L'ENPA contro la "lista nera" delle razze canine

lentepubblica.it In occasione dell’audizione in Commissione regionale della Proposta di Legge al Parlamento n. 4 della Regione Lombardia, l’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA) ha espresso la sua ferma opposizione alla cosiddetta “lista nera” delle razze canine. un provvedimento che, secondo l’associazione, si fonda su presupposti errati e inefficaci. La proposta in questione prevede l’introduzione di una […] The post L'ENPA contro la "lista nera" delle razze canine appeared first on lentepubblica.it.

Mar 9, 2025 - 14:08
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L'ENPA contro la "lista nera" delle razze canine

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In occasione dell’audizione in Commissione regionale della Proposta di Legge al Parlamento n. 4 della Regione Lombardia, l’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA) ha espresso la sua ferma opposizione alla cosiddetta “lista nera” delle razze canine.


un provvedimento che, secondo l’associazione, si fonda su presupposti errati e inefficaci. La proposta in questione prevede l’introduzione di una “lista nera” delle razze canine considerate pericolose, ma, secondo l’ENPA, questa misura non risolverebbe il problema della sicurezza pubblica né migliorerebbe il benessere degli animali.

Un provvedimento senza basi scientifiche

Secondo l’ENPA, etichettare alcune razze come più pericolose di altre non solo è privo di fondamento scientifico, ma ignora completamente i fattori ambientali e sociali che influenzano il comportamento di un cane. L’aumento degli ingressi nei canili di cani appartenenti a razze come molossoidi e terrier tipo bull è il risultato di una gestione inadeguata, di abusi e di maltrattamenti, e non della razza in sé. La proposta di legge non tiene conto di come una corretta educazione e gestione da parte dei proprietari possano evitare situazioni di pericolo.

Inoltre, l’ENPA sottolinea come la proposta possa peggiorare il già grave problema del sovraffollamento dei canili, senza offrire soluzioni reali per il benessere degli animali o per la sicurezza della comunità.

I rischi di una legge discriminatoria

Tra i punti critici sollevati dall’ENPA, spiccano quelli legati alla discriminazione basata sulla razza. Attribuire la pericolosità esclusivamente ad alcune razze implica che il comportamento di un cane dipenda unicamente dalla sua genetica, trascurando completamente il ruolo fondamentale dell’educazione, dell’ambiente e delle esperienze del cane.

L’ENPA mette inoltre in evidenza come l’introduzione di restrizioni legali su determinate razze possa portare a un aumento degli abbandoni e dei sequestri di animali. Le strutture di accoglienza, già sovraccariche, rischiano di non riuscire a gestire un flusso crescente di animali, con conseguenti costi aggiuntivi per le amministrazioni locali e le organizzazioni di volontariato.

Proposte alternative per una gestione responsabile

In risposta alla proposta di legge, l’ENPA ha avanzato delle alternative basate su un approccio scientifico e pratico. L’associazione suggerisce di adottare misure che non si concentrino sulla razza, ma sul comportamento individuale dei cani e sulla preparazione dei proprietari. Le sue proposte includono:

  1. Valutazione individuale dei cani: Un approccio che considera il comportamento del cane e la competenza del proprietario, piuttosto che limitarsi alla razza.

  2. Formazione obbligatoria per tutti i proprietari: L’introduzione di corsi educativi che insegnino la gestione responsabile dei cani per prevenire incidenti e abbandoni.

  3. Investimenti per i rifugi: Maggiori risorse per supportare le strutture di accoglienza e favorire l’adozione responsabile, prevenendo il sovraffollamento.

  4. Prevenzione sociale e contrasto al possesso illecito di cani: Maggiore collaborazione tra le forze dell’ordine, i servizi sociali e veterinari per contrastare l’utilizzo illecito degli animali.

  5. Sterilizzazione e controllo delle cucciolate: Incentivare la sterilizzazione per ridurre il numero di cucciolate indesiderate e contrastare la vendita illegale di animali.

L’ENPA chiede che le politiche di protezione degli animali si basino su un approccio equo e scientifico, che tuteli la sicurezza pubblica senza cadere in misure discriminatorie o inefficaci.

Il monito dell’ENPA contro la “lista nera” delle razze canine

La sicurezza pubblica e il benessere degli animali non si ottengono con soluzioni semplicistiche. L’ENPA ribadisce che per affrontare seriamente il problema della sicurezza e del benessere animale è necessario puntare su prevenzione, educazione e responsabilità, evitando approcci che rischiano di aggravare la situazione. Un sistema più equo, basato su dati scientifici e sull’esperienza concreta, è la strada migliore per garantire una convivenza armoniosa tra esseri umani e animali.

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