Rottamazione in 120 rate strada giusta da percorrere
Un’operazione come quella di cui si parla potrebbe dare sollievo alle casse erariali e agevolerebbe la vita economica di circa 23 milioni di contribuenti L'articolo Rottamazione in 120 rate strada giusta da percorrere proviene da Economy Magazine.

Una delle urgenze del Paese, è quella di poter mettere nelle condizioni di sanare le posizioni debitorie con lo Stato quei contribuenti che, a causa di molteplici ragioni personali e socio economiche, hanno dichiarato i propri redditi ma non sono riusciti a pagare quanto dovuto all’erario, dunque “non evasori”.
Il magazzino delle cartelle esattoriali ammonta ad oltre 1.267 miliardi di euro, con una aumento negli ultimi 7 anni di circa 350 miliardi (50 miliardi all’anno al netto degli incassi), molti di questi crediti sono oggettivamente inesigibili riguardando contribuenti defunti, falliti, nullatenenti ….. ma una buona parte riguardano cittadini che vogliono regolarizzare e tornare “in bonis” con lo Stato e per questo meritano di essere aiutati e messi nelle condizioni di poterlo fare pagando le imposte arretrate (senza sanzioni ed interessi), non accumulando ulteriori debiti ma in maniera sostenibile potendo pagare nel contempo anche il corrente.
Un breve inciso deve essere fatto proprio sulle sanzioni, che a causa dell’eccessiva portata nel nostro Paese sono state oggetto più volte di richiamo da parte dell’Europa e che sono state notevolmente ridotte recentemente in seno alla Delega Fiscale con specifico decreto legislativo !!
Questa è la vera novità della proposta di legge sulla nuova rottamazione “quinques” o ”pagamento lungo”, che interviene su ciò che non ha funzionato nelle precedenti rottamazioni.
Pagamento dell’arretrato in 10 anni (le precedenti rottamazioni avevano una scadenza non oltre i 5 anni), in 120 rate mensili tutte uguali, (le precedenti avevano rate iniziali troppo esose e non sostenibili con pagamenti trimestrali), decadenza dal beneficio dopo 8 rate non pagate, (le precedenti prevedevano la decadenza anche in caso di ritardo del pagamento di una sola rata). Nel caso della rottamazione quater, proprio a causa delle criticità sopracitate che la nostra Associazione aveva sin da subito evidenziate, ci sono oltre 600 mila cittadini che sono decaduti perché non sono riusciti a rispettare le scadenze previste e per i quali è necessario riaprire i termini con una nuova possibilità di regolarizzazione. Alla chiusura della rottamazione quater, l’agenzia della riscossione ha proceduto all’invio di milioni di cartelle esattoriali arretrate con il contestuale azionamento di misure cautelari estremamente invasive quali fermi amministrativi, pignoramenti di immobili, prelievi diretti sui c/c, pignoramenti di crediti verso terzi ecc…. Tutte queste attività risultano devastanti in quanto determinano la “morte” del soggetto economico coinvolto; che non può più pagare dipendenti e fornitori, accedere al credito bancario ecc.
La morte di un’impresa determina conseguenze dirompenti per il titolare e la propria famiglia, ma anche per i propri dipendenti e collaboratori, un danno per tutto il tessuto economico del Paese oltre che ricadute estremamente gravi di carattere sociale.
Dal nostro osservatorio ANC una rottamazione quinques che ricomprendesse tutti i contribuenti decaduti dalle altre rottamazioni e tutti i contribuenti che hanno ruoli affidati all’agenzia della riscossione alla data del 31/12/2024 potrebbe coinvolgere circa 23 milioni di contribuenti tra imprese, lavoratori dipendenti e pensionati e determinerebbe un decremento significativo dei crediti vantati dallo Stato (con un extra gettito viceversa irraggiungibile), e soprattutto metterebbe i cittadini nelle condizioni di regolarizzare le proprie posizioni tributarie. Se così non fosse la massa dei crediti inesigibili aumenterebbe a dismisura così come avvenuto negli anni passati nonostante le varie rottamazioni messe in campo dai vari Governi!!
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