Sanremo 2025 – Corsi outsider, Cucciari fuoriclasse e duetti piacevoli (nonostante Tony Effe)

E poi arriva Geppi Cucciari, che divora il palco e lo fa suo. Nonostante la serata sia complessa e ricca di esibizioni che prevedono un ritmo ancora più serrato delle altre, lei sfrutta ogni minima occasione per prendersi la scena. Lo fa sin dall’inizio, quando annuncia il Festival con un filmato in bianco e nero, […] L'articolo Sanremo 2025 – Corsi outsider, Cucciari fuoriclasse e duetti piacevoli (nonostante Tony Effe) proviene da Il Fatto Quotidiano.

Feb 15, 2025 - 14:21
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Sanremo 2025 – Corsi outsider, Cucciari fuoriclasse e duetti piacevoli (nonostante Tony Effe)

E poi arriva Geppi Cucciari, che divora il palco e lo fa suo. Nonostante la serata sia complessa e ricca di esibizioni che prevedono un ritmo ancora più serrato delle altre, lei sfrutta ogni minima occasione per prendersi la scena. Lo fa sin dall’inizio, quando annuncia il Festival con un filmato in bianco e nero, emulando le storiche annunciatrici Rai. Sua è la prima immagine della serata, come a voler sottolineare il fatto che sarà lei la vera protagonista di questa quarta tappa della kermesse sanremese.

Inarrestabile, pungente e mai scontata, Geppi è un’artista preziosa che al talento unisce l’intelligenza e la grande capacità di cogliere tutte le sfumature pallide di questo Festival e dargli colore, corpo e vita. Sanremo diventa casa sua e quando appare sul palco, vorremmo che rimanesse lì per sempre. Perché Geppi è stata l’antidoto alla monotonia e alla retorica di questo Festival. Non si è fatta usare, ma ha usato il palco dell’Ariston per ribadire ancora una volta – come se ce ne fosse bisogno – che lei è una fuoriclasse.

Doma abilmente ogni argomento, rimprovera Conti per la sua ossessione per il tempo – “Te lo buco quell’orologio!” – e lancia una frecciatina ai dirigenti Rai seduti nelle file lontane: “Dobbiamo salutare i dirigenti Rai seduti in decima fila, nel caso cambiassero durante la pubblicità…sai, visto come vanno le cose…”. Non so se si è capito, ma io adoro Geppi Cucciari. E non perché è sarda come me, perché parla con l’accento che mi ricorda casa mia, perché ogni volta che la vedo e la sento parlare mi sembra di tornare alle mie radici, ma perché il talento è una cosa talmente potente che non può lasciare indifferenti. E’ una specie di tsunami che travolge tutto e tutti, è un vortice che genera emozioni fortissime alle quali non puoi opporti.

Il talento di Geppi e quello di Mahmood, sardo pure lui, che questa sera ha regalato al pubblico un assaggio della sua incredibile arte, un’esibizione da Grammy Awards e un pettorale in bella mostra che ha svegliato pure quelli delle ventesime file. Ad essere sinceri, trovo discutibile la scelta di piazzarlo lì come co-conduttore, relegato in un ruolo forzato e innaturale, quando avrebbe potuto essere semplicemente uno dei super ospiti di questo Festival, evitando al pubblico di assistere al suo imbarazzo e alla sua goffaggine, accanto a un Carlo Conti che lo riprende come a scuola.

Detto ciò, la quarta serata di Sanremo è quella dei duetti e a parte l’evidente flop di Tony Effe che prova invano ad essere salvato da Noemi, mentre rovina un pezzo storico di Califano, tutte le esibizioni della serata mi sono sembrate piacevoli. Alcune, come quella di Arisa e Irama, particolarmente emozionanti. E poi arriva Lucio Corsi, che in questo Festival è il vero talento puro. Il suo duetto con Topo Gigio, pericolosamente in bilico tra la macchietta e la paraculata, è stata invece la cosa più poetica vista su quel palco da molto tempo.

Non so se riuscirà a vincere Sanremo 2025, di sicuro è quello che più di tutti lo meriterebbe. Lo definiscono outsider, un folletto, un cartone animato e, in effetti, un artista così sensibile e puro sembra non appartenere per nulla alla realtà musicale italiana di questi ultimi anni. Lucio Corsi meriterebbe la vittoria, ma la musica italiana merita davvero Lucio Corsi? Nella gara dei duetti si posiziona secondo e questo dimostra il fatto che la sua poetica così intensa è arrivata al pubblico. E’ già un’ottima notizia.

Primo posto per Giorgia e Annalisa che cantano Skyfall di Adele. Voci perfette, abiti sartoriali, una in bianco una in nero, belle, perfette, intonatissime, fanno a gara a chi ce l’ha più lunga, l’estensione vocale. Forse tutto troppo. L’emozione passa ma è controllata, e se la controlli che emozione è?

Terzo posto per Fedez e Marco Masini, duetto che si porta dietro un’infinità di commenti e polemiche, nonché una vagonata di aspettative che – devo dire – non sono state disattese. Fedez scrive una sorta di lettera alla sua ex, di cui non è ben chiara l’identità ma solo il colore dei capelli. Le sue strofe disperate si mescolano a quelle originali del pezzo di Masini, il quale canta con la solita efficace voce graffiata.

Fedez chiude con effetto “Chi cerca quello che non deve trova quello che non vuole/Ti ho dato tutte le ragioni per essere una bella stronza”. E chissà che l’amico Corona non avesse ragione sul fatto che potrebbe pure arrivare sul podio. Ma si sa, la vera sfida della finale di Sanremo è restare svegli fino alla fine.

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