Lorenzo Musetti soddisfatto: “Sono stato bravo a vincere, sporcandomi mani e piedi”
Seconda vittoria di Lorenzo Musetti nella settimana a Montecarlo e seconda rimonta per meritarsi l’approdo agli ottavi di finale. Il toscano è stato in grado di prevalere nel confronto di terzo turno contro il ceco Jiri Lehecka col punteggio di 1-6 7-5 6-2 e in questo modo negli ottavi di finale ci sarà la sfida […]

Seconda vittoria di Lorenzo Musetti nella settimana a Montecarlo e seconda rimonta per meritarsi l’approdo agli ottavi di finale. Il toscano è stato in grado di prevalere nel confronto di terzo turno contro il ceco Jiri Lehecka col punteggio di 1-6 7-5 6-2 e in questo modo negli ottavi di finale ci sarà la sfida tutta italiana con Matteo Berrettini.
“Quello che salta all’occhio è che inizio in un modo e finisco in un altro. Una volta partivo alla grande e finivo in discesa, quindi un grande cambiamento da quel punto di vista. Oggi ci credo di più e ho più esperienza. Sono veramente felice“, ha raccontato in conferenza stampa il toscano.
Una partenza lenta e poi una crescita nel corso della partita che Musetti ha descritto in questa maniera: “Non ho ancora parlato con il mio team ma credo siano state un mix di cose. Il fatto di voler dimostrare tanto a volte in un certo senso mi blocca. Credo di essere partito molto bene nel primo game, però poi è bastato un punto: quel break preso al secondo game sul mio servizio che mi ha buttato giù completamente. E queste cose non me le posso più permettere. Il fatto di saper lottare soffrendo è una cosa che devo sicuramente aggiungere al mio bagaglio. Sono sempre stato il bello talentuoso che deve giocare “champagne” e che non si sporca le mani. Mentre oggi mi sono sporcato le mani e anche i piedi”.
E così si prospetta la partita contro Berrettini e il bilancio è sull’1-1: “Sono state due partite completamente diverse quella di Napoli e quella di Stoccarda. Questa volta giocheremo su una superficie dove non ci siamo mai affrontati, ma dove tutte e due siamo abbastanza di casa. Non avremo più il tifo a nostro favore come siamo stati abituati fino ad oggi. Ma ieri Matteo ha detto una cosa giusta secondo me, ha detto ‘Mi piace giocare questo tipo di partite’. Credo che sia una bella occasione giocare con un amico che rispetto davvero tanto e che viene anche lui da un periodo difficile. E’ una bella visibilità per noi e per il tennis. Anche se non c’è Jannik è bello far vedere che c’è un movimento di giovani e non giovani che portano in alto i risultati dell’Italia“.
Tornando alla partita odierna, pochi dubbi sul definire il gioco spartiacque: “Da quel game del 5-5 nel secondo set dove ho confermato il break e poi il set, ecco da lì in poi mi sono liberato e ho iniziato a giocare più giusto. L’inerzia della partita ovviamente è cambiata, lui ha iniziato a fare più fatica. Nel corso della mia carriera ho perso diverse partite giocando meglio rispetto ad oggi però alla fine ho capito che l’estetica del gioco conta relativamente poco per un giocatore come me“.