Il Papa ha passato una “notte tranquilla”, poi la visita di Parolin e Pena Parra. Il testo del suo Angelus: “Da qui guerra è ancora più assurda”

Bergoglio resta ricoverato al Gemelli e scrive ai fedeli: "C'è una 'benedizione' dentro la fragilità. Vorrei ringraziarvi per le preghiere, sento la vostra vicinanza" L'articolo Il Papa ha passato una “notte tranquilla”, poi la visita di Parolin e Pena Parra. Il testo del suo Angelus: “Da qui guerra è ancora più assurda” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mar 2, 2025 - 13:03
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Il Papa ha passato una “notte tranquilla”, poi la visita di Parolin e Pena Parra. Il testo del suo Angelus: “Da qui guerra è ancora più assurda”

“La notte è stata tranquilla“. Con questa prima comunicazioni ufficiali la Santa Sede domenica mattina ha aggiornato il mondo in merito alle condizioni di salute di Papa Francesco, ricoverato al Policlinico Gemelli dallo scorso 14 febbraio. Il Pontefice ha riposato per buona parte della mattinata, poi ha ricevuto la visita del cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin e del Sostituto, mons. Edgar Pena Parra. Intanto oggi, per la terza domenica, Bergoglio non ha tenuto l’Angelus in piazza San Pietro, ma ha inviato un testo scritto, nel quale ha invocato ancora la pace e sottolineato “la ‘benedizione’ che si nasconde dentro la fragilità”. Dal testo dell’Angelus diffuso oggi c’è la conferma che “il Papa sa dei messaggi di affetto, sente la vicinanza della gente e la loro preghiera“, sottolinea il direttore della sala stampa vaticana, Matteo Bruni.

Nella serata di ieri, il bollettino sullo stato di salute del Santo Padre indicavano un quadro ancora complesso, ma il Papa in grado di “muoversi e camminare”. Dopo la crisi di broncospasmo che aveva preoccupato nella serata di venerdì, il Pontefice ha trascorso la sua seconda “notte tranquilla”. Fonti vaticane hanno riferito sabato sera che Papa Francesco è di “buon umore“, può mangiare solido e muoversi con l’aiuto, anche se il suo quadro clinico resta complesso. Il bollettino medico ha evidenziato che il Papa ha alternato la ventilazione meccanica non invasiva all‘ossigenoterapia ad alti flussi, mantenendo una buona risposta agli scambi gassosi. Non ci sono stati nuovi episodi di broncospasmo durante la giornata di sabato e il Pontefice ha potuto ricevere l’Eucaristia e dedicarsi alla preghiera.

Il testo dell’Angelus di Papa Francesco
Il Papa, anche oggi, per la terza domenica consecutiva, ha inviato il testo scritto dell’Angelus: “Vi mando questi pensieri ancora dall’ospedale, dove come sapete mi trovo da diversi giorni, accompagnato dai medici e dagli operatori sanitari, che ringrazio per l’attenzione con cui si prendono cura di me. Avverto nel cuore la ‘benedizione’ che si nasconde dentro la fragilità, perché proprio in questi momenti impariamo ancora di più a confidare nel Signore; allo stesso tempo, ringrazio Dio perché mi dà l’opportunità di condividere nel corpo e nello spirito la condizione di tanti ammalati e sofferenti“, scrive Papa Francesco. Che aggiunge: “Vorrei ringraziarvi per le preghiere, che si elevano al Signore dal cuore di tanti fedeli da molte parti del mondo: sento tutto il vostro affetto e la vostra vicinanza e, in questo momento particolare, mi sento come ‘portato’ e sostenuto da tutto il Popolo di Dio. Grazie a tutti!”.

Il Papa, nel testo scritto dell’Angelus, fa sapere che in questi giorni sta pregando “soprattutto per la pace. Da qui la guerra appare ancora più assurda. Preghiamo per la martoriata Ucraina, per Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Kivu”, è l’appello del Pontefice diffuso dalla sala stampa vaticana. Il Papa poi chiede di “allenare gli occhi a osservare bene il mondo e giudicare con carità il prossimo”. Commentando il Vangelo di oggi sottolinea che “solo con questo sguardo di cura, non di condanna, la correzione fraterna può essere una virtù. Perché se non è fraterna, non è una correzione!”. Francesco sottolinea ancora che “i frutti cattivi sono le parole violente, false, volgari; quelli buoni sono le parole giuste e oneste che danno sapore ai nostri dialoghi”.
“E allora possiamo chiederci: io come guardo le altre persone, che sono miei fratelli e sorelle? E come mi sento guardato da loro? Le mie parole hanno un gusto buono, oppure sono intrise di amarezza e di vanità?”, chiede Papa Francesco in conclusione.

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