Miele millefiori del supermercato: ancora troppi pesticidi e poca freschezza, Lidl ed Eurospin tra i peggiori del test
Il miele millefiori, tra i più apprezzati e diffusi sulle tavole degli italiani, è considerato un alimento sano e naturale ma è sempre così? Per rispondere a questa domanda, Il Salvagente ha testato 14 vasetti di miele acquistati nei principali supermercati e discount (12 da agricoltura tradizionale e 2 biologici). L’obiettivo era verificare la loro...

Il miele millefiori, tra i più apprezzati e diffusi sulle tavole degli italiani, è considerato un alimento sano e naturale ma è sempre così? Per rispondere a questa domanda, Il Salvagente ha testato 14 vasetti di miele acquistati nei principali supermercati e discount (12 da agricoltura tradizionale e 2 biologici). L’obiettivo era verificare la loro freschezza e la presenza di sostanze potenzialmente nocive, come i pesticidi neonicotinoidi, noti per il loro impatto negativo sulle api e sull’ambiente.
Sul totale dei prodotti analizzati, 7 erano di origine italiana, mentre in altri 4 marchi il miele italiano era miscelato con prodotti di altre provenienze. I restanti campioni provenivano da paesi stranieri, sia dell’Unione Europea che extra UE, e in 2 casi contenevano anche miele di origine tropicale.
Vediamo cosa hanno scoperto le analisi di laboratorio su questi prodotti.
Cosa è stato trovato nel miele
Uno dei dati più allarmanti riguarda la presenza di acetamiprid, un pesticida neonicotinoide responsabile della moria delle api. Questa sostanza è stata rilevata in ben 9 dei 14 campioni analizzati, dimostrando che il problema dell’inquinamento da fitofarmaci è tutt’altro che risolto.
Ancora più grave è la presenza di thiacloprid, un altro neonicotinoide vietato dal 2021, trovato in tre campioni appartenenti a marchi della grande distribuzione. Inoltre, due mieli contenevano tracce di spirotetramat, un insetticida accusato di interferire con il sistema ormonale umano e destinato a essere vietato definitivamente a partire da ottobre 2025.
La persistenza ambientale di questi pesticidi dimostra che le api continuano a raccoglierli durante la fioritura, nonostante le normative ne limitino l’uso in certe fasi della coltivazione.
Come ricorda Il Salvagente, gli apicoltori, insieme agli insetti impollinatori, sono le prime vittime dell’uso massiccio di pesticidi e della loro persistenza nell’ambiente. Queste sostanze, infatti, non finiscono nel miele perché impiegate dai produttori, ma perché vengono largamente utilizzate in agricoltura, rendendo impossibile per le api evitarle. Alcune, come il thiacloprid, persistono a lungo nei terreni e nelle acque, continuando a contaminare piante e fiori anche anni dopo il loro divieto.
Un dato preoccupante emerge riguardo all’acetamiprid, la cui presenza nel miele suggerisce un utilizzo durante la fioritura, nonostante sia espressamente vietato per proteggere gli impollinatori. La sua ampia diffusione nei campioni testati indica che le regole d’impiego vengono spesso ignorate.
Un altro dato critico che emerge dal test riguarda la freschezza del miele, valutata attraverso la concentrazione dell’Hmf, un composto che aumenta con il calore e il tempo di conservazione. La legge stabilisce un limite massimo di 40 mg/kg per il miele comune e 80 mg/kg per i mieli tropicali.
Uno dei campioni testati, Apicoltura Casentinese, ha superato il limite consentito, segnalando un possibile problema nella conservazione del prodotto. L’azienda ha dichiarato che nei propri magazzini il miele rispetta le normative, ipotizzando che lo stress termico subito sugli scaffali possa aver alterato i valori riscontrati nel test. Al Salvagente ha infatti dichiarato:
Per quanto riguarda i parametri di Hmf e Diastasi noi possiamo garantire il rispetto della legislazione per la merce presente in stock nei nostri magazzini, il mantenimento del miele in luoghi freschi e asciutti, lontano da fonti dirette di calore e dai raggi solari, è il presupposto per il migliore mantenimento nel tempo. Ecco perché anche la distribuzione deve impegnarsi nel garantire questi presupposti. Nella fattispecie il contro campione del lotto oggetto delle vostre analisi, risulta dai nostri controlli conforme alla legislazione in vigore in quanto il valore dell’Hmf ci risulta essere inferiore a 20 mg/kg, ipotizziamo quindi che il prodotto prelevato negli scaffali, possa aver subito stress termici, anche di piccola entità ma prolungati, non a noi imputabili.
I prodotti peggiori del test
Secondo i criteri di cui hanno tenuto conto gli esperti del Salvagente, i prodotti con valutazioni peggiori sono ovviamente quelli che hanno mostrato contaminazioni significative da pesticidi e/o livelli di Hmf elevati.
Di seguito l’elenco dei prodotti che hanno ottenuto il punteggio più basso nel test, pari a 3 su 10:
- EUROSPIN DOLCIANDO
- GENTILINI MIELE DI NETTARE DI FIORI
- CARREFOUR CLASSIC
- CONSILIA
- ESSELUNGA
- LIDL MARIBEL
- APICOLTURA CASENTINESE
Come è stato condotto il test
L’analisi si è svolta in due laboratori indipendenti, dove sono stati esaminati 14 campioni di miele millefiori, di cui 12 convenzionali e 2 biologici. I parametri valutati sono stati:
- Presenza di pesticidi e sostanze tossiche
- Livello di umidità
- Freschezza, misurata attraverso l’indicatore Hmf (idrossimetilfurfurale), che aumenta con il calore o l’invecchiamento del prodotto
La valutazione finale è stata influenzata da diversi fattori critici: la presenza, anche solo in tracce (sotto 0,01 mg/kg), di acetamiprid ha determinato un giudizio di “Mediocre”, mentre il rilevamento di thiacloprid, un pesticida vietato, ha fatto scendere il voto a “Scarso”. Inoltre, per i mieli non tropicali, un valore di Hmf superiore ai 30 mg/kg ha inciso negativamente sul punteggio complessivo.
Gli esperti del Salvagente ricordano anche i limiti di legge:
- Hmf: massimo 40 mg/kg (80 mg/kg per mieli di origine tropicale)
- Umidità: inferiore al 20%
- Acetamiprid: massimo 0,05 mg/kg
- Spirotetramat: massimo 0,5 mg/kg
- Boscalid: massimo 0,15 mg/kg
I risultati di questo test confermano che il problema della contaminazione da pesticidi nei mieli millefiori è tutt’altro che risolto. Le api, che dovrebbero essere le sentinelle della salute ambientale, continuano a raccogliere sostanze nocive.
Per chi volesse scoprire quali mieli hanno superato il test con il massimo dei voti, può fare riferimento al numero di marzo del Salvagente.
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