L'università Federico II ha trovato la tecnica per cucinare l'uovo sodo perfetto
Un gruppo di ricerca dell'Università di Napoli Federico II ha messo a punto una nuova tecnica per ottenere un uovo sodo con una consistenza ottimale, unendo scienza e cucina. Incredivbile ma vero, questa innovativa metodologia - sebbene più lunga rispetto al tradizionale metodo di cottura - promette risultati che rivaleggiano con quelli dei ristoranti stellati. Ecco il procedimento da seguire per l'uovo sodo perfetto. Indice La "cottura periodica" La genesi dell'idea: una ricerca da laboratorio Cosa accade? Il metodo scientifico Consigli per una cottura perfetta La "cottura periodica" Il processo ideato dai ricercatori napoletani si basa sulla cosiddetta "cottura periodica". A differenza della cottura convenzionale, questa tecnica prevede un trattamento a intervalli, che permette di ottenere un albume meno viscido e un tuorlo più cremoso. La genesi dell'idea: una ricerca da laboratorio L'idea di sviluppare un processo più raffinato per la cottura delle uova è nata in modo scherzoso, ma è presto diventata una vera e propria ricerca. Grazie alla conoscenza dei processi di fluidodinamica, delle caratteristiche di densità e conducibilità del calore delle uova, e delle trasformazioni delle proteine, il team di ricerca ha cercato di trovare una soluzione con un risultato di alta qualità, ma con una preparazione semplice. Cosa accade? Emilia di Lorenzo, dottoranda al Dipartimento di Ingegneria Chimica, ha lavorato insieme ad altri ricercatori per sviluppare modelli matematici e simulazioni per comprendere i processi fisici che avvengono all'interno dell'uovo durante la cottura. La chiave del metodo è il trasferimento di calore, che parte dall'esterno verso l'interno, facendo cuocere prima l'albume e successivamente il tuorlo. Questo processo, se prolungato, rende l'albume viscido e il tuorlo sabbioso, ma la "cottura periodica" evita tali inconvenienti. Il metodo scientifico Il metodo consiste nell'effettuare intervalli di cottura: l'uovo va immerso in acqua bollente e poi estrarlo dopo due minuti, immergendolo per due minuti in acqua a 30 °C. Questo procedimento deve essere ripetuto per otto volte, avendo cura di cambiare ogni volta l’acqua di raffreddamento. In questo modo, l'albume non risulta troppo cotto e il tuorlo rimane morbido ma solido. Inoltre, il processo garantisce che l'uovo raggiunga temperature sicure per il consumo, eliminando i rischi di contaminazione come la salmonella. Consigli per una cottura perfetta Ernesto Di Maio, direttore del Foam Lab dell'Università Federico II, ha anche suggerito un piccolo trucco per evitare che l'uovo si rompa durante la cottura. L'esperto consiglia infatti di grattare delicatamente la punta superiore dell'uovo con un coltello, senza forare il guscio, in modo che l'aria tra la membrana e il guscio possa uscire facilmente. Inoltre, è importante muovere l'uovo nell'acqua a 30°C per evitare che il tuorlo si depositi in un punto specifico, garantendo un risultato uniforme.

Un gruppo di ricerca dell'Università di Napoli Federico II ha messo a punto una nuova tecnica per ottenere un uovo sodo con una consistenza ottimale, unendo scienza e cucina.
Incredivbile ma vero, questa innovativa metodologia - sebbene più lunga rispetto al tradizionale metodo di cottura - promette risultati che rivaleggiano con quelli dei ristoranti stellati. Ecco il procedimento da seguire per l'uovo sodo perfetto.
Indice
La "cottura periodica"
Il processo ideato dai ricercatori napoletani si basa sulla cosiddetta "cottura periodica". A differenza della cottura convenzionale, questa tecnica prevede un trattamento a intervalli, che permette di ottenere un albume meno viscido e un tuorlo più cremoso.
La genesi dell'idea: una ricerca da laboratorio
L'idea di sviluppare un processo più raffinato per la cottura delle uova è nata in modo scherzoso, ma è presto diventata una vera e propria ricerca.
Grazie alla conoscenza dei processi di fluidodinamica, delle caratteristiche di densità e conducibilità del calore delle uova, e delle trasformazioni delle proteine, il team di ricerca ha cercato di trovare una soluzione con un risultato di alta qualità, ma con una preparazione semplice.
Cosa accade?
Emilia di Lorenzo, dottoranda al Dipartimento di Ingegneria Chimica, ha lavorato insieme ad altri ricercatori per sviluppare modelli matematici e simulazioni per comprendere i processi fisici che avvengono all'interno dell'uovo durante la cottura.
La chiave del metodo è il trasferimento di calore, che parte dall'esterno verso l'interno, facendo cuocere prima l'albume e successivamente il tuorlo. Questo processo, se prolungato, rende l'albume viscido e il tuorlo sabbioso, ma la "cottura periodica" evita tali inconvenienti.
Il metodo scientifico
Il metodo consiste nell'effettuare intervalli di cottura: l'uovo va immerso in acqua bollente e poi estrarlo dopo due minuti, immergendolo per due minuti in acqua a 30 °C. Questo procedimento deve essere ripetuto per otto volte, avendo cura di cambiare ogni volta l’acqua di raffreddamento.
In questo modo, l'albume non risulta troppo cotto e il tuorlo rimane morbido ma solido. Inoltre, il processo garantisce che l'uovo raggiunga temperature sicure per il consumo, eliminando i rischi di contaminazione come la salmonella.
Consigli per una cottura perfetta
Ernesto Di Maio, direttore del Foam Lab dell'Università Federico II, ha anche suggerito un piccolo trucco per evitare che l'uovo si rompa durante la cottura.
L'esperto consiglia infatti di grattare delicatamente la punta superiore dell'uovo con un coltello, senza forare il guscio, in modo che l'aria tra la membrana e il guscio possa uscire facilmente. Inoltre, è importante muovere l'uovo nell'acqua a 30°C per evitare che il tuorlo si depositi in un punto specifico, garantendo un risultato uniforme.