I tagli della Bce sono finiti?
L'ultima mossa della Bce e gli scenari. Il punto di Antonella Manganelli di Payden & Rygel Italia.

L’ultima mossa della Bce e gli scenari. Il punto di Antonella Manganelli di Payden & Rygel Italia
La Banca Centrale Europea ha ridotto i tassi di interesse per la sesta volta da giugno 2024, abbassando il tasso di deposito di 25 punti base al 2,5%. Questa decisione suggerisce che la fase di tagli dei tassi della BCE potrebbe essere vicina alla conclusione, visto il rallentamento dell’inflazione e del quadro macroeconomico dell’Eurozona. La presidente Christine Lagarde ha dichiarato che l’inflazione richiederà più tempo per tornare al target del 2% e che la BCE adotterà un approccio più flessibile, sottolineando come le scelte future dipenderanno dall’andamento dei dati economici, con possibili nuovi tagli o pause, a seconda delle circostanze.
Il cambiamento di tono nella dichiarazione della BCE ha alimentato speculazioni su una possibile sospensione dei tagli già il mese prossimo. Questo scenario si presenterebbe in un momento in cui l’Europa si appresta ad affrontare sfide come i dazi commerciali imposti dagli Stati Uniti e l’aumento delle spese per il riarmo militare. L’aumento della spesa fiscale, infatti, potrebbe stimolare la crescita e ridurre la necessità di ulteriori stimoli monetari da parte della Banche Centrale.
Inoltre, la BCE ora prevede di raggiungere l’obiettivo di inflazione all’inizio del 2026, un orizzonte temporale più lungo rispetto a quanto previsto in precedenza. Mentre le previsioni di crescita sono state riviste al ribasso di 0,2 punti percentuali sia per il 2025 che per il 2026 (rispettivamente allo 0,9% e all’1,1%, probabilmente sotto il potenziale e leggermente inferiori a quanto anticipato).
Nel frattempo, l’euro ha continuato a guadagnare terreno, raggiungendo il massimo giornaliero, mentre i rendimenti dei titoli di Stato sono scesi subito dopo l’annuncio della BCE. Durante la conferenza stampa, il rendimento dei titoli di Stato tedeschi a 10 anni è aumentato di cinque punti base, portandosi al 2,84%. Gli investitori hanno infatti ridotto le loro aspettative di ulteriori riduzioni, scommettendo ora su un alleggerimento di soli 44 punti base entro la fine dell’anno, con il tasso di riferimento che scenderebbe vicino al 2%, ma non più al di sotto di tale soglia, come precedentemente previsto.