NBA Freestyle | Dove arriveranno Celtics e Kniks? Luka Doncic si riprenderà ai Lakers? Le 6 domande sul finale di stagione
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Inizia la seconda – e decisiva – parte della stagione NBA. Ecco alcuni pensieri in freestyle sui temi che potrebbero contraddistinguerla.
I Celtics si preparano allo sprint finale?
Dopo essere partiti in stile “siamo una macchina perfetta, sarà impossibile fermarci senza armi non convenzionali”, i Celtics non hanno avuto un inizio di 2025 proprio felicissimo. Si è inceppato il tiro da tre. È un fatto. La percentuale complessiva è in calo di quasi il 2,5% rispetto alla scorsa stagione. E per una squadra che usa il perimetro come “arma di distruzione di massa”, con quei volumi, vuol dire tanto. Vuol dire giocatori con meno ritmo, meno efficienza offensiva, ma anche un campo meno aperto per le incursioni. Boston ha perso efficacia anche in difesa. Altro suo fiore all’occhiello. C’è da giurare che si sia trattato di un semplice calo di forma (certo, un po’ prolungato…). C’è da giurare che coach Joe Mazzulla saprà trovare il modo per incanalare la squadra nella stessa traiettoria vincente che ha portato al Titolo del 2024. Rimangono favoriti a Est.
Che farà San Antonio senza la sua stella?
È notizia di ieri che Victor Wembanyama starà fuori fino a fine stagione per un problema abbastanza serio di trombosi. Un macigno. La stella francese aveva già nel proprio petto la medaglia come miglior difensore della stagione. Con quella sua capacità di leggere le rotazioni difensive per andare in aiuto. Con quel suo talento oltremodo splendente, ma pur sempre sommesso, mai urlato, senza ostentazioni fini a sé stesse. Che Spurs saranno da qui a fine stagione? Si teme che la corsa per i playoff sia finita (anche se hanno vinto stanotte contro i Suns). Questo nonostante Fox (arrivato dai Kings), che è una signora point-guard, con i razzi al posto dei polpacci, un tiro da fuori ondivago, ma con almeno 20 punti nelle mani a qualsiasi latitudine. O il buon rookie Castle, che da tre non la mette mai, ma è una combinazione interessante di capacità atletiche, visione di gioco, personalità. A sostituire Wemby, si è visto un evergreen Biyombo. Buonanotte.
Luka Doncic ritroverà il suo ritmo per i playoff?
Non è questione di sé. È questione di quando. Prima o poi, Luka Doncic tornerà a essere quel concentrato purissimo di pallacanestro senza limiti. Per il momento, lo sloveno fatica. Lo vedi dalla lentezza dei suoi movimenti offensivi, macchinosi, meno precisi, poco decisi. Torna da un infortunio. Deve rimettersi in forma. Al momento non lo è ancora. Certo, se immagina di poter dominare la palla come faceva in Texas, ha sbagliato “porta”. Dallas gli aveva costruito una squadra attorno. In California, non puoi considerare gli altri con la tua stessa maglia dei semplici bersagli da colpire solo quando non riesci a trovare la via del canestro. Non se giochi con LeBron James, ma anche con Austin Reeves. E poi è uno stile di gioco, storicamente, che non ha mai portato a grandi risultati. Soprattutto nei playoff, con le difese più attente. Dovrà reinventarsi, Luka, una volta tornato quello di sempre. Dovrà farlo a breve, perché i Lakers sono quinti a Ovest e la parte più importante della stagione sta per iniziare. Ce la farà?
Dove vogliono arrivare questi Knicks?
Questi qui fanno sul serio. Sono davvero una squadra completa i New York Knicks. Che attacca, che difende, che si è adattata allo stile di Jalen Brunson fatto di isolamenti e pochi ribaltamenti del campo. Karl-Anthony Towns è un giocatore nuovo, già un mezzo idolo del Madison Square Garden, bravo a togliere la pressione offensiva dalle spalle di un collega, sempre Brunson, che sarà anche una dinamo, ma che è pur sempre 1.88 e non ha illimitati mezzi fisici e atletici. Il problema, in generale, è che i giocatori chiave dei Knicks sono iper–utilizzati. Segno che coach Thibodeau non si fida così tanto della sua panchina? Hanno le chance per presentarsi alla Finale di Conference. Salvo imprevisti.
Kawhi Leonard inizierà a incidere?
In valore assoluto, stiamo parlando di una stella che nel picco di carriera decideva i destini della propria squadra al pari (quasi) di un LeBron James. Mettevi Kawhi Leonard in un gruppo di discreti giocatori e facevi i playoff in scioltezza. Un fenomeno. Tecnicamente, ineccepibile. Fisico scolpito nel granito, atletismo, mani enormi stile Shaq, gran palleggio anche in situazioni di traffico. Molto preciso da tre, ma anche dalla media. Il suo più grande problema sono stati gli eterni guai fisici, che lo hanno tenuto spesso fuori dal campo. Nell’attuale stagione, Leonard ha giocato appena 16 gare. È rientrato da poco. Sta cercando di rimettersi in moto. Gioca circa 26 minuti di media e mette appena 17 punti a partita. Non proprio nei suoi standard. I Los Angeles Clippers sono sesti a Ovest e in piena corsa playoff. Hanno bisogno che Leonard inizi a incidere sul serio, se vogliono fare strada, consapevoli che le sue migliori stagioni sono ormai alle spalle (33 anni). Ma consapevoli anche che il 50% di quello che era Kawhi Leonard agli Spurs potrebbe bastare.
I Warriors faranno i playoff?
Forse il problema dei Golden State Warriors è simile a quello della Nazionale di Marcello Lippi che fece una pessima figura durante i Mondiali del 2010. Dovevano iniziare la ricostruzione, invece di lasciarsi spegnere un po’ alla volta anno dopo anno. Facile a dirsi. Certo, la scelta di James Wiseman (al numero due) nel Draft del 2020 non ha aiutato. Giocatore non da NBA, senza un ruolo, con poche vere abilità se non una “ipotetica” mano morbida nei pressi del canestro (e quindi?). Il fatto è che potevi prendere LaMelo Ball. O meglio, Tyrese Haliburton. Oggi, i Warriors si trovano in mezzo al guado. Non puoi ancora demolire tutto, se vuoi che Steph Curry e Draymond Green continuino a vestire questa maglia. Non sei più abbastanza forte (le primavere passano per tutti) per avere ambizioni concrete di alto livello. Addirittura, al momento, sono fuori dai playoff. È arrivato Jimmy Butler e l’inizio non è male. L’ex Heat bilancia bene il gioco perimetrale di Curry e difende forte. E Golden State con lui è a 3 vinte e 1 persa. C’è speranza.
That’s all Folks!
Alla prossima settimana.
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