Il tradimento dei più cari. Pietro Trapassi e 'La baronessa di Carini'
Incontri nelle scuole e nelle sedi istituzionali su un grido che si sente ancora

Firenze, 17 aprile 2025 - Pietro Trapassi, classe 1939, da molti anni residente a Campi Bisenzio, dov'è consigliere comunale, con delega alla cultura e alla legalità, laureato in Giurisprudenza e per anni attivo settore della grande distribuzione, sta portando in scuole e sedi istituzionali la sua 'Baronessa di Carini', pubblicata con successo in più edizioni, l'ultima delle quali da Brigante editore, la vicenda di Laura Lanza (1529-1563), uccisa per “onore”. Molti sono gli aspetti che si potrebbero prendere in considerazione della vicenda e del romanzo di Trapassi, ma si deve sottolineare quella struttura d'attesa, che emerge nelle pagine, che in noi attende un padre. Ma nel caso della baronessa di Carini come in quello di Isabella Morra (1520-1546) i padri e parenti più stretti tradiscono. E' la sorte toccata a tante donne che hanno osato agire in maniera diversa da ciò che avevano stabilito le terribili tre “m”: maritata, monaca o morta. “Mio Caro don Alvaro, come pensate che mia figlia possa far parte dei nostri affari?”: nella domanda c'è l'intuizione del bene a cui cede poi il passo del “realismo” patrimoniale e del presunto onore. Scriveva Isabella Morra: “I fieri assalti di crudel Fortuna / scrivo, piangendo la mia verde etate, / me che 'n si vili ed orride contrate / spendo il mio tempo senza loda alcuna”. E' un grido, che si sente ancora.