Spostamento del POLO NORD: evento meteo possibile, lo STUDIO
Spostamento del Polo Nord geografico. No, non è uno scherzo. Si tratta di un fenomeno profondamente legato ai cambiamenti meteo globali, ai processi della fusione glaciale e alle conseguenze del riscaldamento globale innescato dalle attività umane. Gli effetti non si limitano ai ghiacci che si sciolgono o alle temperature che aumentano progressivamente in […] Spostamento del POLO NORD: evento meteo possibile, lo STUDIO

Spostamento del Polo Nord geografico. No, non è uno scherzo. Si tratta di un fenomeno profondamente legato ai cambiamenti meteo globali, ai processi della fusione glaciale e alle conseguenze del riscaldamento globale innescato dalle attività umane.
Gli effetti non si limitano ai ghiacci che si sciolgono o alle temperature che aumentano progressivamente in ogni parte del globo. Il cambiamento che sta avvenendo riguarda l’intero assetto fisico del pianeta Terra, e le implicazioni sono numerose, estese e in parte ancora difficili da prevedere.
Lo studio
Uno studio recente condotto presso il Politecnico Federale di Zurigo e pubblicato su LIVESCIENCE ha rivelato un dettaglio che potrebbe sembrare sorprendente: il Polo Nord sta lentamente slittando verso Ovest, e secondo i modelli previsionali peggiori, entro la fine del XXI secolo la sua posizione potrebbe spostarsi di oltre 27 metri.
Anche nei casi in cui si riuscisse a contenere le emissioni di anidride carbonica, lo spostamento non sarebbe comunque trascurabile e potrebbe arrivare a circa 12 metri, un valore comunque significativo dal punto di vista geofisico.
La causa primaria dello spostamento del Polo Nord
La fonte primaria di questo spostamento è la rapida diminuzione delle masse glaciali presenti nelle regioni polari e nei rilievi montuosi della Terra. I ghiacciai della Groenlandia, quelli dell’Antartide, e le calotte glaciali di molte catene montuose – tra cui le Alpi, le Montagne Rocciose, l’Himalaya e le Ande – stanno subendo una riduzione accelerata a causa delle temperature in costante aumento.
Questa perdita massiccia di ghiaccio modifica l’equilibrio gravitazionale e rotazionale del pianeta: proprio come una trottola perde stabilità quando la massa si distribuisce in modo disomogeneo, anche la Terra subisce una variazione nel suo asse di rotazione.
Questo effetto è noto agli scienziati come migrazione dei poli e si verifica quando la massa della Terra si ridistribuisce per effetto di fattori geofisici o ambientali. Il cambiamento della massa superficiale, dovuto principalmente alla fusione dei ghiacci e all’innalzamento del livello degli oceani, modifica l’interazione tra l’interno del pianeta e l’esterno, influenzando la posizione dell’asse attorno al quale ruota.
Ecco come gli scienziati monitorano il movimento del Polo Nord
Il gruppo di ricerca dell’ETH Zürich, attraverso l’analisi di oltre un secolo di dati meteo e geofisici, ha studiato l’evoluzione dei poli dal 1900 al 2018, mettendo a confronto le variazioni reali osservate con le simulazioni future ottenute dai più aggiornati modelli globali.
I risultati sono chiari: il tasso di spostamento del Polo Nord è aumentato in corrispondenza con la crescita delle emissioni di gas serra, suggerendo un collegamento diretto tra attività antropiche e dinamiche rotazionali terrestri.
A partire dagli anni ’90, il polo geografico ha iniziato a muoversi più rapidamente, seguendo una traiettoria che coincide con la direzione della maggiore perdita di massa glaciale, ossia verso la Groenlandia. I ricercatori hanno utilizzato sofisticati strumenti di modellazione numerica per ricostruire non solo la traiettoria passata, ma anche le possibili evoluzioni future, in relazione a scenari con differenti livelli di inquinamento atmosferico e politiche climatiche.
Clamorosi effetti anche sulla navigazione satellitare
Non è un problema da poco, sapete? Molti sistemi di navigazione, incluse le sonde interplanetarie, i satelliti artificiali e le missioni spaziali robotiche e umane, utilizzano come punto di riferimento l’asse terrestre. Se questo punto di riferimento si modifica, anche di pochi metri, possono sorgere problemi di precisione nella localizzazione, che diventano ancora più significativi in orbite molto distanti o in manovre complesse di attracco o sorvolo.
Nel campo della geodesia e dell’astronomia, anche piccole variazioni nell’asse rotazionale possono influenzare il funzionamento di strumentazioni scientifiche avanzate, come i telescopi terrestri e gli interferometri, rendendo necessario un continuo aggiornamento dei parametri utilizzati per misurazioni spaziali o astrometriche.
I rischi legati alla mancata riduzione delle emissioni di CO2
Se le emissioni di gas serra proseguiranno senza controllo, lo spostamento del Polo Nord potrebbe accelerare ulteriormente, con conseguenze ancora poco studiate sulla dinamica interna del pianeta e sull’interazione tra atmosfera e crosta terrestre.
Gli scienziati avvertono che, oltre a effetti evidenti come l’aumento delle temperature o l’innalzamento del livello del mare, potrebbero emergere fenomeni collaterali non immediatamente prevedibili, legati all’instabilità dell’asse terrestre e alla redistribuzione dei carichi gravitazionali, con tutto quel che ne conseguirebbe. Spetta a noi dare un taglio alle emissioni: gli effetti meteo climatici sono sotto gli occhi di tutti.
Spostamento del POLO NORD: evento meteo possibile, lo STUDIO