La NIÑA complice di Primavera 2025, la peggiore da 10 anni

Meteo e scienza del clima si intrecciano costantemente e, negli ultimi mesi, hanno visto una presenza significativa di LA NIÑA, fenomeno che non è affatto terminato. La NIÑA è un evento atmosferico che comporta la diminuzione anomala della temperatura superficiale dell’Oceano Pacifico centrale e orientale, e ciò ha ripercussioni su scala planetaria. In passato, l’effetto […] La NIÑA complice di Primavera 2025, la peggiore da 10 anni

Mar 15, 2025 - 19:14
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La NIÑA complice di Primavera 2025, la peggiore da 10 anni

Meteo e scienza del clima si intrecciano costantemente e, negli ultimi mesi, hanno visto una presenza significativa di LA NIÑA, fenomeno che non è affatto terminato. La NIÑA è un evento atmosferico che comporta la diminuzione anomala della temperatura superficiale dell’Oceano Pacifico centrale e orientale, e ciò ha ripercussioni su scala planetaria. In passato, l’effetto di LA NIÑA ha spesso portato a inverni particolarmente rigidi in alcune zone del Mondo, ma in ITALIA, per varie ragioni di circolazione atmosferica e riscaldamento, non ha generato un inverno freddo. Anzi, la tendenza alla MITIGAZIONE delle temperature sul territorio italiano è stata evidente, con l’alternanza di brevi fasi PERTURBATE a periodi più ASCIUTTI rispetto alla media. In genere, però, il clima è stato più mite rispetto alla norma.

 

L’influenza di LA NIÑA risulta però più marcata in altre aree del globo, come in NORD AMERICA, dove durante l’ultima stagione invernale si sono verificate ondate di GELO davvero eccezionali. In alcune regioni settentrionali degli STATI UNITI le temperature sono crollate fin oltre i 20 °C sotto la media, e nel GOLFO DEL MESSICO si sono viste NEVICATE centenarie. Queste condizioni meteorologiche così estreme sembrano in contrasto con il riscaldamento a livello globale, eppure rappresentano un chiaro esempio di come il CLIMA stia diventando sempre più VARIABILE e SBILANCIATO, con situazioni meteo opposte che possono coesistere su diverse aree del Pianeta. Ciò avviene perché il riscaldamento globale non significa assenza di eventi freddi, bensì un aumento dell’energia in gioco che contribuisce a generare SCONTRI più marcati tra masse d’aria differenti.

 

La NIÑA, tradizionalmente, viene associata a effetti di stabilità su alcune regioni e a instabilità su altre, ma, a causa dei cambiamenti climatici in corso, i risultati finali subiscono ALTERAZIONI rispetto a quanto veniva rilevato decenni fa. Il PIANETA, infatti, si sta scaldando progressivamente: in moltissime aree terrestri e oceaniche, i valori termici superano di +1/+2 °C (o più) le medie di riferimento, e questo surplus di calore va a incidere anche sulle perturbazioni. Se da una parte i contrasti termici possono generare ondate di freddo intenso, come visto in NORD AMERICA, dall’altra, in zone come il MAR MEDITERRANEO, la temperatura marina più alta favorisce un maggiore apporto di UMIDITÀ e calore nei bassi strati. Questo meccanismo agisce sulla circolazione meteo generale, contribuendo a situazioni di ESTREMA incertezza e ulteriore predisposizione ad anomalie.

 

Ora, con l’avvento della PRIMAVERA, il meteo e i suoi processi di transizione diventano ancora più delicati. L’Europa meridionale, in particolare ITALIA, si trova in una posizione geografica in cui convergono masse d’aria di origine AFRICANA e flussi più freddi provenienti dal NORD EUROPA, o persino da latitudini più settentrionali. Le TEMPERATURE medie della nuova stagione potrebbero risultare più alte del normale a causa dell’insieme di LA NIÑA (ancora attiva) e del calore accumulato negli Oceani, in un contesto di generale riscaldamento globale. Tuttavia, come spesso accade nelle stagioni intermedie, l’INSTABILITÀ atmosferica e i contrasti termici possono dare origine a repentini CALI di temperatura, temporali intensi e periodi di variabilità accentuata.

 

Dopo metà marzo, e soprattutto in aprile, molte analisi meteo ipotizzano intrusioni d’aria ARTICA più frequenti rispetto agli ultimi anni, perché il VORTICE POLARE risulta indebolito prima del solito. Ciò potrebbe facilitare ondate di maltempo e più FREDDO, che si scontrano con flussi CALDI in risalita dal NORD AFRICA. Questo quadro meteo genera un rischio aumentato di fenomeni temporaleschi di forte intensità, grandinate, ma anche improvvise rimonte anticicloniche capaci di spingere la colonnina di mercurio sopra i 25-30 °C già nei mesi primaverili, generando una sensazione quasi estiva. Le sbalzi termici, dunque, potrebbero essere SMISURATI rispetto a quanto ci si aspetterebbe in una primavera classica, e ci si dovrà abituare a rapidi passaggi dal CALDO alla FRESCURA.

 

Le influenze di LA NIÑA si combinano con gli Oceani più caldi, incrementando l’energia disponibile per la formazione di eventi meteo potenzialmente estremi. La PRIMAVERA nel bacino del MAR MEDITERRANEO è caratterizzata da una naturale alternanza di alta e bassa pressione, ma in questo contesto di CLIMA alterato si assiste a una vera e propria intensificazione dei contrasti. Piogge abbondanti e alluvioni lampo possono alternarsi a lunghe fasi di secco, mentre le temperature possono passare, nel giro di pochi giorni, da valori quasi estivi a bruschi cali che riportano la colonnina di mercurio sotto la media.

 

Gli ultimi anni hanno visto un incremento progressivo di questi eventi ESTREMI, e la combinazione di LA NIÑA con i mutamenti climatici in atto potrebbe rendere la primavera ancora più soggetta a fluttuazioni difficilmente prevedibili con largo anticipo. L’ATTENZIONE verso i modelli meteo diventa imprescindibile, poiché un lieve spostamento dei campi di pressione o delle correnti in quota può comportare stravolgimenti significativi nelle regioni mediterranee. Si teme che l’aumento dell’energia in atmosfera possa condurre anche a fenomeni temporaleschi più violenti, come trombe d’aria o grandinate eccezionali, soprattutto nei momenti di maggiore contrasto termico tra masse d’aria calda e fredda.

 

La PRIMAVERA che si prospetta, dunque, rischia di essere contrassegnata da un’elevata DINAMICITÀ meteo. Fine marzo e aprile si annunciano con sbalzi termici notevoli, anche di 10-15 °C nel giro di 24-48 ore. La presenza di ARIA di origine differente come quella di matrice AFRICANA e quella ARTICA, sottolinea ulteriormente la delicatezza del sistema atmosferico. Si tratta di un quadro complesso, dove LA NIÑA non opera più come nei decenni precedenti a causa del CLIMA in rapida evoluzione, ma mantiene comunque un ruolo importante nel definire alcuni degli ANDAMENTI climatici di scala GLOBALE.

 

Meteo, ancora una volta, è la parola chiave per interpretare questa transizione verso la PRIMAVERA. Servirà seguire gli aggiornamenti dei modelli matematici con estrema accuratezza per conoscere preventivamente gli eccessi del tempo atmosferico.

 

La NIÑA complice di Primavera 2025, la peggiore da 10 anni