Il trionfo della T Gema, Moricci è il ‘Re di Coppe’: “Ma la fame di vittorie non deve passare mai”
Dopo quella alzata con gli Herons il dirigente assapora un’altra Coppa Italia: “Ma questa la sento più mia perché Lulli ci permette di essere ogni giorno dentro le dinamiche di squadra e società e finalmente sono title sponsor”

Montecatini Terme, 18 marzo 2025 – Chiamatelo ’Re di Coppe’. Paolo Moricci, titolare de La T Tecnica, sta diventando una sorta di amuleto portafortuna per la Montecatini Terme del basket. Per il secondo anno consecutivo una formazione con sul petto il marchio della sua azienda non solo si qualifica alle Final Four di Coppa Italia di Serie B Nazionale ma si cuce addosso anche la coccarda tricolore: nel 2024 fu la Fabo Herons a trionfare a Roma, domenica al PalaDozza di Bologna è toccato alla Pallacanestro Montecatini, dalla scorsa estate targata La T Tecnica oltre che Gema.
Morici, ormai potremmo rinominare questo trofeo Coppa La T Tecnica: è la seconda volta in due anni che le squadre da lei sponsorizzate lo vincono.
“Volendo ci potremmo mettere anche la promozione in Serie A con Pistoia nel 2023, vincere è sempre bello e regala emozioni ogni volta diverse. Senza nulla togliere al bellissimo trionfo scorso vissuto l’anno scorso da partner della Fabo Herons stavolta questa coppa ce la sentiamo un po’ più nostra, vuoi perché siamo a fianco di Pallacanestro Montecatini come title sponsor, vuoi perché Alessandro Lulli ci permette di essere ogni giorno dentro le dinamiche di squadra e società”.
Da un punto di vista sportivo l’impresa dello scorso weekend è stata notevole, Roseto sembrava la strafavorita della vigilia…
“Io sono sempre stato convinto delle chance di vittoria dei nostri ragazzi. Con Roseto poi avevamo un conto in sospeso perché in campionato ci avevamo perso due volte e nell’ultima sfida in casa loro la squadra ha avuto un crollo a livello fisico che ha fatto dilatare lo scarto, fino ad arrivare a proporzioni a mio avviso non veritiere. Domenica abbiamo dimostrato che non siamo lontani dal loro livello”.
Una vittoria che assume ancora più significato vista l’assenza di Chiarini.
“Mi aspettavo una risposta di carattere da parte di giocatori e staff dopo alcune recenti prestazioni non all’altezza delle nostre qualità. Mateo poi non ha giocato ma le assicuro che la sua presenza si è fatta sentire, per i compagni il suo continuo incitamento ha significato molto”.
L’infortunio accusato da Acunzo ha un po’ strozzato la gioia per il successo?
“Confesso che a caldo il dispiacere per Mattia è stato tanto, ripensandoci a mente fredda mi auguro che non sia un infortunio grave, più che altro per lui e per la sua salute. Abbiamo voluto un roster profondo anche per far fronte a questi inconvenienti, che fanno parte del gioco”.
La Coppa Italia rappresenta un po’ l’anticamera della fase conclusiva della stagione, quella più importante.
“Lancio un messaggio: questa Coppa Italia non deve assolutamente farci passare la fame di vincere. Se così dovesse succedere vorrebbe dire che ancora manca la giusta mentalità vincente: adesso viene il bello e noi dovremo farci trovare pronti”.
Quali istantanee si porta dietro dalla due giorni del PalaDozza?
“Ce ne sono tante. A mio avviso però il momento chiave è stato il rientro in campo dopo l’intervallo lungo in semifinale: in quel momento la squadra ha fatto lo switch mentale che serviva per affrontare una sfida del genere, ho visto proprio facce diverse e una gran voglia di vincere”.
Due vittorie consecutive per Montecatini, prima con una rappresentante poi con l’altra. È la riprova che questo dualismo funziona?
“A me piacerebbe che la Montecatini del basket fosse una. Non sempre però l’unione fa la forza: al momento ci sono due realtà distinte e noi andiamo avanti con la nostra identità”.