Il factoring spinge la liquidità in cassa

Non solo ossigeno per affrontare le spese correnti, come il pagamento degli stipendi e dei fornitori o l’acquisto di materie prime. Avere liquidità per le imprese significa poter affrontare situazioni impreviste o emergenze finanziarie e rappresenta un carburante essenziale per pianificare investimenti. In una fase di rallentamento economico, disporre di risorse finanziarie immediate può risultare […] L'articolo Il factoring spinge la liquidità in cassa proviene da Iusletter.

Mar 31, 2025 - 13:10
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Il factoring spinge la liquidità in cassa

Non solo ossigeno per affrontare le spese correnti, come il pagamento degli stipendi e dei fornitori o l’acquisto di materie prime. Avere liquidità per le imprese significa poter affrontare situazioni impreviste o emergenze finanziarie e rappresenta un carburante essenziale per pianificare investimenti. In una fase di rallentamento economico, disporre di risorse finanziarie immediate può risultare però difficile, specie per le Pmi, e in questo scenario si sono fatti strada strumenti alternativi. Tra questi c’è il factoring, meccanismo che consente alle imprese di cedere le proprie fatture a un intermediario specializzato – il factor (di solito una banca o una società finanziaria) – che anticipa subito (in tutto o in parte) l’importo del credito, trattenendo una commissione.

Un mercato in crescita, come evidenziano i dati Assifact (Associazione italiana per il factoring), secondo cui il settore ha registrato lo scorso anno un turnover (il valore complessivo dei crediti commerciali ceduti da parte delle imprese ai factor) di 289 miliardi di euro, in crescita dell’1% rispetto al 2023, al netto degli acquisti di crediti fiscali derivanti da bonus edilizi. «Una delle principali ragioni per cui le imprese si rivolgono al factoring è ottenere liquidità senza dover attendere i tempi lunghi dei pagamenti da parte dei clienti », sottolinea Alberto Beretta, vicedirettore generale di Banca CF+, istituto che opera nelle soluzioni di finanziamento alle aziende, incluse quelle che si trovano in stato di difficoltà finanziaria, e offre servizi di factoring (nel triennio 2022-2024 la banca ha gestito 1,3 miliardi di euro di crediti attraverso operazioni di factoring) e di acquisto crediti fiscali. Per Beretta merita una particolare attenzione il factoring pro-soluto, in cui l’impresa trasferisce non solo il credito, ma anche il rischio di insolvenza (cioè, di mancato pagamento) alla società di factoring. «Questa soluzione risulta particolarmente vantaggiosa per le Pmi perché consente di migliorare la stabilità finanziaria e la pianificazione economica».

Negli ultimi anni ha preso sempre più piede anche il mercato dell’acquisto di crediti fiscali, in particolare quelli generati da bonus edilizi o agevolazioni transitorie. Le imprese che detengono questi crediti possono cederli a soggetti terzi – banche, intermediari finanziari o anche altre imprese – ottenendo in cambio liquidità. «Questo è un mercato – spiega Beretta nel quale abbiamo rafforzato la nostra posizione con la recente acquisizione del ramo di azienda del gruppo Be Holding, che ci ha permesso di diventare uno dei principali attori sul mercato dei crediti d’imposta, con oltre 500 milioni di euro di acquisti effettuati solo nell’ultimo triennio». La tecnologia a gioca un ruolo sempre più centrale nel rendere l’accesso al credito più semplice e veloce. «Negli ultimi tre anni abbiamo investito molto in tecnologia – sottolinea Beretta – Il nostro fiore all’occhiello è il digital lending (l’erogazione di prestiti tramite piattaforma digitale, ndr), grazie al quale siamo in grado di dare una risposta a una richiesta di finanziamento in tre giorni ed erogare mediamente in circa un mese». Una formula, finora rivolta alle aziende di capitali con fatturato minimo di 350 mila euro, che il gruppo ha di recente ampliato alle società di capitali costituite da almeno tre anni con un fatturato a partire da 150 mila euro che rientrano nei parametri dei fondi di garanzia Mcc (Mediocredito centrale), con l’obiettivo di andare incontro anche alle necessità delle Pmi più piccole.

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