Miracolo in Myanmar: giovane estratto vivo dopo 5 giorni dal terremoto. La giunta spara su convoglio di aiuti
I morti sono quasi 2.900, ma all’appello mancano ancora centinaia di persone. La macchina dei soccorsi internazionali al lavoro

Roma, 2 aprile 2025 – Un miracolo in mezzo a tanta morte e distruzione. Un uomo di 26 anni è stato estratto vivo dalle macerie dell'Aye Chan Thar Hotel nella capitale del Myanmar cinque giorni dopo il devastante terremoto che ha colpito il Paese. Un applauso ha accolto la squadra di soccorso composta da soccorritori birmani e turchi che lo ha salvato, mentre il bilancio dei morti è in costante aumento. Secondo le autorità, le vittime sono 2.886, con 4.639 persone ferite e 373 dispersi.
E proseguono gli invii di squadre di soccorso, medicinali e beni di prima necessità da parte degli altri Paesi. La Ue ha inviato 18 tonnellate di rifornimenti oltre a una dozzina di esperti. Intanto uno dei gruppi armati ribelli ha però denunciato che i militari hanno aperto il fuoco su un convoglio di veicoli che trasportava aiuti umanitari della Croce rossa cinese destinati a Mandalay, tra le . L'attacco è avvenuto ieri sera presso il villaggio di Ummati sebbene il convoglio avesse informato del suo percorso, ha precisato l'Esercito di liberazione nazionale Ta'ang (Tnla). La giunta militare invece sostiene di non essere stata informata, ma che nessuno è rimasto ferito e sta indagando sull’avvenuto.
La milizia Tnla fa parte dell'Alleanza delle tre fratellanze, insieme all'Esercito di Arakan (Aa) e all'Esercito dell'Alleanza democratica nazionale del Myanmar (Mndaa). Le Tre fratellanze hanno proposto un cessate il fuoco dopo il sisma, ma il generale Min Aung Hlaing, capo della giunta, ha dichiarato che le operazioni militari proseguiranno come "misure di protezione necessarie".