Pellicce, velluto, cappe e tocchi etnici: il savoir faire italiano al centro delle tendenze per l’Autunno/Inverno 2025 viste alla Milano Fashion Week
Tutto ciò che abbiamo visto durante la Settimana della Moda e che si ispira alla tradizione artigianale italiana, mai banale e senza tempo L'articolo Pellicce, velluto, cappe e tocchi etnici: il savoir faire italiano al centro delle tendenze per l’Autunno/Inverno 2025 viste alla Milano Fashion Week proviene da Il Fatto Quotidiano.

Oltre alle passerelle, la Milano Fashion Week pulsa di vita anche nelle presentazioni: un format più intimo, scelto soprattutto dai brand di matrice imprenditoriale, che permette a stampa e buyer di scoprire da vicino le nuove collezioni e di dialogare direttamente con i designer. Un’occasione unica per toccare con mano i tessuti, scoprire i dettagli e conoscere realtà più meno grandi che consacrano l’Italia tra le mete del savoir faire manifatturiero per l’abbigliamento. Ecco quindi le tendenze per l’Autunno/Inverno 2025-2026 che abbiamo intercettato.
Il fatto a mano è proprio il focus della collezione FW 25/26 di gentryportofino, in cui l’artigianato ha un ruolo fondamentale soprattutto nella rielaborazione di pezzi iconici del marchio. L’intreccio di volumi è dato grazie al mix di materiali impiegati nella produzione dei capi, dal punto pelliccia al velluto e ancora lana, mohair e cashmere. La palette che rimane sui toni del borgogna e dell’oliva caratterizza le diverse texture rimarcando l’impronta stagionale dei capi, immancabili anche le tonalità del nero e dello stucco responsabili di un gioco di luci grazie alle finiture talvolta opache e talvolta lucide. Ad amplificare la portata artigianale del brand è la collaborazione con Laomi Scanavini, designer, orafa e maestro artigiano che ha ideato una selezione di gioielli a partire dall’elemento del ramo, filo conduttore della collezione. Nell’ottica di costruttivismo dell’immagine della donna e del layering nello styling dei capi, anche Federica Bonifaci propone la sua visione scultorea del guardaroba: “L’idea alla base di questa collezione è celebrare una donna che sceglie di esprimere la propria forza attraverso una semplicità sofisticata”, spiega la designer. Il pezzo simbolo di questa collezione è la cappa tuxedo doppiopetto che attraverso uno sviluppo quasi architettonico del disegno evidenzia il minimalismo e la possibilità di essere indossato all’infinito per le prossime stagioni più fredde. Unici, invece, sono i pezzi realizzati da Giuliana Cella che in linea con il suo stile etno-chic rielabora per la FW 25/26 una serie cimeli di biancheria domestica, fondendoli con alcuni capi giapponesi, dal più tradizionale kimono al kappogi (割烹着), grembiule femminile nipponico.
In occasione della Fashion Week, alcuni elementi del vestiario vengono trascurati a favore di passerelle calcate da capi eccentrici, per questo Kristina Ti ha deciso di dedicare uno spazio alla lingerie proponendo una versione sensuale e primaverile. In raso di seta e pizzo, la capsule collection, propone una serie di pezzi dalle colorazioni tenui che spaziano tra il pastello perla, il rosa e l’azzurro cielo, capaci di impreziosire con morbidezza il guardaroba della stagione calda che si avvicina. Il focus sugli accessori rimane centrale nell’ottica di celebrazione dell’artigianalità italiana e Valextra, icona della pelletteria, ripropone il classico modello Milano reinterpretato in suede dai toni del cioccolato a quelli più tenui del rosa. Per il modello Iside, invece, ha pensato a una collaborazione con l’azienda indiana Chanakya che richiede ben sette giorni di lavorazione per il confezionamento di ogni pezzo, concentrandosi ancora sulla manifattura. “Mia madre dice sempre che queste borse sono vendute già piene. Non di cose, ma di tutto ciò che è stato necessario per crearle: tempo, talento, attenzione e cura”, così racconta la sua dedizione per la realizzazione a mano Benedetta Bruzziches, che celebra i suoi sedici anni di attività nella continua ricerca di un dialogo con il cliente.
Diverse maison hanno celebrato degli importanti traguardi e, nel mercato delle calzature, Santoni ricorda i 50 anni di attività non solo con una nuova collezione sui toni tradizionali del bronzo e dell’oro, ma anche attraverso una serie di scatti e un nuovo emblema che pongono al centro l’artigianalità. Sulla scia della sua imposizione nel settore footwear, Flower Mountain ha debuttato con una capsule collection di abbigliamento focalizzandosi sulla sua estetica genderless e legata alla natura. A proposito di questo lancio, Salina Ferretti, ceo del gruppo FALC ha ribadito l’importanza di differenziare l’offerta all’interno dell’azienda per incontrare innovazione, ricerca e tendenze che si modificano nel tempo. Presenta alla Milano Fashion Week anche Voile Blanche, della stessa holding, proponendo una sua versione della calzatura in ottica cosmopolita. I target differenti da servire, continua Ferretti, sono anche legati all’espansione su un mercato che va ben oltre quello dei nostri confini nazionali, per questo motivo “la Milano Fashion Week continua ad essere una vetrina molto prestigiosa, riconosciuta in tutto il mondo”.
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