Polonia, Tusk vuole armi nucleari e un esercito di 500mila uomini se Putin attacca. Trattative per lo scudo atomico di Marcon

Il premier polacco lo ha detto alla camera bassa del Parlamento. Il capo del governo ha chiesto anche l’uscita del Paese dal trattato sulle mine antiuomo e sulle bombe a grappolo

Mar 7, 2025 - 23:56
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Polonia, Tusk vuole armi nucleari e un esercito di 500mila uomini se Putin attacca. Trattative per lo scudo atomico di Marcon


Roma, 7 marzo 2025 - Emmanuel Macron chiama, e Donald Tusk risponde presente. In Parlamento si è presentato il premier in versione battagliera: leva per tutti (Ma non obbligatoria), armi nucleari in Polonia e via dal trattato storico che proibisce l'uso delle mine antiuomo. Insomma la minaccia russa non può lasciare tranquilla la Polonia, secondo il suo primo ministro che ha annunciato alla Sejm, la camera bassa del parlamento polacco, un programma improntato a rafforzare la difesa nazionale e il numero di riservisti pronti a combattere se l'Ucraina non fermasse a Putin.

Un F-16 norvegese della Nato nella base polacca di Poznan-Krzesiny

Armi nucleari per la Polonia

Tusk ai deputati polacchi ha portato l'esempio proprio dell'Ucraina, che ha rinunciato alle armi nucleari quando ha raggiunto l'indipendenza dalla Russia, ma in seguito è stata attaccata da Mosca anche perché senza una deterrenza. Per questo la Polonia "sta parlando seriamente" con la Francia della proposta fatta dal presidente Macron di un ombrello nucleare francese in difesa dell'Europa. Secondo il premier, alla luce dei fatti, Varsavia non può contare solo sulle armi convenzionali per garantirsi una difesa efficace, deve acquistare le armi nucleari: "Dobbiamo essere consapevoli che la Polonia deve raggiungere le capacità più moderne anche relative alle armi nucleari e alle moderne armi non convenzionali... questa è una corsa per la sicurezza, non per la guerra", si legge su Politico.

Esercito, Tusk: "Ogni uomo sano dovrebbe addestrarsi"

Detto questo, le armi convenzionali e l'esercito restano fondamentali nei conflitti come quello in Ucraina, dove il nucleare non viene preso in considerazione per la vicinanza dei due Paesi. Così per fermare la marcia dell'Armata di Mosca serviranno molti uomini, Tusk ha detto che vuole che ogni polacco adulto dovrebbe essere addestrato militarmente in modo da passare dagli attuali 200 mila soldati a 500 mila tra effettivi e riservisti. "Ogni uomo sano dovrebbe volersi addestrare per essere in grado di difendere la patria in caso di necessità. Lo prepareremo in modo tale che non sarà un peso per le persone", ha spiegato ai parlamentari il premier, con la possibilità per le donne di offrirsi volontarie, anche se "la guerra è ancora, in misura maggiore, dominio degli uomini". Tusk a stoppato subito la polemica crescente dall'opposizione chiarendo però che non si tratta di un ritorno alla coscrizione obbligatoria, chiusa nel 2008, ma ha anche ricordato le difficoltà di Kiev, con un esercito di circa 800.000 uomini contro 1,3 milioni di soldati di Mosca.

Via da trattato su mine e bombe a grappolo

Infine il primo ministro, tutto concentrato su come bloccare le mire dello zar, ha dichiarato di essere favorevole al ritiro della Polonia, membro dell'Ue e della Nato, dal trattato che proibisce l'uso delle mine antiuomo e delle bombe a grappolo. "Raccomanderò un parere positivo alla Polonia per ritirarsi dalla Convenzione di Ottawa e possibilmente dalla Convenzione di Dublino. Sto parlando di mine antiuomo e munizioni a grappolo", seguendo l'esempio della Lituania, anch'essa membro dell'Ue e della Nato, disposta a usare le bombe a grappolo se la Russia la attaccherà.