“Ho guardato un film senza ricordare di averlo già visto, poi ho dato di matto perché non trovavo mia figlia: così ho scoperto di avere l’Alzheimer a 41 anni”: la storia di Fraser
Un insegnante e ricercatore australiano racconta in un video su YouTube i primi segnali della malattia: "Guardai un film senza ricordare di averlo già visto". E poi la paura per la figlia: "Guidavo per le strade, chiamavo i suoi amici...". La diagnosi a 41 anni: "L'Alzheimer è come una nebbia nel cervello". L'articolo “Ho guardato un film senza ricordare di averlo già visto, poi ho dato di matto perché non trovavo mia figlia: così ho scoperto di avere l’Alzheimer a 41 anni”: la storia di Fraser proviene da Il Fatto Quotidiano.

“Non riuscivo più a seguire le conversazioni come prima”. È così che Fraser, un insegnante e ricercatore australiano di 41 anni, descrive i primi, impercettibili segnali dell’Alzheimer, la malattia neurodegenerativa che gli è stata diagnosticata otto mesi fa. Una diagnosi che gli ha cambiato la vita, e che lo ha spinto a condividere la sua storia in un video su YouTube, diventato virale. “I primi sintomi mi hanno spaventato“, confessa Fraser. Il primo campanello d’allarme, però, non è stata una classica perdita di memoria, ma un episodio apparentemente banale accaduto quando aveva solo 38 anni: “Eravamo seduti a guardare un film, quando la mia compagna si è alzata ed è andata via, dicendomi che lo avevamo visto il mese prima”. Fraser, però, non ne aveva alcun ricordo: “Io l’ho guardato comunque per intero e il finale è stato una sorpresa completa. Non avevo alcun ricordo di averlo visto e, non guardando nemmeno molti film all’epoca, è stato un po’ preoccupante”.
Ma è il secondo episodio, qualche mese dopo, a far scattare l’allarme. Una sera, Fraser si dimentica completamente che la figlia adolescente era uscita per andare al cinema con le amiche: “Era tardi e ho iniziato a dare di matto, pensando ‘dov’è mia figlia?’“, racconta. “Ero in preda al panico, sono andato verso una vicina cittadina, cercando di vedere se era insieme agli amici […]. Ho provato a chiamarla, a mandarle un messaggio, ma non sono riuscito a contattarla in nessun modo. Stavo per chiamare la polizia”. Poi, la telefonata della figlia: “Ehi papà, sono appena stata a vedere il film, ricordi che te l’ho detto?”. Un sollievo, ma anche la consapevolezza che qualcosa non andava.
Dopo questi episodi, l’uomo decide di rivolgersi ai medici. La diagnosi è un fulmine a ciel sereno: Alzheimer precoce, la forma della malattia che si manifesta prima dei 65 anni. “Faccio fatica a gestire le mie giornate”, ammette Fraser. “Descriverei l’Alzheimer come una mancanza di concentrazione: ti si annebbia la mente e non riesci a focalizzarti sulle cose, sembri sempre confuso”. E aggiunge: “A volte è difficile anche solo pensare lucidamente, sembra che una nebbia ti occupi il cervello”. Per aiutarsi a ricordare gli impegni e gli spostamenti dei familiari, Fraser ha escogitato un sistema: “Mi mandano un messaggio con i loro orari e io li inserisco nel mio diario. Mi mandando anche un messaggio con i loro programmi, anche se me li hanno già detti. […] Così posso semplicemente guardare i messaggi e dire ‘Esatto'”. Con il suo video, visto da più di 110.000 persone, Fraser spera di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’Alzheimer e di supportare altre persone che affrontano un “percorso con la demenza”.
L’Alzheimer è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce la memoria, il pensiero e il comportamento. È la forma più comune di demenza e si manifesta con un deterioramento cognitivo graduale, che porta alla perdita di autonomia nelle attività quotidiane, e colpisce oltre 55 milioni di persone al mondo ogni anno. La malattia è causata dall’accumulo anomalo di placche di beta-amiloide e grovigli di proteina tau nel cervello, che danneggiano i neuroni e le loro connessioni. Sebbene non esista una cura definitiva, alcuni trattamenti possono rallentare i sintomi e migliorare la qualità della vita del paziente.
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