Sanremo e l’eterno stereotipo della rivalità fra donne

Ogni anno Sanremo si chiude con la consueta polemica sulla classifica finale che, come da tradizione, prosegue nella puntata speciale di Domenica In dopo la finale. Lo scorso anno c’era stata la discussione sul conteggio dei voti per Geolier e sull’antimeridionalismo della sala stampa. Quest’anno è esploso finalmente il dibattito sulla cronica esclusione delle donne […] The post Sanremo e l’eterno stereotipo della rivalità fra donne appeared first on The Wom.

Feb 18, 2025 - 20:24
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Sanremo e l’eterno stereotipo della rivalità fra donne
La solidarietà di genere fra le artiste di Sanremo va oltre lo stereotipo che vuole le donne solo rivali fra di loro, un problema che non riguarda solamente chi lavora nello spettacolo

Ogni anno Sanremo si chiude con la consueta polemica sulla classifica finale che, come da tradizione, prosegue nella puntata speciale di Domenica In dopo la finale. Lo scorso anno c’era stata la discussione sul conteggio dei voti per Geolier e sull’antimeridionalismo della sala stampa. Quest’anno è esploso finalmente il dibattito sulla cronica esclusione delle donne dal podio della kermesse, che stavolta ha visto in finale cinque cantanti tutti uomini. A innescarlo sono state le stesse concorrenti, che si sono unite nel sostegno nei confronti di Giorgia, arrivata solo sesta, e che hanno visto in questa sconfitta un esempio del doppio standard della musica. “Sembra sempre che le donne debbano fare le capriole, cantare bene, essere grandi interpreti, fare pure la pole dance. Non basta mai”, ha detto Elodie.

“Non è una questione di vittimismo, sono dati oggettivi, è statistica. Noi siamo sempre in minoranza e fa arrabbiare: non siamo inferiori artisticamente”

La posizione di Elodie è stata condivisa anche da altre artiste, Giorgia inclusa.

Elodie alla serata di apertura del Festival, il 12 febbraio
Elodie alla serata di apertura del Festival, il 12 febbraio

La rivalità tra donne oltre Sanremo

Nonostante la manifestazione di sostegno tra le cantanti, fino alla sera prima avversarie sul palco di Sanremo, per combattere un problema comune, non si riesce comunque ad andare oltre l’idea che le donne possano essere soltanto rivali fra di loro. Durante la puntata di Domenica In, era un continuo cercare di smentire quell’immagine che vorrebbe le star della musica impegnate in continue catfight l’una con l’altra. Lo ha ricordato anche Gaia, raccontando come invece le colleghe si siano complimentate con lei e l’abbiano sostenuta durante il festival: “Le narrative che vengono portate avanti sono molto più divisorie di quanto succede. Se una va avanti, vanno avanti tutte”, ha aggiunto parlando della delusione del sesto posto di Giorgia nonostante la sua lunga carriera.

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Le donne peggiori nemiche delle altre donne?

Il modo in cui raccontiamo le relazioni fra donne è molto polarizzato: da un lato c’è l’idea che le donne siano unite da una solidarietà a priori per il solo fatto di essere donne, come se non fosse ammessa nessuna forma di conflitto o differenza di carattere; dall’altro, c’è l’idea che “le donne sono le peggiori nemiche delle altre donne”. Non c’è spazio per una via di mezzo e per la complessità delle relazioni umane, specie quando queste relazioni diventano pubbliche. Nel mondo della musica quest’ultima idea ha una presa fortissima, alimentata soprattutto dal sistema dei gossip che adora mettere le donne l’una contro l’altra, sia speculando su presunte rivalità amorose o lavorative, sia giudicando e valutando di continuo il comportamento e l’aspetto delle donne. Basta pensare soltanto a quante “pagelle di stile” abbiamo visto nella settimana sanremese.

Giorgia e Annalisa all'ultimo Festival
Giorgia e Annalisa all’ultimo Festival

Questa rivalità artificiosa non esiste nella musica maschile, che anzi vede nel dissing una forma artistica di tutto rispetto. Il dissing tra Drake e Kendrick Lamar, che va avanti da almeno dieci anni, è valso a quest’ultimo cinque Grammy col suo ultimo disco Not Like Us. La faida tra Nicki Minaj e Megan Thee Stallion è stata liquidata a semplice “drama” in cui le due artiste si contendono “la corona del rap” come due ragazze capricciose. La storia della musica pop è costellata dal racconto di rivalità simili, Madonna contro Cindy Lauper, Britney Spears contro Christina Aguilera, Beyoncé contro Rihanna, Sabrina Carpenter contro Chappell Roan, quando spesso queste artiste erano amiche fra di loro o fanno generi completamente diversi. Nel caso della musica, sembra impossibile concedere che più donne possano avere successo contemporaneamente e che il trionfo di una coincida per forza di cose con la caduta dell’altra.

Chi vince e chi perde nella rivalità fra donne

In realtà questa dinamica non è un’esclusiva delle star e non è poi così diversa da ciò che realmente sta alla base delle relazioni fra donne e che spinge le persone a credere che la competizione femminile sia inevitabile. Il sistema patriarcale beneficia della rivalità fra donne, specie quando si parla di posizioni di potere, perché significa moltiplicare gli ostacoli per il loro percorso di crescita e alimentare la logica della scarsità

Se una donna si convince che ciò che le impedisce davvero di raggiungere prestigio e successo nella società sono le altre donne, sarà meno incline ad accorgersi che l’intero sistema è truccato

Se sul palco di Sanremo per una donna sarà più importante risultare non la più brava di tutti, ma più brava o bella di una sua rivale, sarà più facile arrivare a un podio di soli cantanti maschi senza che nessuno lo consideri un gran problema.

La vera differenza sta nell’accorgersi del meccanismo, come è successo quest’anno. Quando si cerca di resistere a uno stereotipo, la reazione naturale è quella di negarlo, ma spesso la negazione di uno stereotipo è un altro stereotipo, non l’affermazione della realtà. Quindi per combattere l’idea che “le donne non possono essere amiche fra di loro” non bisogna affermare, ad esempio, che tutte le donne siano alimentate solo dai più nobili ideali di amicizia e solidarietà, perché anche questo è uno stereotipo. Quello che bisogna fare, e che le cantanti in gara hanno dimostrato di aver capito, è praticare la solidarietà in modo politico.

Sanremo è una gara, e non bisogna far finta che vincere non sia importante. Ma il fatto che si gareggia su un palco non significa che lo si faccia anche nella vita fuori, solo perché donne.

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