Ponte San Giovanni in allarme. Petizione per salvare la scuola. Già raccolte oltre mille firme

In sette anni persi quasi trecento alunni (su un totale di 700) tra elementari e medie. Associazioni in campo: sempre più scelgono altre scuole. E non è colpa del calo demografico...".

Apr 9, 2025 - 04:50
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Ponte San Giovanni in allarme. Petizione per salvare la scuola. Già raccolte oltre mille firme

Sono già oltre mille le firme raccolte dalle associazioni di Ponte San Giovanni sia on line che sul carta per salvare le scuole del quartiere. I cittadini residenti e operanti del territorio manifestano dunque, per l’ennesima volta, la loro preoccupazione per lo stato in cui versa l’istituto Comprensivo Perugia 12 che comprende materna, elementari e medie. E a dimostrarlo prima di tutto ci sono i numeri che "sono, purtroppo, impietosi – recita il testo della petizione –: la fuga di bambini abitanti nel territorio verso altri Istituti Comprensivi (non solo e non tanto del centro città, ma soprattutto delle periferie limitrofe come San Martino in Campo e Ponte Valleceppi) ha purtroppo raggiunto dimensioni tali da non poter essere ignorata dalle istituzioni".

Una diminuzione che, a detta dei promotori, non è nemmeno attribuibile al calo demografico, stante la vera e propria emorragia che si registra nel passaggio tra scuola primaria e scuola secondaria. I dati ufficiali parlano di un calo d’iscritti costante e progressivo negli ultimi nove anni; una flessione che ha portato a una diminuzione degli iscritti di circa il 28% per le scuole primarie (344 alunni nel 2024, contro i 482 nel 2017) e di oltre il 53% per la scuola media (112 alunni nel 2024 contro 243 nel 2017). A fronte di un territorio che conta oltre 18.000 abitanti, tra le frazioni di Ponte San Giovanni, Pieve di Campo e Balanzano, nei vari plessi le classi delle scuole primarie contano una sola sezione (al massimo, una sezione a tempo normale e una a tempo pieno); la scuola media conta, ormai da anni, due sole sezioni. Dati che effettivamente dovrebbero far interrogare e non poco le istituzioni.

"Siamo preoccupati per il futuro del nostro territorio – scrivono ancora le associazioni – e siamo a richiedere con forza e urgenza un intervento (o, quantomeno, un riscontro) da parte degli organi preposti, confidando che il dialogo e il confronto - sin qui negati - consentano di intraprendere quel percorso di consapevolezza e cambiamento non più procrastinabile". L’obiettivo è di coinvolgere prima di tutto l’amministrazione comunale: Giunta e sindaca sono stati già interessati e a fine mese dovrebbero essere avviati i primi incontri istituzionali. In tutto questo ci sono anche dei risvolti all’interno dell’Istituto sui quali dover riflettere: la rotazione continua del personale docente e Ata che resta per poco più di un anno e che a detta di molti genitori crea problemi dal punto di vista della continuità didattica, con conseguente disorganizzazione generale. A quanto pare, inoltre, ci sono state numerose difficoltà nel reperire la figura di un direttore dei servizi generali e amministrativi (Dsga), con due interpelli che sarebbero andati fin qui a vuoto, senza contare che le strutture sono state e saranno ristrutturate con fondi del Pnrr: ma a cosa serviranno se gli studenti ’scappano’?

Michele Nucci