Trump: “Mi ha chiamato Xi, non è segno di debolezza”. La Cina toglie i dazi all’import di alcuni beni Usa: ecco quali

Pechino ha smentito il coinvolgimento in negoziati sui dazi e si prepara a uno "scenario estremo" nella guerra commerciale con gli Stati Uniti

Apr 25, 2025 - 14:42
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Trump: “Mi ha chiamato Xi, non è segno di debolezza”. La Cina toglie i dazi all’import di alcuni beni Usa: ecco quali

Roma, 25 aprile 2025 – Sembra allentarsi il braccio di ferro tra Usa e Cina sulla questione dazi. Pechino infatti avrebbe concesso alcune esenzioni tariffarie sull'import dagli Usa e valuta, con il ministero del Commercio, l'ipotesi di eliminare altri dazi al 125%, come misure di sollievo per le aziende colpite dalla guerra commerciale di Trump. Lo riporta il il Financial Times che c Michael Hart, capo della Camera di Commercio Usa in Cina, ha detto che l'import di prodotti sanitari - riporta il Financial Times - sono sotto revisione per possibili esenzioni. Le aziende di settori come aviazione e prodotti chimici industriali hanno riferito che alcuni dei prodotti hanno strappato la sospensione, mentre i media locali hanno riferito di misure simili per alcuni microchip.

Donald Trump e Xi Jinping
(COMBO) This combination of pictures created on April 04, 2025 shows, L-R, US President Donald Trump in Miami, Florida, on April 3, 2025 and China's President Xi Jinping in Beijing on March 5, 2025. The world's second largest economy, China, appeared at the top of the tariffs list that Trump held up at the podium on April 3, with the president claiming that total tariffs on US goods charged by Beijing -- with currency manipulation factored in -- amounted to 67 percent. Trump said China's President Xi Jinping was among several world leaders who "understand" the need for the tariffs, such as the ones he slapped on Chinese steel and other products during his first term as president. (Photo by Mandel NGAN and Pedro Pardo / AFP)

Pechino e il dietrofront in sordina sui dazi

La Cina sembra aver fatto, senza clamori, marcia indietro sui dazi del 125% su alcuni semiconduttori importati dagli Stati Uniti che erano stati introdotti in risposta alle misure varate da Donald Trump. Lo ricostruisce Cnn sulla base degli elementi forniti da tre agenzie di import di Shenzhen. Il ritiro degli aumenti delle tariffe, non annunciato da Pechino, è stato notato ieri sera. La Cina aveva aumentato le tariffe su tutti i beni importati dagli Usa al 125% in risposta all'aumento delle tariffe sulle importazioni cinesi negli Stati Uniti l 145%. Chen Shaoling, dirigente della Zhengnenliang Supply Chain, si è reso conto ieri che i dazi su otto tipi diversi di circuiti integrati, tutti i semiconduttori eccetto i chip di memoria, erano stati azzerati.

Trump: colloquio telefonico sui dazi con Xi

Intanto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di aver avuto un colloquio telefonico sulla questione dei dazi con il leader cinese Xi Jinping, secondo quanto riportato da un'intervista pubblicata venerdì dalla rivista Time. Pechino ha smentito il coinvolgimento in negoziati sui dazi con Washington, ma Trump ha affermato di aspettarsi un accordo tra i due Paesi nelle prossime settimane, e di non considerare la telefonata di Xi un segno debolezza.

Guerra commerciale, la Cina si prepara a scenario estremo

La timida apertura sulla questione dazi non cambia però il contesto. La Cina si prepara a uno "scenario estremo" nella guerra commerciale con gli Stati Uniti. Lo sottolinea il Ministero del Commercio, secondo cui "è essenziale rafforzare sia la riflessione sui risultati finali che quella sugli scenari estremi, con una forte attenzione alla prevenzione e al disinnesco dei rischi commerciali". Dalla riunione del Politburo, tenuta oggi sotto la guida del presidente Xi Jinping, è emerso inoltre che la Cina punta a rafforzare il sostegno all'economia e a opporsi alle "intimidazioni unilaterali" nel commercio globale, scosso dai dazi di Trump. La riunione è stata convocata "per analizzare e studiare l'attuale situazione economica e le attività economiche".

Il massimo organo decisionale del Partito comunista cinese ha deciso che la Cina dovrebbe "sviluppare vigorosamente il consumo di servizi e rafforzare il ruolo dei consumi nello stimolo della crescita economica", ha riferito l'agenzia di stampa statale Xinhua. L’organo decisionale del Partito comunista cinese si è impegnato a "collaborare con la comunità internazionale per sostenere attivamente il multilateralismo e per opporsi alle pratiche di bullismo unilaterale", ha riportato ancora la Xinhua. Lo scontro commerciale con gli Stati Uniti è maturato mentre l'economia cinese è sotto la forte pressione ribassista a causa dei problemi consolidati legati alla crisi del settore immobiliare, alla deflazione e alla domanda interna asfittica. La riunione del Politburo ha visto i leader comunisti discutere una serie di questioni economiche interne, sottolineando la necessità di "rafforzare il ruolo dei consumi a supporto dello stimolo della crescita economica" e di promuovere azioni "per aumentare i redditi e "sviluppare con vigore i consumi dei servizi", nonché l'attuazione di tagli ai tassi chiave "al momento opportuno".