Ponte San Giovanni in allarme. Petizione per salvare la scuola. Già raccolte oltre mille firme
In sette anni persi quasi trecento alunni (su un totale di 700) tra elementari e medie. Associazioni in campo: sempre più scelgono altre scuole. E non è colpa del calo demografico...".

Sono già oltre mille le firme raccolte dalle associazioni di Ponte San Giovanni sia on line che sul carta per salvare le scuole del quartiere. I cittadini residenti e operanti del territorio manifestano dunque, per l’ennesima volta, la loro preoccupazione per lo stato in cui versa l’istituto Comprensivo Perugia 12 che comprende materna, elementari e medie. E a dimostrarlo prima di tutto ci sono i numeri che "sono, purtroppo, impietosi – recita il testo della petizione –: la fuga di bambini abitanti nel territorio verso altri Istituti Comprensivi (non solo e non tanto del centro città, ma soprattutto delle periferie limitrofe come San Martino in Campo e Ponte Valleceppi) ha purtroppo raggiunto dimensioni tali da non poter essere ignorata dalle istituzioni".
Una diminuzione che, a detta dei promotori, non è nemmeno attribuibile al calo demografico, stante la vera e propria emorragia che si registra nel passaggio tra scuola primaria e scuola secondaria. I dati ufficiali parlano di un calo d’iscritti costante e progressivo negli ultimi nove anni; una flessione che ha portato a una diminuzione degli iscritti di circa il 28% per le scuole primarie (344 alunni nel 2024, contro i 482 nel 2017) e di oltre il 53% per la scuola media (112 alunni nel 2024 contro 243 nel 2017). A fronte di un territorio che conta oltre 18.000 abitanti, tra le frazioni di Ponte San Giovanni, Pieve di Campo e Balanzano, nei vari plessi le classi delle scuole primarie contano una sola sezione (al massimo, una sezione a tempo normale e una a tempo pieno); la scuola media conta, ormai da anni, due sole sezioni. Dati che effettivamente dovrebbero far interrogare e non poco le istituzioni.
"Siamo preoccupati per il futuro del nostro territorio – scrivono ancora le associazioni – e siamo a richiedere con forza e urgenza un intervento (o, quantomeno, un riscontro) da parte degli organi preposti, confidando che il dialogo e il confronto - sin qui negati - consentano di intraprendere quel percorso di consapevolezza e cambiamento non più procrastinabile". L’obiettivo è di coinvolgere prima di tutto l’amministrazione comunale: Giunta e sindaca sono stati già interessati e a fine mese dovrebbero essere avviati i primi incontri istituzionali. In tutto questo ci sono anche dei risvolti all’interno dell’Istituto sui quali dover riflettere: la rotazione continua del personale docente e Ata che resta per poco più di un anno e che a detta di molti genitori crea problemi dal punto di vista della continuità didattica, con conseguente disorganizzazione generale. A quanto pare, inoltre, ci sono state numerose difficoltà nel reperire la figura di un direttore dei servizi generali e amministrativi (Dsga), con due interpelli che sarebbero andati fin qui a vuoto, senza contare che le strutture sono state e saranno ristrutturate con fondi del Pnrr: ma a cosa serviranno se gli studenti ’scappano’?
Michele Nucci