Lucio Dalla non era solo un cantautore e musicista, ma anche un generoso e attento talent scout
Lucio Dalla e la sua generosità: gli artisti da lui scoperti, quelli che prodotto e con cui ha scritto. Da Ron a Luca Carboni, da Samuele Bersani a Pierdavide Carone. Viaggio nella carriera di Lucio Talent scout e di… Domenico Sputo. Il 4 marzo è una data indelebile nella musica italiana. Lo è diventata per […] L'articolo Lucio Dalla non era solo un cantautore e musicista, ma anche un generoso e attento talent scout proviene da All Music Italia.

Lucio Dalla e la sua generosità: gli artisti da lui scoperti, quelli che prodotto e con cui ha scritto. Da Ron a Luca Carboni, da Samuele Bersani a Pierdavide Carone. Viaggio nella carriera di Lucio Talent scout e di… Domenico Sputo.
Il 4 marzo è una data indelebile nella musica italiana. Lo è diventata per via di una canzone scritta da Lucio Dalla e Paola Pallottino in gara al Festival di Sanremo del 1971, 4/3/1943.
Questo brano che inizialmente doveva chiamarsi Gesubambino, titolo che subì la censura della Rai, prese poi come titolo la data di nascita di Dalla stesso divenendo un grande successo commerciale ma anche uno dei brani più importanti della musica italiana.
Questo 4 marzo del 2025 sarebbe stato l’82esimo compleanno di Lucio Dalla se il cantautore non si fosse spento a soli 69 anni. Dalla è stato cantautore, cantante, musicista e poeta ma è stato anche un grande talent scout, generoso e lungimirante.
Lucio Dalla gli artisti scoperti da un artista generoso
Un artista che, a differenza di quanto fanno oggi i grandi della musica, sempre troppo concentrati su di sé, investiva tempo, soldi ed energie, per scoprire, sostenere e valorizzare giovani artisti, scrivendo, producendo e collaborando con loro.
Tra i nomi che hanno avuto la fortuna di incrociare la sua strada ci sono Ron, Biagio Antonacci, Luca Carboni, gli Stadio, Bracco Di Graci, Samuele Bersani e Pierdavide Carone. Il tutto con l’aiuto di Domenico Sputo.
Lucio Dalla e lo pseudonimo Domenico Sputo
Dalla, oltre a produrre con il suo nome, lo ha fatto spesso anche utilizzando lo pseudonimo Domenico Sputo. Questo nome, usato anche sul citofono di casa per evitare scocciatori, è comparso in diversi lavori, tra cui l’album d’esordio di Luca Carboni.
Lucio dalla, Ron e Biagio Antonacci
L’incontro tra Ron e Lucio Dalla avvenne in circostanze bizzarre: Dalla era ingessato su una sedia a rotelle e incontrò un giovanissimo Ron alla RCA. Da quel momento nacque un legame artistico e umano molto forte e nel corso degli anni tante volte Lucio produsse e scrisse per Ron così come quest’ultimo fece per lui. Per esempio con Attenti al lupo.
Questo rapporto avrebbe influenzato molto Ron portandolo a seguire l’esempio del maestro e ad investire sui giovani come Lucio aveva fatto con lui.
Per esempio Ron ha raccontato di come in un certo periodo della sua vita, alla fine degli anni ’80, quando guidava vedeva spesso un ragazzo molto alto seguirlo… “A un certo punto, costui arrivò da mia madre con un mazzo di rose enorme, poi si presentò a me chiedendomi di collaborare”. Biagio stesso instaurò poi un grande legame con Lucio Dalla.
Luca Carboni
Luca Carboni iniziò come autore per altri artisti, ma fu proprio Dalla a convincerlo a cantare le proprie canzoni. Nel suo album d’esordio del 1984, …Intanto Dustin Hoffman non sbaglia un film, Dalla partecipò con il sax e i cori, accreditato proprio come Domenico Sputo.
Carboni ha ricordato il loro rapporto dicendo: “Lucio per me è stato determinante, era attratto dal linguaggio della mia generazione che cambiava. Amava scoprire e buttarsi in mille progetti. Amava i giovani.”
Lucio Dalla e Gli Stadio
Gli Stadio nascono ufficialmente nel 1981, ma prima di quell’anno erano la band di accompagnamento di Dalla. Il loro rapporto andava oltre la musica, erano amici e colleghi. Una collaborazione che non finì mai e che li vide, nel 1988, partecipare al progetto Dalla/Morandi, suonando sia nell’album che nel tour.
Bracco Di Graci
Bracco Di Graci, all’anagrafe Domenico Di Graci, si trasferì a Bologna. Dopo aver lasciato una musicassetta nella casella della posta di Dalla venne ricontattato proprio da lui. Il cantautore aveva deciso di produrlo con la sua etichetta discografica, la Pressing.
Dalla era rimasto molto colpito dalla sua voce al punto che gli disse: “Prima di far sentire nuove canzoni a chiunque, devono passare da me”. Bracco nel frattempo divenne anche autista di Lucio e con i dischi pubblicati insieme a lui vinse nel 1991 il Festival di Castrocaro, partecipò nel 1992 e nel 1993 al Festival di Sanremo, e nel 1994 fu tra gli artisti del Festivalbar.
Il rapporto si sciolse per alcuni dissidi tra i due e Di Graci continuò ad incidere musica per conto suo fino al 2012, quindi abbandonò le scene tornando solo nel 2023 sul mercato discografico.
artisti scoperti da lucio dalla: Samuele Bersani
Samuele Bersani fu sicuramente una delle più importanti scoperte di Lucio Dalla. Bersani riuscì letteralmente a pedinare Lucio e a dargli una cassetta con i propri demo. Una canzone in particolare colpì il cantautore: Il mostro.
Bersani raccontò di come il cantautore lo richiamò e insieme ascoltarono in auto questo brano, e Lucio si commosse e chiese: “Ma davvero l’hai scritta tu?”.
Dalla gli consigliò di lasciare le canzoni aperte, senza una chiusura netta: “Un po’ come Fellini, che odiava la parola fine”.
La collaborazione portò a diversi brani di successo come Chicco e spillo, Spaccacuore e tutto l’album Freak. Dalla tra l’altro si commosse un’altra volta ascoltando una canzone di Samuele. Il brano era Giudizi universali.
Samuele Bersani scrisse poi uno dei più grandi successi commerciali di Lucio Dalla, Canzone, brano pubblicato nel 1996.
Pierdavide Carone: l’ultimo artista prodotto da Dalla
Pierdavide Carone fu l’ultimo giovane artista a essere supportato da Dalla.
Il ragazzo arrivava da Amici di Maria De Filippi e, dopo un boom iniziale, vide il successo scemare. Conobbe quindi Lucio, che si innamorò della sua penna.
Con lui si esibì a Sanremo 2012 con Nanì. Dalla accettò di dirigere l’orchestra per lui per tutta la durata del Festival, un gesto di straordinaria generosità.
Pierdavide Carone ha raccontato che, durante il primo incontro con Lucio Dalla, gli fece ascoltare alcune canzoni, iniziando con un pezzo che riteneva pessimo. Alla terza, Nanì, Dalla spense tutto e lo portò a cena, senza dare alcuna conferma.
Convinto di aver fallito, Carone tornò a casa deluso, ma qualche giorno dopo ricevette una chiamata da Dalla, risentito perché Pierdavide non lo aveva ricontattato. Per lui, la collaborazione era già decisa e avrebbe prodotto il suo disco.
La grande generosità di Lucio si manifestò ancora una volta quando Gianni Morandi, alla guida del Festival nel 2012, gli disse che avrebbe preso Pierdavide con Nanì solo se anche Lucio fosse tornato al Festival. Il cantautore accettò quindi di salire sul palco per dirigere tutte le sere l’orchestra sul brano del ragazzo.
non solo artisti scoperti ma anche Collaborazioni
Oltre alle collaborazioni con i grandi della musica italiana, come Francesco De Gregori e Gianni Morandi, Dalla ha sempre preso parte a progetti di giovani artisti. Ha suonato il clarinetto nell’album Ricordatevi dei fiori di Valeria Rossi, ha curato arrangiamenti, fatto i cori e suonato il sassofono nell’album Io e la mia compagnia di Stefano Ligi.
Dalla ha sempre ammirato Gianluca Grignani, con cui strinse una forte amicizia. Lo invitò anche a suonare la chitarra nell’album Luna Matana, nel brano Kamikaze.
Lucio Dalla non è stato solo un artista straordinario, ma un mentore per molti giovani talenti. La sua curiosità, la sua generosità e il suo spirito sperimentale hanno lasciato un segno indelebile nella musica italiana.
L'articolo Lucio Dalla non era solo un cantautore e musicista, ma anche un generoso e attento talent scout proviene da All Music Italia.