I falsi messaggi di Samson dal telefonino di Ilaria: “Sto bene”. Oggi l’interrogatorio del gip

La studentessa della Sapienza uccisa con tre coltellate e chiusa in un sacco che poi è stato messo in valigia. Qualcuno ha aiutato il 23enne?

Apr 4, 2025 - 11:09
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I falsi messaggi di Samson dal telefonino di Ilaria: “Sto bene”. Oggi l’interrogatorio del gip

Roma, 4 aprile 2026 – “Sto bene, grazie a tutti”. Quella storia comparsa sul profilo Instagram di Ilaria Sula, che già da ore non rispondeva al telefono, aveva insospettito gli amici di lei. Ora viene fuori che è stato Mark Samson a pubblicarla, quando presumibilmente Ilaria era già morta, e lui si era impossessato del suo telefono. “Non ti preoccupare, comunque ci sta pensando la polizia”, scriveva nel frattempo il 23enne a chi gli chiedeva notizie dell’ex fidanzata. 

Il corpo messo in un sacco e chiuso in valigia

Mancano ancora dei pezzi al puzzle di questo ennesimo femminicidio: appare assodato che Samson  – reo confesso – abbia ucciso Ilaria in casa sua, in via Homs, a Roma. Nell’appartamento sono state rilevate tracce di sangue anche se ancora non si sa a chi appartengano. Non ci sono invece evidenze ematiche nella macchina con cui Samson avrebbe trasportato il trolley fin nei boschi alle porte di Roma.  

I genitori hanno aiutato Samson?

I genitori del filippino erano presenti in casa al momento dell’omicidio, dicono gli inquirenti. Il 23enne è stato aiutato a mettere il corpo della studentessa ternana in un sacco nero e questo nella valigia? Finora non sono state ufficializzate accuse nei loro confronti ma la posizione dei coniugi è ancora al vaglio degli investigatori. 

La data della morte

L’autopsia sul corpo di Ilaria ha permesso di stabilire che la ragazza è stata uccisa con tre coltellate profonde al collo che le hanno causato uno choc emorragico. Quanto alla data della morte rimangono incertezze. Una telecamera a Capranica Prenestina ha ripreso la targa corrispondente a quella del veicolo in uso alla famiglia Samson, intorno alle 18 del 26 marzo, a poche centinaia di metri dal burrone dove è stata ritrovata la valigia contenente il corpo, vicino alla strada provinciale 45 b. L'ultimo messaggio inviato dalla vittima, invece, era stato intorno alle 20 del 25 marzo.

Oggi l’interrogatorio

Nella sua confessione Mark Samson ha ammesso solo di aver ucciso l’ex compagna: ah gettando la valigia nel dirupo, ha detto, il coltello in un cassonetto e il telefono di lei in un tombino. Non ha chiarito altri dettagli, né ha spiegato i motivi del suo gesto. “Mi dispiace per quello che ho fatto”, si sarebbe limitato a dire. 

Dall’interrogatorio di garanzia, per la convalida del fermo, previsto per oggi, potrbbe emergere qualcosa di più.