Trump ha un inviato speciale per l’Ucraina, Kellogg, ma con la Russia ci parla quello per il Medio Oriente. Nbc: «È troppo vicino a Kiev»
Nelle scorse settimane è stato Steve Witkoff a interloquire con i diplomatici di Mosca. Alla Russia non andrebbe giù l'idea di Keith Kellogg su come mantenere la pace L'articolo Trump ha un inviato speciale per l’Ucraina, Kellogg, ma con la Russia ci parla quello per il Medio Oriente. Nbc: «È troppo vicino a Kiev» proviene da Open.

Ancor prima della sua rielezione alla Casa Bianca, Donald Trump aveva scelto un inviato speciale per la pace in Ucraina: Keith Kellogg, 80enne ex tenente generale dell’esercito statunitense che su come risolvere il conflitto aveva già espresso un’idea molto chiara. «Diciamo agli ucraini: “Dovete venire al tavolo, e se non ci andate, il sostegno degli Stati Uniti si esaurirà”». Strategia che gli Usa hanno effettivamente adottato nelle scorse settimane, ripristinando le forniture d’armi, la condivisione di informazioni di intelligence e le immagini satellitari solo dopo il via libera di Kiev alla tregua di 30 giorni a cui ora il presidente russo Vladimir Putin sembra aprire pur annunciando di volere ulteriori condizioni. Tuttavia, a negoziare con i diplomatici russi e ucraini in queste settimane non è stato Kellogg, ma Steve Witkoff, ufficialmente inviato speciale per il Medio Oriente.
Perché la Russia non vuole Kellogg
Secondo quanto riporta l’emittente americana Nbc, c’è una ragione specifica per cui Witkoff – stasera a Mosca per proseguire le trattative – è stato preferito al collega. Il Cremlino avrebbe detto fatto sapere alla Casa Bianca di non volere Kellogg nei negoziati perché lo considera troppo vicino alle posizioni di Kiev. Nbc cita un alto funzionario russo vicino al dossier della pace in Ucraina riferisce che sarebbe stato Putin in persona a chiedere che Trump lo escludesse. «Kellogg è un ex generale americano, troppo vicino all’Ucraina. Non è il nostro genere di persona, non è del calibro che stiamo cercando», ha dichiarato il funzionario che non è autorizzato a parlare pubblicamente della questione. La sia versione è stata confermata da un alto funzionario americano, anch’egli anonimo e vicino alle trattative.
Il piano di pace che non piace a Putin
Secondo le indiscrezioni, invisa alla Russia sembra essere l’idea di Kellogg su cosa fare dopo un eventuale cessate il fuoco. Nel suo piano di pace, l’inviato aveva anche aperto alla possibilità di armare «l’Ucraina fino ai denti» per mantenere l’eventuale pace. Sosteneva anche che fosse necessario ricattare Putin in caso il leader del Cremlino non volesse venire al tavolo. Altrimenti «daremo agli ucraini tutto ciò di cui hanno bisogno per uccidervi sul campo».
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