Inflazione più alta del previsto: la Fed rivede i suoi piani sui tagli dei tassi?

I dati PCE mostrano un'inflazione resistente. Cosa significa per il mercato, i tassi di interesse e le tue finanze? Analisi.

Mar 28, 2025 - 20:08
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Inflazione più alta del previsto: la Fed rivede i suoi piani sui tagli dei tassi?
Inflazione più alta del previsto: la Fed rivede i suoi piani sui tagli dei tassi?

L’indicatore dell’inflazione preferito dalla Federal Reserve è aumentato più del previsto a febbraio, sottolineando il percorso accidentato di ritorno all’obiettivo del 2% e gettando acqua fredda sulle aspettative di un imminente taglio dei tassi di interesse.

Secondo i dati pubblicati venerdì dal Bureau of Economic Analysis, l’indice dei prezzi delle spese per consumi personali (PCE) è aumentato del 2,5% su base annua, eguagliando sia la lettura precedente che le previsioni degli economisti del 2,5%. Su base mensile, l’indice PCE è aumentato dello 0,3%, in linea con le stime.

Se si escludono i prezzi volatili dei generi alimentari e dell’energia, l’indice dei prezzi PCE core – il parametro preferito dalla Fed per valutare l’inflazione – è salito del 2,8% rispetto a un anno fa, in leggero aumento rispetto al 2,7% rivisto al rialzo di gennaio e al di sopra delle aspettative del 2,7%.

Il dato mensile del PCE core ha accelerato allo 0,4%, superando la stima di consenso dello 0,3%.

I dati sull’inflazione più caldi del previsto potrebbero potenzialmente intaccare l’ottimismo del mercato per un allentamento monetario a breve termine.

Prima della pubblicazione, i mercati dei futures federali avevano stimato una probabilità di circa il 70% di un taglio dei tassi entro giugno e di tagli cumulativi di 63 punti base entro dicembre, secondo i dati di CME FedWatch.

In un segno di resilienza dei consumatori nonostante l’inflazione vischiosa, la spesa personale è rimbalzata a febbraio, aumentando dello 0,4% mese su mese dopo una contrazione dello 0,3% a gennaio, ma mancando le aspettative per un aumento dello 0,5%.

La crescita del reddito personale ha accelerato allo 0,8%, superando lo 0,7% di gennaio e ben oltre le stime dello 0,4%.

Reazione del mercato: Wall Street lampeggia a luci rosse

I futures sui principali indici azionari statunitensi sono scesi nel trading pre-market di venerdì. I contratti sull’S&P 500 sono scesi dello 0,4%, quelli sul Nasdaq 100 dello 0,5% e quelli sul Dow Jones dello 0,2%. I movimenti del pre-market hanno spinto l’SPDR S&P 500 ETF Trust (NYSE:SPY) vicino alla linea piatta della settimana.

L’indice del dollaro statunitense, monitorato dall’Invesco DB USD Index Bullish Fund (NYSE:UUP), ha leggermente ridotto i guadagni della sessione, salendo dello 0,1%.

Sul mercato obbligazionario, i rendimenti sono rimasti sostanzialmente stabili. I rendimenti dei titoli del tesoro a 2 anni – un indicatore delle aspettative sui tassi di interesse – si sono aggirati intorno al 4%.


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Immagine creata con l’intelligenza artificiale via Midjourney