Il sashiko, antica arte del ricamo giapponese

I tessuti più adatti per questa antica tecnica di cucitura sono cotone, lino e denim

Feb 19, 2025 - 18:27
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Il sashiko, antica arte del ricamo giapponese

Tradizione e sostenibilità. Sono i valori che porta con sé il sashiko, una tecnica di ricamo giapponese nata inizialmente dall'esigenza di riparare e rafforzare i tessuti e affermatasi in tempi recenti anche nell'alta moda. 

Origini antiche

Il sashiko, che letteralmente significa piccoli punti, è una tecnica di ricamo che affonda le sue radici nel periodo Edo (1603-1868). Originariamente diffuso presso le classi lavoratrici giapponesi, principalmente contadini e pescatori, questa pratica aveva lo scopo di rendere i tessuti più resistenti e durevoli. Le donne, utilizzando fili di cotone bianco, cucivano delicati punti di filza su stoffe, di solito di tonalità blu o indaco, riparando strappi o danni e creando capi più robusti e caldi. Era un rito ispirato alla filosofia yuyo-no-bi, la bellezza della praticità. Il punto sashiko è detto anche chicco di riso, per via delle dimensioni e delle forme geometriche delle cuciture, che ricordano appunto i chicchi di questo cereale. 

Forma d’arte moderna

Con il passare del tempo, il sashiko si è trasformato in una vera e propria forma artistica. I motivi geometrici che caratterizzano il ricamo non solo riflettono la semplicità e l'armonia della cultura giapponese, ma portano con sé anche una forte componente simbolica, ispirata dalla natura. Per esempio, le decorazioni che ricordano le onde del mare sono spesso utilizzate come simbolo di resilienza e fortuna. Negli ultimi anni, poi, il sashiko ha vissuto una rinascita, specialmente grazie all'attenzione crescente per l'artigianato e la sostenibilità. Oggi, questa tecnica non è solo un rimedio per i tessuti, ma una vera e propria espressione di design. Stilisti e artigiani reinterpretano i tradizionali motivi del sashiko, applicandoli a capi di moda, accessori e oggetti per la casa, dando nuova vita a una tradizione antica e preziosa. 

Caratteristiche

Questa tecnica di ricamo nipponica dovrebbe essere eseguita a mano. Una delle peculiarità che la contraddistinguono è proprio la presenza di leggere imperfezioni. Un esempio di applicazione del punto Sashiko è la bordatura di pannelli, che spesso combinano tessuti di forme e colori diversi. Per ottenere un buon risultato, è fondamentale seguire regole ben precise e padroneggiare l’uso dell’ago lungo. Un altro elemento distintivo del sashiko è la linearità dei punti, che variano tra i tre millimetri e un centimetro, a seconda dello stile, del tessuto e dell’effetto desiderato. 

Tessuti adatti

Il punto Sashiko può essere eseguito su qualsiasi tipo di tessuto, ma è opportuno utilizzare materiali naturali come cotone, lino o misto lino, poiché facilitano l’esecuzione e garantiscono un risultato ottimale. Tradizionalmente, questa tecnica veniva applicata su tessuti di canapa o fibre vegetali, spesso di colore blu indaco. Tra i tessuti moderni, il denim è senza dubbio uno dei più adatti. Conviene scegliere tessuti a tinta unita o con motivi geometrici essenziali, così da permettere al ricamo di creare nuove forme ed effetti visivi. Il filo impiegato è specifico per il sashiko, solitamente monocromatico, per accentuare il contrasto e mettere in risalto il disegno. L’uso di un filo più spesso può ulteriormente amplificare l’impatto estetico del ricamo.