Medio Oriente, la diretta live della guerra tra Israele e Hamas a Gaza, le ultime notizie. Gaza: oltre 590 morti dal 18 marzo. Israele: licenziato il direttore dello Shin Bet. Bar accusa: “Conflitto di interessi. Non mi hanno voluto ai negoziati su Gaza”. Hamas: “Netanyahu ha sabotato i colloqui ma le trattative continuano”. Al-Jazeera: “Raid dell’Idf a Gaza City, Rafah e Khan Younis”. Iran, Khamenei: “Le minacce contro Teheran non porteranno gli Usa da nessuna parte” | DIRETTA
Non si fermano i raid israeliani sulla Striscia di Gaza, mentre in Israele continuano le proteste contro il governo Netanyahu, accusato di aver ripreso la guerra a Gaza solamente per interessi politici. Un’offensiva, quella dell’esercito israeliano, totalmente sostenuta anche dal presidente Usa Donald Trump così come dichiarato dalla portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavit. Il […]

Non si fermano i raid israeliani sulla Striscia di Gaza, mentre in Israele continuano le proteste contro il governo Netanyahu, accusato di aver ripreso la guerra a Gaza solamente per interessi politici. Un’offensiva, quella dell’esercito israeliano, totalmente sostenuta anche dal presidente Usa Donald Trump così come dichiarato dalla portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavit. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, intanto, che si è detto “scioccato” dai nuovi raid, ha lanciato un nuovo appello per il cessate il fuoco. Di seguito le ultime notizie di oggi, venerdì 21 marzo 2025, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza. [Seguici anche su Instagram].
DIRETTA
Ore 9:30 – Gaza, Hamas: “I negoziati per la tregua continuano. Israele rifiuta di trattare” – I negoziati indiretti tra Israele e Hamas per raggiungere un nuovo cessate il fuoco a Gaza non si sono mai fermati e sono tuttora in corso per rilanciare l’accordo mediato da Qatar, Egitto e Usa. Lo ha rivelato oggi all’emittente qatariota al-Jazeera l’esponente di Hamas, Taher al-Nunu, secondo cui il suo gruppo ha dimostrato “sufficiente flessibilità” per rimettere in vigore l’accordo di tregua a Gaza, ma “Israele ha rifiutato” questi tentativi.
Ore 9:00 – Iran, Khamenei: “Le minacce contro Teheran non porteranno gli Usa da nessuna parte” – La Guida Suprema della Rivoluzione islamica in Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, ha dichiarato oggi che le minacce rivolte dagli Stati Uniti contro Teheran non porteranno “da nessuna parte”. “Gli americani devono sapere che le minacce non li porteranno da nessuna parte contro l’Iran”, ha detto oggi Khamenei in un discorso trasmesso in diretta televisiva. “Loro e gli altri devono sapere che riceveranno un duro schiaffo se danneggeranno la nazione iraniana”. Negli scorsi giorni il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva annunciato di aver inviato una lettera all’ayatollah Ali Khamenei per riprendere i negoziati. Secondo il portale statunitense Axios, la missiva dava a Teheran due mesi per tornare al tavolo delle trattative sul nucleare.
Ore 8:30 – Gaza, Hamas: “Le rivelazioni di Ronen Bar dimostrano che Netanyahu ha sabotato i negoziati per la tregua” – Le accuse contenute nella lettera pubblicata dall’ormai ex direttore dello Shin Bet israeliano, Ronen Bar, licenziato dal governo Netanyahu, dimostra, secondo Hamas, che il premier dello Stato ebraico ha intenzionalmente “sabotato” l’accordo di cessate il fuoco a Gaza. In una lettera diramata attraverso lo Shin Bet, Bar ha affermato che la sua mancata partecipazione ai colloqui per la tregua nella Striscia, decisa dal premier Netanyahu, era essenzialmente motivata dalla volontà di negoziare ma non di raggiungere un accordo. “Queste confessioni provenienti dall’interno della leadership di (Israele, ndr) confermano che Netanyahu era ed è ancora il vero ostacolo a qualsiasi accordo”, si legge in una nota diramata dal gruppo terroristico palestinese su Telegram. “Rivelano la deliberata manipolazione dei negoziati da parte di Netanyahu e il suo tentativo di sabotare qualsiasi accordo”.
Ore 8:00 – Gaza, al-Jazeera: “Raid di Israele colpiscono Gaza City, Rafah e Khan Younis”. Oltre 590 morti dal 18 marzo – Le forze armate israeliane (Idf) hanno continuato a bombardare anche nelle ultime ore la Striscia di Gaza, dove da ieri sono in corso anche interventi militari via terra nell’ambito della ripresa delle ostilità che finora hanno provocato oltre 590 morti dal 18 marzo. Lo riferiscono i corrispondenti sul campo dell’emittente qatariota al-Jazeera Arabic, secondo cui i raid aerei condotti dall’Idf nella notte e alle prime ore di oggi hanno colpito il quartiere Zeitoun di Gaza City e le città meridionali di Rafah e Khan Younis. Proprio a Rafah, come nel cosiddetto “Corridoio di Netzarim”, nel centro della Striscia, sono in corso da ieri nuove operazioni militari terrestri dell’Idf. In totale, secondo il ministero della Salute di Gaza controllato da Hamas, sono almeno 590 i morti e più di mille i feriti provocati dal 18 marzo dall’azione di Israele.
Ore 7:00 – Israele: il governo licenzia il direttore dello Shin Bet. Ronen Bar accusa: “Conflitto di interessi” – Il governo di Israele ha approvato all’unanimità la proposta del premier Benjamin Netanyahu di licenziare il direttore dello Shin Bet, Ronen Bar, che ha definito la decisione dell’esecutivo viziata da “conflitti di interessi personali e istituzionali di altissimo livello”. Lo ha reso comunicato oggi in una nota l’ufficio del primo ministro israeliano, secondo cui Bar si dimetterà entro il 10 aprile o in seguito alla nomina di un sostituto permanente. Ieri sera il premier aveva convocato il Consiglio dei ministri proprio per licenziare l’attuale direttore 59enne dello Shin Bet, in carica dal 13 ottobre 2021 a seguito della nomina dell’allora primo ministro Naftali Bennett. Durante la riunione, secondo la ricostruzione del quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, Netanyahu aveva dichiarato di non avere più “nessuna fiducia nel direttore dello Shin Bet dal 7 ottobre (2023,dr)”. “Le forze armate (Idf, ndr) hanno sfruttata la tregua per sostituire i vertici di comando”, aveva detto il premier, riferendosi alla sostituzione dell’ex capo di stato maggiore dell’Idf Herzi Halevi con Eyal Zamir. “Dobbiamo fare lo stesso qui”. L’annuncio del licenziamento aveva scatenato le contestazioni dell’opposizione israeliana con manifestazioni represse dalla polizia e scontri in piazza a Gerusalemme, dove un corteo di protesta ha cercato ieri di sfondare il cordone di sicurezza intorno alla residenza del premier. Ma lo stesso Ronen Bar, che si è rifiutato di partecipare alla riunione del Consiglio dei ministri su cui si decideva il suo futuro, ha accusato il governo di ricorrere a “considerazioni improprie” per il suo licenziamento. In una lettera diramata attraverso lo Shin Bet, l’ormai ex direttore ha accusato il premier Netanyahu di “conflitti di interessi personali e istituzionali di altissimo livello”. La tensione tra i due è salita alle stelle negli ultimi tempi a causa di un’indagine per corruzione che ha lambito l’ufficio del primo ministro e per le accuse rivolte dal governo ai servizi interni, incapaci di sventare gli attentati del 7 ottobre 2023. All’inizio di marzo, lo Shin Bet aveva pubblicato un rapporto in cui riconosceva le carenze durante gli attacchi di Hamas e della Jihad Islamica, però il premier Netanyahu per aver contribuito a creare queste condizioni. Nella sua lettera poi lo stesso Bar ha affermato che la sua estromissione è stata motivata dal desiderio di fermare la “ricerca della verità” sugli eventi che hanno portato al 7 ottobre 2023. A tutt’oggi Netanyahu si è rifiutato di autorizzare l’istituzione di una commissione d’inchiesta indipendente per indagare sugli attentati e su tutti i connessi fallimenti dell’intelligence e delle forze armate. Tuttavia nella missiva dell’ormai ex direttore dello Shin Bet si legge anche un’altra accusa: persino durante la guerra a Gaza il premier avrebbe cercato di “indebolire” le forze di sicurezza e “la comunità dell’intelligence”. Secondo Ronen Bar, il fatto che Netanyahu non gli abbia permesso di partecipare ai negoziati per un cessate il fuoco è motivato essenzialmente dalla volontà di negoziare ma non di raggiungere un accordo.