Le Pen: “Il sistema ha sganciato la bomba nucleare”. Il procuratore generale respinge le accuse: “Condanna non politica”
Heitz: “La giustizia non è politica. Inaccettabili gli attacchi personali contro i magistrati”. Bardella annuncia manifestazioni di potesta nel weekend. Meloni: “Chiunque abbia a cuore la democrazia non gioisce”

Parigi, 1° aprile 2025 – Marine Le Pen è furibonda dopo la condanna per appropriazione indebita di fondi pubblici che la conduce fuori dalla corsa per le presidenziali in Francia nel 2027 e non ha dubbi sulla natura politica della sua condanna: è una bomba nucleare per fermare il Rassemblement national. "Il sistema ha sganciato la bomba nucleare", ha detto ai deputati di Rn.
Ma il procuratore generale della Corte di Cassazione, Remy Heitz, non ci sta e respinge le accuse. "La giustizia non è politica, questa decisione non è una decisione politica ma giudiziaria, presa da tre giudici indipendenti e imparziali", ha detto in un'intervista a Rtl, dopo le critiche alla magistratura per la condanna della leader di Rn. Il verdetto "è stato emesso in conformità con la legge", insiste. Heitz ha poi definito "inaccettabili" gli "attacchi personali contro i magistrati e le minacce che possono essere oggetto di procedimento penale".
"La decisione è stata presa al termine di un processo che ha tutte le carte in regola per essere un processo equo, dopo un dibattito in contraddittorio durato due mesi, un'indagine durata anni", ricorda Heitz. Il procuratore si è detto "scioccato" dal fatto che il presidente del tribunale che ha emesso la sentenza sia stato posto sotto protezione. "E' del tutto anormale che un magistrato venga attaccato", sottolinea, ora servono "moderazione, serenità". Per quanto riguarda il processo d'appello, non è escluso che si possa tenere ma a decidere sarà la Corte d'appello di Parigi. "Tecnicamente, è probabilmente possibile", spiega Heitz ma dipenderà "dal calendario delle udienze". In ogni caso, le date si potrebbero conoscere "abbastanza rapidamente".
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Intanto il Rassemblement National si organizza con ''manifestazioni e volantinaggi a partire da questo fine settimana'' per contestare la condanna emessa nei confronti di Marine Le Pen, che prevede la sua ineleggibilità per i prossimi cinque anni. Lo annuncia il presidente del RN Jordan Bardella durante un'intervista a CNews ed Europe 1. "Credo che i francesi debbano indignarsi, organizzeremo manifestazioni e volantinaggi questo fine settimana", afferma.
Bardella è tornato a criticare la sentenza che ha condannato Le Pen, la cui intervista ieri al telegiornale di Tf1 è stata seguita da circa 8 milioni di telespettatori.
"Ritengo che questa decisione sia sproporzionata e non in linea con la giurisprudenza del Consiglio costituzionale. Si tratta di una pura e semplice negazione dello Stato di diritto, perché il nostro diritto a un processo equo è stato violato", ha detto Bardella su Cnew. "I giudici hanno deciso semplicemente di eliminare la candidata del Rassemblement national dalla corsa alle presidenziali, che non solo è data al secondo turno, ma è anche presentata come la favorita", ha insistito, "faranno di tutto per impedirci di arrivare al potere. Il presidente di Rn ha anche denunciato quello che ha definito un clima "preoccupante" in Francia. "Che razza di democrazia è questa? La Francia, paese dei diritti umani, in pochi giorni chiude il primo canale della Tnt, si impedisce al leader dell'opposizione di presentarsi alle elezioni presidenziali, senza possibilità di ricorrere in appello contro una decisione giudiziaria e si richiede la reclusione a vita per un ex presidente della Repubblica", ha elencato. Detto questo, Bardella ha tenuto a prendere le distanze dagli eccessi nella reazione alla decisione. "Le minacce, gli insulti o le offese nei confronti di giudici o magistrati sono inaccettabili e li condanniamo", ha assicurato.
"Non conosco il merito delle contestazioni mosse a Marine Le Pen, né le ragioni di una decisione così forte, ma penso che nessuno che abbia a cuore la democrazia possa gioire di una sentenza che colpisce il leader di un grande partito e toglie rappresentanza a milioni di cittadini", è il commento della premier Giorgia Meloni a ‘Il Messaggero’.