FINE 2023

Passando invece ai risultati del 2023 di PostePay, secondo quanto diffuso dal gruppo, la società ha registrato 331 milioni di euro di ricavi dai servizi telco, in crescita del 3,8% su base annua rispetto al 2022. Nel quarto trimestre del 2023 i ricavi da servizi Telco si attestavano a 82 milioni, in aumento dell’1,8% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Secondo la società questi risultati sono “sostenuti dall’offerta in fibra e facendo leva su una base clienti fidelizzata di 4,7 milioni di utenti in un mercato sfidante”.

GLI UTENTI AL 31 DICEMBRE 2023

Al 31 dicembre 2023, l’operatore virtuale di telefonia di PostePay, PosteMobile, aveva un totale di circa 4,7 milioni di utenze fra mobile e fisso, in calo del -1,7% su base annua.

I NUMERI DELL’OSSERVATORIO AGCOM TERZO TRIMESTRE 2024

L’o scorso dicembre l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha pubblicato l’Osservatorio sulle Comunicazioni relativo ai primi nove mesi dell’anno 2024.

Relativamente alle sim complessive, Tim è il leader di mercato con il 27,1%, seguita da Vodafone (26,4%), Wind Tre (23,7%), Iliad (10,5%), PosteMobile  (4,0%) – indicata nell’Osservatorio come PostePay, la società di Poste Italiane che gestisce l’operatore virtuale –  e Fastweb con il 3,7%, rende noto l’Agcom.

Considerando il solo segmento delle sim “human”, Wind Tre rimane il principale operatore con il 24,0%, seguita da Tim (23,5%), Vodafone (21,0%) e Iliad che, con una crescita di 1,3 punti percentuali su base annua, raggiunge il 14,6%; con quote inferiori seguono PostePay (5,5%), Fastweb (5,1%) e CoopVoce (2,8%).

Osservatorio Agcom 4/2024
Osservatorio Agcom 4/2024