Piano per il riarmo, il Parlamento Ue vota la risoluzione: Lega contraria con M5s e Avs, Pd spaccato. Meloni tace

L'Eurocamera si appresta a esprimersi (in modo non vincolante) sul libro bianco della difesa. In mattinata la delegazione dem si è riunita per decidere come procedere L'articolo Piano per il riarmo, il Parlamento Ue vota la risoluzione: Lega contraria con M5s e Avs, Pd spaccato. Meloni tace proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mar 12, 2025 - 13:18
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Piano per il riarmo, il Parlamento Ue vota la risoluzione: Lega contraria con M5s e Avs, Pd spaccato. Meloni tace

Il voto sul piano per il riarmo dell’Unione europea è anche un banco di prova per gli equilibri interni di maggioranza e opposizione in Italia. L’Eurocamera si sta infatti esprimendo in merito alla risoluzione sul libro bianco della difesa, che include anche passaggi sul piano ReArmEu, presentato da Ursula Von der Leyen. Il progetto, annunciato nei giorni scorsi dalla Commissione, ha provocato numerose proteste nell’opposizione, ma ha anche mostrato diversità di schieramento nella stessa compagine di governo. Il tutto mentre la presidente del Consiglio non si esprime. Intanto ieri, Giuseppe Conte e i parlamentari M5s hanno protestato per la pace proprio a Strasburgo.

Gli schieramenti italiani – Grande fibrillazione si nota tra le forze politiche italiane: la Lega ad esempio, ha annunciato il voto contrario (come M5s e Avs) e strapperà con Fdi. Il partito di Giorgia Meloni (che resta in silenzio) si è, per ora, limitato a chiedere di cambiare nome al piano. I dem, sul fronte opposto, vanno verso la spaccatura dopo che la stessa segretaria Elly Schlein ha espresso perplessità e scatenato terremoti dentro il partito. Verso il sì invece gli eurodeputati di Forza Italia, in linea con il loro gruppo, il Ppe.

La delegazione del Pd, la prima del gruppo S&D, si è riunita stamani per decidere il da farsi. Stando alle prime indiscrezioni, la delegazione del Pd al Parlamento Europeo si appresta a dividersi. A quanto si apprende a Strasburgo da fonti parlamentari, i dem dovrebbero comunque spaccarsi in due, e non in tre. Secondo la fonte riportata dall’agenzia Adnkronos, i ventuno europarlamentari del Pd dovrebbero più o meno a metà: una parte voterà a favore, l’altra dovrebbe astenersi, inclusi gli indipendenti Cecilia Strada e Marco Tarquinio, spostati su posizioni più radicalmente pacifiste.

Il dibattito e il voto in Aula – L’aula di Strasburgo ha approvato un emendamento presentato dal Ppe in cui si chiede di inserire nel testo “l’accoglimento con favore della dichiarazione congiunta dell’Ucraina e degli Stati Uniti a seguito del loro incontro nel Regno dell’Arabia Saudita l’11 marzo 2025, compresa la ripresa dell’assistenza militare e della condivisione di intelligence da parte degli Stati Uniti, nonché una proposta per un accordo di cessate il fuoco di 30 giorni“. L’emendamento tuttavia “ricorda che il cessate il fuoco può costituire uno strumento efficace di sospensione delle ostilità solo se l’aggressore vi aderisce pienamente; si aspetta pertanto che la Russia lo accetti e lo segua ponendo fine a tutti gli attacchi contro la popolazione civile, le infrastrutture e il territorio ucraino”.

Alla luce di questo, il copresidente del gruppo Ecr al Parlamento Europeo Nicola Procaccini (Fdi) ha chiesto di rinviare il voto sulla risoluzione in merito all’”incrollabile sostegno dell’Ue per l’Ucraina”, perché, ha spiegato, l’approvazione di una risoluzione non aggiornata “temo che possa solo scatenare l’odio verso Donald Trump e gli Usa, invece di aiutare l’Ucraina”. La proposta è stata respinta a maggioranza dall’Aula.

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