Lenticchia d’acqua: via libera dell’EFSA al superfood che potrebbe trasformare l’alimentazione in Europa

Con la popolazione mondiale che continua a crescere e l’urgenza di ridurre l’impatto ambientale della produzione alimentare, diventa sempre più necessario trovare fonti proteiche alternative e sostenibili. Come è ormai noto, l’allevamento intensivo e le coltivazioni tradizionali consumano enormi quantità di risorse e contribuiscono significativamente alle emissioni di gas serra, alla deforestazione e all’inquinamento delle...

Feb 11, 2025 - 12:42
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Lenticchia d’acqua: via libera dell’EFSA al superfood che potrebbe trasformare l’alimentazione in Europa

Con la popolazione mondiale che continua a crescere e l’urgenza di ridurre l’impatto ambientale della produzione alimentare, diventa sempre più necessario trovare fonti proteiche alternative e sostenibili. Come è ormai noto, l’allevamento intensivo e le coltivazioni tradizionali consumano enormi quantità di risorse e contribuiscono significativamente alle emissioni di gas serra, alla deforestazione e all’inquinamento delle acque.

Per questo motivo, scienziati e aziende sono alla ricerca di soluzioni innovative che siano non solo nutrienti e accessibili, ma anche a basso impatto ambientale. In questo scenario, la lenticchia d’acqua si sta affermando come una delle opzioni più promettenti per il futuro dell’alimentazione e recentemente questo cibo, già considerato un superfood, ha avuto l’approvazione dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA).

Cos’è la lenticchia d’acqua?

La lenticchia d’acqua (nota anche come Duckweed), è una delle piante acquatiche più piccole al mondo. Ciò che la rende speciale è il suo straordinario contenuto proteico, che può raggiungere il 40% del peso secco, con un profilo completo di amminoacidi essenziali. Si tratta quindi di una fonte proteica vegetale altamente nutritiva e facilmente assimilabile.

Oltre all’alto contenuto proteico, la lenticchia d’acqua è ricca di vitamine, in particolare A e B12, oltre a minerali essenziali come ferro, zinco e calcio. Cresce rapidamente, raddoppiando la sua biomassa in sole 48 ore in condizioni ottimali, ed è altamente adattabile a diverse condizioni ambientali.

Un altro aspetto chiave è la sua sostenibilità: la coltivazione della lenticchia d’acqua richiede meno risorse rispetto alle tradizionali colture proteiche come la soia. Non ha bisogno di terreni arabili né pesticidi, utilizza fino al 90% di acqua in meno per chilogrammo di proteine rispetto alle colture terrestri e contribuisce alla riduzione dell’impatto ambientale assorbendo nitrati e producendo ossigeno.

L’approvazione dell’EFSA

Dopo anni di studi e ricerche, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha recentemente approvato la lenticchia d’acqua come nuovo alimento per il consumo umano nell’Unione Europea.

Questo passo è stato reso possibile grazie agli studi condotti dalla Wageningen University and Research nei Paesi Bassi, che hanno dimostrato la sicurezza e i benefici nutrizionali della pianta.

Prima di questa approvazione, la lenticchia d’acqua era già parte della dieta in diversi paesi del sud-est asiatico, come Thailandia, Laos e Myanmar. Ora che ha ottenuto il via libera dall’UE, potrà essere integrata in diversi prodotti alimentari destinati al mercato europeo.

Tuttavia, l’iter di approvazione non è stato privo di ostacoli. Uno dei problemi principali riguardava l’elevato contenuto di manganese della lenticchia d’acqua. Questo minerale, se presente in quantità eccessive, può essere dannoso per la salute, soprattutto nei bambini. I ricercatori hanno tuttavia trovato metodi per ridurre i livelli di manganese a valori comparabili a quelli degli spinaci, rendendo il prodotto sicuro per il consumo.

Il futuro della lenticchia d’acqua

Ora che la lenticchia d’acqua ha ottenuto l’approvazione dell’EFSA, ci si aspetta che nel giro di qualche anno inizi a comparire sugli scaffali dei supermercati europei in diverse varianti, ad esempio fresca, congelata, già pronta all’uso, ecc.

Queste lenticchie potrebbero essere confezionate in sacchetti forati, simili a quelli usati per l’insalata, oppure in cubetti congelati. Inoltre, le industrie alimentari potrebbero impiegarle come ingrediente in pasta, formaggi, torte o frullati, oppure utilizzarle come alternativa alla carne in burger vegetali, zuppe o altri prodotti.

La dottoressa Ingrid van der Meer, della Wageningen University and Research, a cui si devono gli studi su questa pianta, ha dichiarato:

Stiamo studiando come confezionare e conservare le lenticchie d’acqua. Una possibilità è quella di lavorarle come cubetti surgelati, ma è anche possibile imbustarle come prodotti freschi. In un sacchetto si conservano molto più a lungo della lattuga fresca tagliata, per esempio. È possibile incorporare le lenticchie d’acqua anche in altri prodotti, come il pesto, i ravioli e il pakora. Ci sono quindi molte possibilità. Ora si tratta soprattutto di farle accettare dall’industria alimentare, ma spero che le cose vadano bene. Sarebbe fantastico se le lenticchie d’acqua fossero presenti sugli scaffali dei supermercati tra circa tre anni.

Diversi investitori e startup stanno già scommettendo sul suo potenziale. Ad esempio, la startup californiana Plantible Foods ha recentemente raccolto 30 milioni di dollari per sviluppare la Rubi Protein, una proteina derivata dalla lenticchia d’acqua con un contenuto proteico del 70%, superiore persino alla carne bovina. Anche in Europa, la britannica Sustainable Planet sta sperimentando nuove tecnologie per coltivare la lenticchia d’acqua in ambienti desertici.

L’uso della lenticchia d’acqua potrebbe quindi rappresentare una svolta nella produzione proteica sostenibile, riducendo la dipendenza dalle fonti animali e offrendo un’alternativa allo stesso tempo nutriente e rispettosa dell’ambiente. Riuscirà davvero a diventare il superfood del futuro?

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Fonte: European Union

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