I bicchieri tremano e mi danno l’allarme, poi gente in strada: la scossa flegrea sentita a Napoli

Ore 1.25. La terra trema. I bicchieri tremano. Sono sveglia, sono al computer a scrivere una recensione della magnifica Prima di Ruggero Cappuccio al Teatro Mercadante: Casanova dell’Infinita Fuga. Cucina a vista, i bicchieri a testa in giù, sul vassoio, vibrano, ma non si rompono, sono loro a darmi l’allarme. Niente panico, continuo a scrivere. […] L'articolo I bicchieri tremano e mi danno l’allarme, poi gente in strada: la scossa flegrea sentita a Napoli proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mar 13, 2025 - 20:12
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I bicchieri tremano e mi danno l’allarme, poi gente in strada: la scossa flegrea sentita a Napoli

Ore 1.25. La terra trema. I bicchieri tremano. Sono sveglia, sono al computer a scrivere una recensione della magnifica Prima di Ruggero Cappuccio al Teatro Mercadante: Casanova dell’Infinita Fuga. Cucina a vista, i bicchieri a testa in giù, sul vassoio, vibrano, ma non si rompono, sono loro a darmi l’allarme. Niente panico, continuo a scrivere. Penso, sarà una piccola scossa di terremoto. Durata una manciata di secondi. Dopo un paio di minuti un gran vociare in strada, Maronna o terremoto, la gente si affaccia alle finestre e comincia un concertino di imprecazioni, preoccupazioni, implorazioni.

C’è chi si prepara alla “Grande Fuga”. Mi affaccio pure io: la mia vicina sembra molto agitata: “Dormivo. Ho fatto un salto nel letto. Sembrava non finisse mai…”. Un’altra: “Il letto si è messo a fare un balletto nella stanza…”. Condivisioni di punti di vita. Signore mie, abitiamo nello stesso palazzo, stesso piano, il primo, stesse mura che non si sono neanche mosse. Mi viene da sorridere a quel senso di tragico, di esagerazione e di fatalità che il napoletano si porta dietro nel dna.

Stesso palazzo di fine Settecento di Via Egiziaca a Pizzofalcone, a due minuti da Palazzo Reale. Le mura di tufo perimetrali, spesse 108 centimetri (misurate stamattina) hanno retto il colpo. Le signore meno. Alla più agitata offro ospitalità a casa mia.

Vado a dormire, stamani primo messaggio da un caro amico di Bologna: “Tutto bene a Napoli?”. Controllo le news: “Una forte scossa di terremoto è stata avvertita intorno alle 1:25 a Napoli. E’ stata sentita distintamente dalle persone e diversi residenti sono scesi in strada. La scossa, di magnitudo 4.4, ha avuto come epicentro la zona dei Campi Flegrei ma è stata distintamente avvertita anche nel capoluogo partenopeo anche in virtù della durata prolungata…”. Crolli, calcinacci e gente in strada.

Complimenti agli ingegneri del Settecento che hanno costruito pareti bunker. Le case dell’abusivismo edilizio sono le vittime. E chi ci abita dentro.

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