Questo sarebbe il vero dispositivo ideale per l'IA (e no, non è il telefono)

L'IA ha bisogno di un dispositivo "nuovo" e non è uno smartphone. Ecco come dovrebbe essere (e perché potrebbe arrivare presto).L'articolo Questo sarebbe il vero dispositivo ideale per l'IA (e no, non è il telefono) sembra essere il primo su Smartworld.

Mar 5, 2025 - 21:09
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Questo sarebbe il vero dispositivo ideale per l'IA (e no, non è il telefono)

L'IA è un dispositivo o un'app? Questa domanda, all'apparenza banale, è stata un po' il tormentone del 2024, soprattutto a causa dell'insuccesso di Human AI Pin e Rabbit R1, quelli che dovevano essere gli apripista di una nuova ventata di device powered by AI, ma che alla resa dei conti si sono rivelati molto deludenti.

Con il senno di poi il loro fallimento era prevedibile (in realtà l'avevamo davvero previsto), principalmente perché nel tentativo di reinventare la ruota finivano per perdere tante (troppe) funzionalità alle quali gli utenti sono ormai abituati.

Gli smartphone sono qui per restare: possono sempre evolversi, ma è impensabile che scompaiano a favore di qualcosa di così radicalmente diverso come erano AI Pin ed R1. 

Anche per questo motivo, se pensiamo adesso a un dispositivo che potrebbe davvero beneficiare di una profonda integrazione dell'IA, non ci viene in mente nulla di già consolidato, ma piuttosto una categoria di smart device che ancora non hanno trovato una loro vera identità: gli occhiali.

Ne abbiamo parlato anche di recente nella recensione degli Even G1 e a suo tempo anche in quella dei Ray-Ban Meta. Gli occhiali smart hanno un punto di vista unico sul mondo, che poi è lo stesso che abbiamo noi: quello dei nostri occhi.

Si tratta di un'osservazione banale ma non per questo meno vera. Nessun altro dispositivo vede ciò che ci circonda allo stesso modo. Se vogliamo che un qualunque altro dispositivo ci offra informazioni su qualcosa di reale, dobbiamo puntare la sua fotocamera verso ciò che ci interessa, premere un pulsante e leggere o ascoltare la risposta, magari munendoci di un paio di cuffie / auricolari per non disturbare o per maggiore privacy.

Una cosa simile la potete fare già adesso con uno smartphone, magari con la modalità live di ChatGPT e Gemini, ma non è un'interazione immediata e presuppone di tirare fuori e poi riporre il telefono.

Pensate invece alla stessa cosa su un paio di occhiali che avete sempre in testa. Una IA che vede e sente ciò che vediamo noi, e può rispondere di conseguenza, è molto più utile di una IA che devi tirare fuori all'occorrenza. E anche l'interazione è molto più naturale.

Possiamo guardare un quadro famoso mentre l'IA ci spiega la sua storia, possiamo scrivere la soluzione di un'equazione mentre l'IA ci corregge via via, possiamo avere informazioni sul cibo che stiamo acquistando al supermercato nello stesso istante in cui lo stiamo guardando, e così via.

Se c'è insomma una "forma fisica" per un dispositivo basato su intelligenza artificiale, gli occhiali sono senz'altro il candidato ideale. Per tutto il resto ci sono le app.

Qualcuno potrebbe obiettare che ci sono già gli occhiali di Meta che fanno ciò che abbiamo appena detto, e in parte è vero, ma visto che siamo qui a immaginare, perché non chiedere di più?

Gli Even G1, per esempio, fanno un lavoro anche migliore dei Ray-Ban nel passare per occhiali comuni, eppure sono carenti proprio di fotocamera e speaker, che sono due elementi centrali per sfruttare al massimo l'IA.

Il sogno sarebbe avere degli occhiali più discreti dei Ray-Ban, con un display almeno come quello degli Even G1 (non perché lo schermo sia sempre essenziale, a volte è oggettivamente comodo), che siano comodi da portare tutto il giorno, anche per chi ha bisogno di lenti correttive, e con un'autonomia che arrivi fino a sera.

Può sembrare una richiesta eccessiva, e forse per gli standard odierni lo è, ma pensate a come erano i Google Glass una decina di anni fa e confrontateli con gli smart glasso odierni! La differenza è enorme, al punto che è lecito sperare che tra pochi anni (o anche meno) non sarà più impossibile avere un paio di occhiali smart come quelli che abbiamo appena descritto.

E ovviamente li vogliamo infarciti di IA dalla testa ai piedi!

Ecco, quello sarà senz'altro un dispositivo in cui l'implementazione dell'IA potrebbe davvero avere un suo perché e non solo per ragioni di marketing.

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