Test F1 | Sorrisi amari in Ferrari tra performance non espressa e indizi di un buon potenziale
Ferrari chiude tre giorni di test con un sorriso non troppo convinto, tra performance non espressa e potenziale da esprimere. Il mondo della Formula 1 ha concluso una tre giorni di test atipica sul tracciato di Sakhir, tra pioggia, vento e temperature anomale. 25 ore di test che hanno visto una McLaren ovviamente in forma, ... Leggi tutto L'articolo Test F1 | Sorrisi amari in Ferrari tra performance non espressa e indizi di un buon potenziale proviene da F1ingenerale.

Ferrari chiude tre giorni di test con un sorriso non troppo convinto, tra performance non espressa e potenziale da esprimere.
Il mondo della Formula 1 ha concluso una tre giorni di test atipica sul tracciato di Sakhir, tra pioggia, vento e temperature anomale. 25 ore di test che hanno visto una McLaren ovviamente in forma, forte del successo nel 2024 con il titolo costruttori, ma che ha comunque mostrato aree da sistemare. Ferrari, dal canto suo, ha lavorato molto nei test, ma la performance non espressa ha limitato i sorrisi nonostante un acclamato potenziale della SF-25.
Il lavoro della Ferrari con la SF-25 nei primi giorni del mondiale 2025 è stato intenso, complice una necessaria conoscenza approfondita del nuovo telaio. Una scossa sostenuta da una doppia sospensione pull-rod, con quella all’anteriore che segna un cambio radicale per il team di Maranello. L’arrivo della sospensione a tirante all’anteriore comporta un processo di apprendimento molto lungo e un settaggio estremamente lungo da comprendere.
La nuova sospensione anteriore, fortemente voluta da Diego Tondi, responsabile dell’aerodinamica, ha permesso di sbloccare nuove aree di lavoro. Tuttavia, un cambiamento così radicale necessita di un processo di apprendimento lungo e metodologie di lavoro differenti dal push-rod. La vecchia geometria, ormai rodata e saturata nella prestazione, aveva mostrato i suoi limiti, spingendo Ferrari a seguire Red Bull e McLaren.
Nonostante le sessioni di allenamento in fabbrica per capire come settare la nuova geometria, i run sono stati limitati per via dell’applicazione del nuovo setup.
Setup perfetto che in Ferrari non hanno mai cercato, complice la volontà di esplorare la gamma di regolazioni offerte dalla nuova coppia sospensiva. Lungo i tre giorni la SF-25 ha mostrato comportamenti contrastanti, dal sovrasterzo eccessivo al sottosterzo, passando per uno neutro. Una SF-25 che ha comunque completato moltissimi km senza particolari problemi di affidabilità strutturale, che ha permesso a Hamilton e Leclerc di conoscere meglio la nuova monoposto.
Mercoledì in crescendo, venerdì in tracollo quasi controllato
Partendo dal mercoledì, la Ferrari ha iniziato il lavoro di mappatura della monoposto, esplorando, come detto prima, tutti gli assetti disponibili. Conoscenza della SF-25 che ha iniziato a mostrare i suoi frutti dal giovedì, quando Hamilton e Leclerc hanno simulato qualifica e gara. Se sul giro secco la SF-25 ha mostrato passi avanti, sul passo gara è arrivata la delusione tra tutti gli appassionati.
La nuova rossa, rosso amaranto, si è dimostrata più efficace con Leclerc e più scorbutica con Hamilton. Un comportamento piuttosto prevedibile, visto che il monegasco ha una più ampia conoscenza del funzionamento del pacchetto Ferrari in generale.
Nella simulazione di passo gara del monegasco, effettuata nella mattinata del Day 3, il ritmo è stato costante, non impressionante, ma buono. Tuttavia, ciò che ha lasciato leggermente perplessi è stata la differenza con Norris al giovedì, quando c’era un divario medio di due decimi e mezzo. Gap spiegabile tramite varie ipotesi, dalle più probabili alle meno scontate.
La prima è ovviamente la mappatura della power unit, decisamente abbottonata lungo i tre giorni. Anche l’erogazione dell’ibrido è stata estremamente contenuta, con un clipping invadente appena superati i 300 km/h. Sia con Hamilton che con Leclerc, la top speed è stata decisamente inferiore a quelle registrate dai motorizzati Mercedes.
Un altro elemento, che potrebbe spiegare la fatica della Ferrari è la zavorra. Questo elemento permette ai team di fare pesante sandbagging, che può essere impiegata sia sul giro secco che sulla distanza. Ad avvalorare questa ipotesi c’è il comportamento della vettura, che, nonostante un buon bilanciamento è sembrata più pesante e lenta in inserimento.
Un insieme di elementi che hanno nascosto la vera Ferrari, o nel peggiore dei casi, aperto ad una SF-25 deludente. Tuttavia, le parole di Leclerc, Hamilton e Vasseur hanno espresso una cucita soddisfazione sul lavoro svolto, con i dati dalla pista che rispecchiavano quelli visti a Maranello. Parole che potevano essere utilizzate per placare gli animi dei tifosi. Tuttavia, secondo quanto appreso da F1inGenerale, il potenziale della Ferrari SF-25 è ampio e la pista non ha restituito sorprese.
Adesso la Ferrari tornerà a Maranello per analizzare gli ultimi dati raccolti in pista, aprendo ad un lungo e intenso lavoro al simulatore.
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