Partite IVA nel mirino del Fisco, via a controlli e sanzioni su irregolarità fatture
Controlli fiscali in arrivo per le partite IVA: nel mirino disallineamenti tra fatture, corrispettivi e dichiarazioni IVA 2022. Ecco come funziona la lettera di compliance

L’Agenzia delle Entrate ha dato il via a una nuova campagna di controlli mirati sulle partite IVA. L’obiettivo è individuare eventuali irregolarità tra fatture elettroniche, corrispettivi e dichiarazioni IVA risalenti all’anno 2022. L’operazione è stata formalizzata con il provvedimento n. 176284/2025 e prevede l’invio di lettere di compliance ai contribuenti, con dati non coerenti tra quanto trasmesso e quanto dichiarato.
Nel dettaglio, il Fisco confronterà le informazioni presenti nelle fatture elettroniche, nei registratori telematici e nel modello IVA annuale per l’anno d’imposta 2022. Le comunicazioni saranno recapitate tramite PEC o all’interno delle aree riservate “Cassetto Fiscale” e “Fatture e Corrispettivi” del portale dell’Agenzia. Non è certo l’annuncio più atteso per chi ha partita IVA, ma l’obiettivo è permettere di correggere eventuali errori e dare modo al contribuente di regolarizzare la posizione, evitando così sanzioni più gravi in futuro.
Cosa verifica il Fisco
Nel mirino dell’Agenzia delle Entrate finiscono tutti quei casi in cui le informazioni riportate nelle fatture elettroniche o nei corrispettivi giornalieri non coincidono con i dati inseriti nella dichiarazione IVA 2022. Gli scostamenti possono riguardare operazioni attive imponibili, operazioni in reverse charge o corrispettivi trasmessi in modo incompleto o scorretto.
All’interno della lettera di compliance, il contribuente troverà dettagli precisi: dati dei clienti e fornitori coinvolti, ammontare delle operazioni, numeri di protocollo, codici fiscali, matricole dei dispositivi e l’elenco delle eventuali anomalie riscontrate. Il messaggio è semplice: chi ha omesso o sbagliato qualcosa, può correggerlo prima che scattino sanzioni più pesanti.
Cosa contiene la lettera?
Nella comunicazione inviata dall’Agenzia delle Entrate, il titolare di partita IVA troverà:
- il numero di protocollo e la data di invio della dichiarazione IVA 2022 con presunte anomalie;
- i dati relativi alle operazioni attive imponibili, con i totali riportati nei righi VE24, VE37, VE38 e VE39;
- gli importi delle operazioni in reverse charge (sezioni VJ6, VJ7, VJ8, VJ12–VJ17);
- gli importi mancanti o non indicati correttamente nella dichiarazione IVA;
- l’elenco dei clienti, con codice fiscale e importo delle operazioni imponibili;
- i corrispettivi giornalieri trasmessi, suddivisi per dispositivo RT, vendite online e distributori automatici;
- i dati dei fornitori, con codice fiscale e importi relativi alle operazioni in reverse charge.
Come comportarsi e come evitare le sanzioni
Chi riceve una comunicazione di irregolarità ha due strade: chiedere chiarimenti all’Agenzia o fornire documentazione integrativa per spiegare eventuali difformità. Tutto può avvenire anche tramite un intermediario abilitato, seguendo le istruzioni fornite nella stessa comunicazione ricevuta.
Se invece si riconosce l’errore o l’omissione, è possibile rimediare con il ravvedimento operoso, che permette di regolarizzare la propria posizione pagando sanzioni ridotte. Le regole sono quelle precedenti alla riforma del decreto legislativo 87/2024, e restano valide finché non verranno comunicate nuove disposizioni.