Stefano Barrese, responsabile divisione banca dei territori di Intesa Sanpaolo: “Messi a disposizione 40 miliardi per le Pmi del Mezzogiorno”
“L’accordo rinnovato con Confindustria mette a disposizione della Pmi complessivamente 40 miliardi per il Mezzogiorno, rispetto ai 200 complessivi nazionali” e “la Campania rappresenta una percentuale significativa, circa un terzo.” Così Stefano Barrese, responsabile della divisione banca dei territori di Intesa Sanpaolo, ha presentato l’accordo con l’associazione degli industriali nella sede di Napoli durante un […] L'articolo Stefano Barrese, responsabile divisione banca dei territori di Intesa Sanpaolo: “Messi a disposizione 40 miliardi per le Pmi del Mezzogiorno” proviene da Osservatorio Riparte l'Italia.

“L’accordo rinnovato con Confindustria mette a disposizione della Pmi complessivamente 40 miliardi per il Mezzogiorno, rispetto ai 200 complessivi nazionali” e “la Campania rappresenta una percentuale significativa, circa un terzo.”
Così Stefano Barrese, responsabile della divisione banca dei territori di Intesa Sanpaolo, ha presentato l’accordo con l’associazione degli industriali nella sede di Napoli durante un convegno a cui ha partecipato anche il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini.
Tra le opportunità che si aprono c’è “sicuramente l’internazionalizzazione, la più importante. Abbiamo visto come durante questi anni, dove la crescita interna ha fatto più fatica, in particolare se pensiamo ai consumi, quanto questo sia stato importante per la crescita del Paese. Continua a esserlo, ci sono geografie che continuano a correre molto più che l’Europa, ancorché i segnali iniziano a essere positivi anche all’interno del nostro continente.”
La Zes unica, dice Barrese, è uno dei “motivi di successo della crescita in questi anni del Sud Italia, diventato la parte trainante della crescita del Paese, ha contribuito in misura più che proporzionale ai numeri che abbiamo avuto dalla pandemia in poi.”
Durante l’appuntamento a Napoli è stato anche presentato “Check-up Mezzogiorno 2024” di Confindustria e SRM.
L’analisi sullo stato di salute dell’economia meridionale realizzata annualmente da Confindustria e SRM, mostra un quadro congiunturale piuttosto disomogeneo.
La numerosità delle imprese e l’export appaiono in calo nell’ultimo anno, mentre gli altri indicatori sono in crescita o tendenzialmente stabili rispetto al 2023.
Il potenziale di sviluppo, secondo lo studio presentato, “va liberato e irrobustito. Per consolidare i risultati ottenuti, servono investimenti infrastrutturali adeguati e misure di sostegno incisive per le filiere individuate dal Piano Strategico della ZES Unica, oltre all’incremento nell’utilizzo delle Autorizzazioni Uniche e agli interventi in grado di assicurare sostegno alla resilienza del tessuto economico esistente.”
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