Il Qr code piace agli italiani, soprattutto ai più giovani

In confronto a Germania, Giappone, Brasile, gli italiani sono quelli che hanno dimostrato la maggior propensione all'uso del Qr code In confronto a Germania, Giappone, Brasile, gli italiani sono quelli che hanno dimostrato la maggior propensione all'uso del Qr code nei diversi contesti in cui viene presentato: check-in agli eventi, il menu del ristorante, i pagamenti online. E in questa attenzione, la Gen Z si è dimostrata la generazione più attiva. Quanto viene usato il Qr code? È la tecnologia biometrica più diffusa in Italia Il 48% degli italiani scansiona il Qr code ogni settimana, secondo lo studio di NordVPN, una percentuale molto superiore rispetto all'uso di altre tecnologie biometriche come gli scanner per le impronte digitali (10% li usa settimanalmente) o il riconoscimento facciale od oculare (16%). Guardando il dato per fasce d'età, nella Gen Z il 25% scansiona il Qr code ogni giorno, mentre solo il 6% dei Baby Boomer lo fa, è la generazione che risulta più scettica verso questa tecnologia, e non solo. Nell'uso settimanale, Gen Z e Millennial sono al pari con il 57% che vi fa regolarmente ricorso. Un'altra tecnologia cui queste due generazioni accedono almeno una volta alla settimana è quella delle chatbot AI, il 48% della Gen Z e il 35% dei Millennial. Tra i Baby Boomer invece la chatbot viene usata quotidianamente solo nell'8% dei casi. Gli ostacoli evidenziati dallo studio di NordVPN riguardano i timori legati alla privacy: il 20% dei Baby Boomer e il 19% della Gen X dichiara di non essere favorevole all'uso dei parametri biometrici al posto delle password. Tra i generi, i più propensi sono gli uomini, il 70% li usa almeno una volta al mese, rispetto al 62% delle donne. Reddito e uso della tecnologia, proporzionalità diretta Chi ha più disponibilità economica tende ad accedere più frequentemente alle ultime tecnologie. Nel caso del Qr code, a usarli è il 60% delle persone con reddito elevato, e solo il 36% di chi ha risorse più limitate, e il 14% per quelle con reddito basso. Manager, professionisti e studenti sono gli utenti più affezionati, in virtù dell'accesso che hanno alle tecnologie più avanzate, per motivi di lavoro e di studio. In particolare la tecnologia più diffusa nell'uso settimanale è il Qr code (62%), seguito dagli scanner di impronte digitali (49%) e dai chatbot AI (32%). Gli studenti hanno abitudini simili a quelle dei manager, anche perché i chatbot AI hanno spesso un ruolo nell'istruzione e nella ricerca: a usarli settimanalmente sono il 44% degli studenti. Le persone non occupate utilizzano la tecnologia con frequenza più bassa, a dimostrazione di una minor rilevanza nel loro quotidiano. Quotidianità e rischi per la sicurezza L'uso ormai abituale del Qr code provoca un abbassamento della barriera di attenzione verso le truffe informatiche, come link che indirizzano verso siti di phishing o che propongono il download di software dannosi. Per prevenire le truffe, ecco i consigli da seguire: -assicurarsi che la fonte del link sia affidabile (un'azienda nota e affidabile, fonti ufficiali) -verificare che il Qr code non sia manomesso o coperto da adesivi, soprattutto in luoghi pubblici -utilizzare app sicure per lo scanning. L'articolo Il Qr code piace agli italiani, soprattutto ai più giovani è un contenuto originale di Mark Up.

Apr 29, 2025 - 15:54
 0
Il Qr code piace agli italiani, soprattutto ai più giovani
Qr code
In confronto a Germania, Giappone, Brasile, gli italiani sono quelli che hanno dimostrato la maggior propensione all'uso del Qr code

In confronto a Germania, Giappone, Brasile, gli italiani sono quelli che hanno dimostrato la maggior propensione all'uso del Qr code nei diversi contesti in cui viene presentato: check-in agli eventi, il menu del ristorante, i pagamenti online. E in questa attenzione, la Gen Z si è dimostrata la generazione più attiva.

Quanto viene usato il Qr code? È la tecnologia biometrica più diffusa in Italia

Il 48% degli italiani scansiona il Qr code ogni settimana, secondo lo studio di NordVPN, una percentuale molto superiore rispetto all'uso di altre tecnologie biometriche come gli scanner per le impronte digitali (10% li usa settimanalmente) o il riconoscimento facciale od oculare (16%).

Guardando il dato per fasce d'età, nella Gen Z il 25% scansiona il Qr code ogni giorno, mentre solo il 6% dei Baby Boomer lo fa, è la generazione che risulta più scettica verso questa tecnologia, e non solo. Nell'uso settimanale, Gen Z e Millennial sono al pari con il 57% che vi fa regolarmente ricorso. Un'altra tecnologia cui queste due generazioni accedono almeno una volta alla settimana è quella delle chatbot AI, il 48% della Gen Z e il 35% dei Millennial. Tra i Baby Boomer invece la chatbot viene usata quotidianamente solo nell'8% dei casi. Gli ostacoli evidenziati dallo studio di NordVPN riguardano i timori legati alla privacy: il 20% dei Baby Boomer e il 19% della Gen X dichiara di non essere favorevole all'uso dei parametri biometrici al posto delle password.

Tra i generi, i più propensi sono gli uomini, il 70% li usa almeno una volta al mese, rispetto al 62% delle donne.

Reddito e uso della tecnologia, proporzionalità diretta

Chi ha più disponibilità economica tende ad accedere più frequentemente alle ultime tecnologie. Nel caso del Qr code, a usarli è il 60% delle persone con reddito elevato, e solo il 36% di chi ha risorse più limitate, e il 14% per quelle con reddito basso.

Manager, professionisti e studenti sono gli utenti più affezionati, in virtù dell'accesso che hanno alle tecnologie più avanzate, per motivi di lavoro e di studio. In particolare la tecnologia più diffusa nell'uso settimanale è il Qr code (62%), seguito dagli scanner di impronte digitali (49%) e dai chatbot AI (32%).

Gli studenti hanno abitudini simili a quelle dei manager, anche perché i chatbot AI hanno spesso un ruolo nell'istruzione e nella ricerca: a usarli settimanalmente sono il 44% degli studenti.

Le persone non occupate utilizzano la tecnologia con frequenza più bassa, a dimostrazione di una minor rilevanza nel loro quotidiano.

Quotidianità e rischi per la sicurezza

L'uso ormai abituale del Qr code provoca un abbassamento della barriera di attenzione verso le truffe informatiche, come link che indirizzano verso siti di phishing o che propongono il download di software dannosi.

Per prevenire le truffe, ecco i consigli da seguire:
-assicurarsi che la fonte del link sia affidabile (un'azienda nota e affidabile, fonti ufficiali)
-verificare che il Qr code non sia manomesso o coperto da adesivi, soprattutto in luoghi pubblici
-utilizzare app sicure per lo scanning.

L'articolo Il Qr code piace agli italiani, soprattutto ai più giovani è un contenuto originale di Mark Up.