Simba La Rue ci ricasca: beccato sul suv a noleggio senza patente e con 70 bustine di marijuana. Con lui l’amico Baby Gang
Gli agenti della polizia locale di Milano hanno fermato il trapper, che aveva noleggiato un suv Mercedes coi vetri oscurati. Il 22enne italo-tunisino era sotto sorveglianza speciale e non poteva neanche mettere piede a Milano L'articolo Simba La Rue ci ricasca: beccato sul suv a noleggio senza patente e con 70 bustine di marijuana. Con lui l’amico Baby Gang proviene da Open.

Guidava senza patente e con a bordo una discreta quantità di marijuana il trapper Simba La Rue, al secolo Mohamed Lamine Saida. Il 22enne italo-tunisino si è fatto trovare in giro a Milano con l’amico trapper Baby Gang, 23 anni, noto anche lui alle cronache giudiziarie col suo vero nome, Zaccaria Mouhib. E poi altri due amici.
Il suv con i vetri oscurati
Erano le 17.30 di ieri, 21 febbraio, quando Simba La Rue è sfrecciato accanto a due agenti della polizia locale in viale Corsica, a Milano. Il 22enne guidava una Mercedes classe G 8V, un suv preso a noleggio con tutti i vetri oscurati. Non proprio il modo migliore per passare inosservati. Quando i due agenti in moto si sono avvicinati e hanno fermato il suv, hanno bussato al finestrino e hanno trovato Simba La Rue al volante. Già l’esordio con gli agenti non deve essere stato dei migliori: il trapper non aveva documenti con sé. E quindi è scattata la sospensione della patente.
La merce nel portabagagli
A quel punto, racconta il Corriere, gli agenti si fanno seguire fino all’ufficio centrare arresti e fermo della polizia locale di Milano per mettere nero su bianco le denunce. Innanzitutto per guida senza patente. Ma non finisce qui. I vigili perquisiscono i trapper e i loro amici: in tasca a Simba La Rue trovano 1,22 grammi di hashish. Nel portabagagli del suv invece c’è molto di più: ben 142,22 grammi di marijuana, divisa in 70 bustine in tre flaconi. Secondo il Corriere della Sera, si tratterebbe di dosi di marijuana per uso terapeutico. E poi nella Mercedes sono stati trovati anche due contenitori da 20 millilitri di olio di cannabis. Alla fine Mohamed Lamine Saida è stato denunciato anche per spaccio. E si attendono gli esiti degli esami tossicologici, per capire se stesse guidando sotto l’effetto di stupefacenti.
Il Daspo su Milano e la sentenza sul blitz contri i rivali
Meno di un mese fa il trapper ha incassato la prima sentenza definitiva della Cassazione per uno dei procedimenti giudiziari in cui è coinvolto: i giudici hanno confermato la condanna a 3 anni, 9 mesi e 10 giorni per un’aggressione del 1 marzo 2022 a Milano. Un blitz, secondo gli investigatori, messo in atto dal gruppo capeggiato da La Rue «per sfregio e punizione» nei confronti di un ragazzo che faceva parte di un gruppo rivale. Mohamed Lamine Saida era sottoposto a sorveglianza speciale fino al 25 agosto. E non poteva mettere piede nel Comune di Milano per almeno i prossimi tre anni. Per questo si è beccato un’altra denuncia, che gli impedirà ora anche di entrare nei locali pubblici. In corso gli stessi approfondimenti anche per l’amico Baby Gang.
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