Stmicroelectronics, cosa succede a Catania?
Stmicroelectronics, l'azienda di semiconduttori a partecipazione pubblica italo-francese, ha annunciato la cassa integrazione per 2500 lavoratori di Catania su 5400. La società è in difficoltà, ma conferma l'investimento da 5 miliardi per un nuovo impianto (sovvenzionato dallo stato con 2 miliardi). Tutti i dettagli.

Stmicroelectronics, l’azienda di semiconduttori a partecipazione pubblica italo-francese, ha annunciato la cassa integrazione per 2500 lavoratori di Catania su 5400. La società è in difficoltà, ma conferma l’investimento da 5 miliardi per un nuovo impianto (sovvenzionato dallo stato con 2 miliardi). Tutti i dettagli
Stmicroelectronics, la società di semiconduttori controllata dal ministero dell’Economia italiano e dalla banca statale francese Bpifrance, ha annunciato la cassa integrazione per un massimo di 2500 lavoratori dello stabilimento di Catania, dove produce dispositivi al carburo di silicio, su un totale di 5400 addetti. La misura verrà applicata per circa una settimana dal 15 marzo e per un’altra settimana dal 27 aprile.
COSA HA DETTO STMICROELECTRONICS
Stmicroelectronics ha specificato che la chiusura temporanea dell’impianto è slegata dal programma di riduzione dei costi e di riorganizzazione della sua base manifatturiera globale. Nelle scorse settimane, quando ha presentato le previsioni (negative) sui risultati del primo trimestre del 2025, l’azienda aveva anticipato la sospensione della produzione in alcune fabbriche.
“Il nostro scenario di riferimento resta difficile nel primo trimestre 2025”, ha dichiarato la società. “Continuiamo a far fronte ad un ritardo nella ripresa e ad una correzione delle scorte nel settore Industrial e ad un rallentamento nell’Automotive, entrambi in particolare in Europa. Per gestire proattivamente la situazione, come si è soliti fare in un’industria ‘ciclica’ come quella dei semiconduttori, si interviene riducendo fra l’altro i livelli di attività in tutte le strutture manifatturiere globalmente”.
COSA HA DETTO LA CGIL
Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia, ha definito “critica” la situazione di Stmicroelectronics, che potrebbe rappresentare “un ulteriore tassello del declino dell’industria in Sicilia”.
Il ministro delle Imprese Adolfo Urso si è riunito con il sindaco di Catania, Enrico Trantino, di Fratelli d’Italia, per discutere dello sviluppo tecnologico dell’area, dove è presente anche la fabbrica di pannelli solari di Enel-3Sun.
GLI INVESTIMENTI E GLI AIUTI DI STATO
Stmicroelectronics ha confermato l’investimento da 5 miliardi di euro a Catania per un nuovo impianto dedicato ai wafer (le “fette” di materiale semiconduttore) in carburo di silicio da duecento millimetri. I semiconduttori al carburo di silicio (SiC) si utilizzano in particolare nei veicoli elettrici e vengono di solito preferiti alle altre tipologie per via della loro durata di vita più lunga, della maggiore efficienza energetica e dell’elevata resistenza al calore.
L’impianto di Catania dovrebbe raggiungere la piena capacità nel 2032. L’investimento è sostenuto dallo stato attraverso una sovvenzione diretta – approvata dalla Commissione europea lo scorso maggio – da 2 miliardi di euro.
LA CLASS ACTION NEGLI STATI UNITI
Negli Stati Uniti è stata avviata una class action di investitori di Stmicroelectronics nei confronti della società, accusata di aver rilasciato delle dichiarazioni fuorvianti su propri risultati economici, nascondendo il peggioramento del mercato dei semiconduttori.
L’amministratore delegato Jean-Marc Chery e il direttore finanziario Lorenzo Grandi, inoltre, sono accusati di aver sfruttato il rigonfiamento artificiale dei risultati di Stmicroelectronics, e di conseguenza del titolo, per guadagnare dalla vendita di azioni.