La statuina del nuovo Papa per il presepe è già pronta
AGI - La statuina del nuovo Papa è già pronta. A realizzarla è stato Marco Ferrigno, maestro artigiano di San Gregorio Armeno, tra i più noti presepisti di Napoli, erede di una tradizione che da generazioni trasforma l’attualità in figure di terracotta. E come accade da sempre, quando qualcosa tocca il cuore del mondo, nella sua bottega si comincia subito. Realizzazione della statuina “Ho cenato, poi ho iniziato ad abbozzarlo - racconta Ferrigno all’AGI -. Guardavo il discorso alla televisione, facevo le foto dallo schermo, studiavo il profilo. Ha un viso molto lineare, semplice da restituire. Mi è bastato guardarlo”. Tutto nasce, come sempre in questa strada che trasforma la terracotta in racconto, da una palla. “Traccio una croce sopra, poi comincio a mettere gli occhi, il naso, la bocca. E piano piano viene fuori”. Descrizione del Papa Mentre Leone XIV si affacciava da San Pietro, a Napoli il suo volto prendeva forma sul banco di legno di una bottega. È nato così il primo Papa in terracotta: sguardo mite e postura raccolta. Ma dove lo mettiamo, questo Papa venuto da lontano, agostiniano e americano, con la voce calma e l’aria da uomo che non divide? Ferrigno sorride. “Ieri sera mia figlia ha detto: lo dobbiamo mettere vicino a Trump. Sono tutti e due americani. E in mezzo, una colomba della pace. Mi ha fatto troppo ridere, ma in realtà è un’immagine bellissima. Penso che sarà davvero una delle prossime scene”. Posizionamento nel presepe Una colomba che vola tra due mondi. Il presepe lo accoglie, come fa sempre. E accanto a Maradona, San Gennaro, Totò e qualche personaggio del momento, ora c’è anche lui: Papa Leone XIV, scolpito in silenzio tra due chiacchiere e un sogno. “È un periodo impegnativo – racconta Ferrigno – tra i giocatori del Napoli, che sono molto richiesti in vista dello scudetto, e ora anche il Papa. Ma meglio così”. Perché in certi giorni, a Napoli, anche la terracotta sa prendere la parola. E racconta il mondo meglio di qualunque cronaca.

AGI - La statuina del nuovo Papa è già pronta. A realizzarla è stato Marco Ferrigno, maestro artigiano di San Gregorio Armeno, tra i più noti presepisti di Napoli, erede di una tradizione che da generazioni trasforma l’attualità in figure di terracotta. E come accade da sempre, quando qualcosa tocca il cuore del mondo, nella sua bottega si comincia subito.
Realizzazione della statuina
“Ho cenato, poi ho iniziato ad abbozzarlo - racconta Ferrigno all’AGI -. Guardavo il discorso alla televisione, facevo le foto dallo schermo, studiavo il profilo. Ha un viso molto lineare, semplice da restituire. Mi è bastato guardarlo”. Tutto nasce, come sempre in questa strada che trasforma la terracotta in racconto, da una palla. “Traccio una croce sopra, poi comincio a mettere gli occhi, il naso, la bocca. E piano piano viene fuori”.
Descrizione del Papa
Mentre Leone XIV si affacciava da San Pietro, a Napoli il suo volto prendeva forma sul banco di legno di una bottega. È nato così il primo Papa in terracotta: sguardo mite e postura raccolta. Ma dove lo mettiamo, questo Papa venuto da lontano, agostiniano e americano, con la voce calma e l’aria da uomo che non divide? Ferrigno sorride. “Ieri sera mia figlia ha detto: lo dobbiamo mettere vicino a Trump. Sono tutti e due americani. E in mezzo, una colomba della pace. Mi ha fatto troppo ridere, ma in realtà è un’immagine bellissima. Penso che sarà davvero una delle prossime scene”.
Posizionamento nel presepe
Una colomba che vola tra due mondi. Il presepe lo accoglie, come fa sempre. E accanto a Maradona, San Gennaro, Totò e qualche personaggio del momento, ora c’è anche lui: Papa Leone XIV, scolpito in silenzio tra due chiacchiere e un sogno. “È un periodo impegnativo – racconta Ferrigno – tra i giocatori del Napoli, che sono molto richiesti in vista dello scudetto, e ora anche il Papa. Ma meglio così”. Perché in certi giorni, a Napoli, anche la terracotta sa prendere la parola. E racconta il mondo meglio di qualunque cronaca.