L’assegno sociale può essere revocato se non si comunica il reddito
L'Inps avvisa tutti gli interessati: sospensione e poi revoca dell'assegno sociale per chi non comunica al più presto la sua situazione reddituale relativa all'anno 2020

L’assegno sociale (l’ex pensione sociale) è una prestazione economica rivolta a cittadini italiani e stranieri che ne facciano domanda, purché siano anziani e versino in condizioni economiche disagiate, cioè con redditi inferiori alle soglie specificate dalla legge.
Con il messaggio 1173/2025, l’Inps ha reso noto che sono in molti i percettori dell’assegno sociale che non hanno ancora proceduto alla comunicazione dei redditi del 2020.
Come comunicare i redditi 2020
L’Istituto specifica che l’inadempimento all’obbligo di comunicazione reddituale comporterà il procedimento di sospensione dell’assegno sociale e la sua successiva revoca.
La comunicazione all’Inps dei redditi 2020 può essere effettuata tramite due canali:
- procedura telematica disponibile sul sito istituzionale, autenticandosi tramite la propria identità digitale;
- ricorrendo all’intermediazione di soggetti abilitati (Caf, patronati, consulenti).
Le indicazioni per fare da soli:
- autenticarsi sul sito dell’Inps tramite (Spid, Cns o Cie);
- visitare l’area riservata “MyINPS” (il percorso: “Pensione e Previdenza” > “Domanda di Pensione” > “Aree Tematiche” > “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, Certificazioni, Ape Sociale e Beneficio Precoci” > “Variazione Pensione” > “Ricostituzione reddituale per sospensione art. 35 comma 10bis D.L. 207/2008”).
Qualsiasi comunicazione giunta tramite altro canale (mail, Pec, raccomandata, telefonate, eccetera) non sarà considerata valido e comporterà la mancata conferma dell’assegno sociale.
Comunicazioni agli interessati
A seguito delle verifiche effettuate, l’Inps ha reso noto che sono stati individuati i soggetti titolari dell’assegno sociale che non hanno adempiuto alla comunicazione dei redditi 2020.
Agli interessati verrà inviata (o è già stata inviata) una comunicazione tramite raccomandata A/R. Nella missiva, sono indicati i termini che porteranno ad una prima sospensione dell’assegno sociale. Poi, come detto, si procederà alla revoca della prestazione.
Importo rivisto per il 2025
L’assegno sociale è rivolto agli anziani (67 anni di età) bisognosi con cittadinanza italiana o stranieri con i documenti in regola e con 10 anni di soggiorno legale e continuativo in Italia.
L’importo dell’assegno per il 2025 è pari a
538,69 euro, per 13 mensilità – 7.002,97 euro annui.
Il soggetto richiedente deve avere un reddito annuo inferiore alla somma annua indicata (7.002,97 euro) se non coniugato, che arriva a 14.005,94 euro se è coniugato.
Hanno diritto all’assegno sociale in misura intera (cioè 538,69 euro per 13 mensilità):
- i soggetti non coniugati che non possiedono alcun reddito;
- i soggetti coniugati che hanno un reddito coniugale inferiore all’importo totale annuo dell’assegno sociale (7.002,97 euro).
Hanno diritto all’assegno sociale in misura ridotta:
- i soggetti non coniugati che hanno un reddito inferiore all’importo totale annuo dell’assegno sociale;
- i soggetti coniugati che hanno un reddito coniugale compreso tra l’ammontare annuo dell’assegno (7.002,97 euro) e il doppio del suo importo annuo (14.005,94 euro).
Il pagamento dell’assegno sociale parte dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda.
Motivi di decadenza
Uno dei motivi di decadenza dall’assegno sociale, come detto, riguarda la mancata comunicazione dei redditi.
Ma c’è anche un secondo motivo di decadenza, ovvero la mancata permanenza del titolare sul territorio nazionale: l’assegno sociale viene sospeso se il soggiorno all’estero del titolare si protrae per più di 29 giorni continuativi.
La sospensione opera dal momento in cui ci si allontana dal territorio italiano. In caso di sospensione, se questa si protrae per più di un anno, la prestazione è revocata. Attenzione, dunque, ai viaggi all’estero anche qualora ci si allontani per andare a trovare i figli o per sottoporsi a operazioni chirurgiche alle quali seguono lunghi ricoveri.