Juventus, esonero Motta: quanto costa la rivoluzione fallita
La Juve ha deciso per l'esonero di Thiago Motta: al suo posto arriva Igor Tudor. Dopo le batoste in campo per la Vecchia Signora la strada, anche economicamente, è tutta in salita

Termina la stagione di Thiago Motta alla Juventus: l’esonero è stato deciso dopo due pesanti sconfitte incassate con Atalanta e Fiorentina, con un totale di sette gol subiti e zero reti segnate. Al posto di Motta è in arrivo Igor Tudor.
Al tecnico italo-brasiliano si contestano scelte nella formazione, ma anche cambi poco strategici e la gestione dello spogliatoio. Ma al di là dell’aspetto puramente sportivo, c’è anche quello economico: Thiago Motta aveva firmato fino a giugno 2027 con uno stipendio da circa 4 milioni di euro netti. Ma sono ben altri i costi di quella che in molti definiscono come una “rivoluzione fallita”.
Il costo del mercato Juve nell’era Motta
Durante la gestione di Thiago Motta, il direttore tecnico Cristiano Giuntoli ha effettuato una serie di operazioni di mercato per rafforzare la Juventus, sia nella sessione estiva che in quella invernale. Nell’estate del 2024, la Juve ha investito complessivamente 197,5 milioni di euro per l’acquisto di otto nuovi giocatori. Con pagamenti spalmati sugli anni a venire e con cessioni oculate, tirando le somme, il costo per la Juve nella stagione scorsa è stato di 53,8 milioni. Nella sessione di mercato invernale, Giuntoli ha continuato a investire: 55 milioni di euro per assicurarsi due nuovi innesti difensivi a gennaio. Costo totale delle operazioni, quasi 109 milioni.
Il costo dei contratti di Motta e Tudor
Come detto, Motta aveva firmato un contratto triennale fino al 30 giugno 2027 per 4 milioni di euro netti, circa. A tale cifra vanno aggiunti i costi dello staff tecnico. In totale, l’esonero di Motta e dei suoi collaboratori dovrebbe costare alla Juve attorno ai 20 milioni di euro.
Per quanto riguarda Igor Tudor, si ricorda che il tecnico croato si era legato alla Lazio con un contratto con scadenza a fine giugno del 2025 per 2,5 milioni di euro a stagione, oltre a eventuali bonus. I dettagli sul suo contratto con la Juve non sono ancora noti, ma la cifra dovrebbe essere maggiore rispetto a quella che lo aveva legato alla Lazio
Il costo dell’uscita dalla Champions League
Le sconfitte nelle ultime partite hanno segnato l’uscita della Juve dalla Champions League. Raggiungere gli ottavi di finale avrebbe garantito alla Vecchia Signora un incasso sugli 11 milioni di euro. Ma l’uscita anticipata dalla competizione potrebbe influire negativamente sulla possibilità di qualificarsi per la prossima edizione della Champions League, con una perdita economica stimata tra i 40 e i 50 milioni di euro.
Il costo delle svalutazioni
La stagione deludente ha portato a una svalutazione generalizzata dei giocatori della Juventus. Secondo le valutazioni di mercato, diversi calciatori hanno visto diminuire il proprio valore a causa delle scarse performance e della mancanza di visibilità nelle competizioni europee. Questo trend potrebbe complicare le future strategie di mercato del club, sia in termini di cessioni che di acquisti. Una stima esatta della svalutazione, oggi, è difficile. Ma si consideri il caso del centravanti Dusan Vlahovic, che con un ingaggio netto di 12 milioni di euro a stagione è il giocatore più pagato della rosa bianconera. La Juventus ha speso più di 85 milioni di euro per strapparlo alla Fiorentina. Al 30 giugno 2024 il valore netto di Vlahovic a bilancio era di quasi 40 milioni, a giugno 2025 potrebbe aggirarsi attorno ai 30 milioni.
La situazione, al momento, non giova neppure al titolo Juventus in Borsa, che ha chiuso venerdì a -1,82%.
A fine 2024, la Juventus ha approvato il bilancio con una perdita da 200 milioni, rassicurando gli azionisti ventilando il pareggio di bilancio dal 2026.