Metalmeccanici, sciopero nazionale venerdì di 8 ore

I metalmeccanici sono pronti di nuovo ad incrociare le braccia il prossimo 28 marzo quando sono previste otto ore di sciopero nazionale per chiedere la ripresa delle trattative sul rinnovo del CCNL di categoria interrotta a novembre. Il contratto riguarda circa 1,5 milioni di lavoratori. La protesta, promossa unitariamente da Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, prevede mobilitazioni in tutta Italia, con manifestazioni e cortei. Le richieste dei sindacati si riferiscono ad un contratto scaduto a giugno dello scorso anno e prevedono un aumento di stipendio per il livello C3 (ex quinto livello) di 280 euro lordi per il triennio luglio 2024-giugno 2027 contro i 173 euro offerti dalle aziende. I sindacati chiedono anche una riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali. «È fondamentale rinnovare il CCNL – sottolineano da Fim, Fiom e Uilm – per garantire certezze ai lavoratori e alle imprese che vogliono regole chiare per difendersi dalla concorrenza sleale». L'articolo Metalmeccanici, sciopero nazionale venerdì di 8 ore proviene da Business24tv.it. Metalmeccanici, sciopero nazionale venerdì di 8 ore

Mar 24, 2025 - 18:07
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Metalmeccanici, sciopero nazionale venerdì di 8 ore

I metalmeccanici sono pronti di nuovo ad incrociare le braccia il prossimo 28 marzo quando sono previste otto ore di sciopero nazionale per chiedere la ripresa delle trattative sul rinnovo del CCNL di categoria interrotta a novembre.

Il contratto riguarda circa 1,5 milioni di lavoratori.

La protesta, promossa unitariamente da Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, prevede mobilitazioni in tutta Italia, con manifestazioni e cortei.

Le richieste dei sindacati si riferiscono ad un contratto scaduto a giugno dello scorso anno e prevedono un aumento di stipendio per il livello C3 (ex quinto livello) di 280 euro lordi per il triennio luglio 2024-giugno 2027 contro i 173 euro offerti dalle aziende. I sindacati chiedono anche una riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali.

«È fondamentale rinnovare il CCNL – sottolineano da Fim, Fiom e Uilm – per garantire certezze ai lavoratori e alle imprese che vogliono regole chiare per difendersi dalla concorrenza sleale».

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