Gruppo Hera, netto aumento degli investimenti nel piano al 2028
La multiutility ha presentato i risultati preconsuntivi 2024 e il nuovo Piano industriale al 2028 che comprende anche un aumento della sua politica di dividendi da distribuire agli azionisti.

Presentati questa mattina i risultati preconsuntivi 2024 e il nuovo Piano industriale al 2028 di Hera, la multiutility italiana che ha fissato una strategia orientata alla crescita sostenibile. Il piano si fonda su tre pilastri fondamentali: sviluppo, resilienza e creazione di valore condiviso con tutti gli stakeholder.
Il nuovo Piano prevede investimenti quinquennali lordi per 5,1 miliardi di euro, in aumento del 46% rispetto al quinquennio precedente, destinati principalmente ad accelerare il raggiungimento degli obiettivi di transizione ecologica, ad aumentare la resilienza di reti e impianti, oltre che a garantire una crescita solida e sostenibile per il Gruppo.
A Piazza Affari, intanto, la presentazione del Piano permette al titolo del Gruppo Hera di aprire la seduta in positivo, segnando una crescita superiore all’1%, toccando un massimo di 3,52 euro e sovraperformando il FTSE MIB (+0,10%).
La società ha fissato i seguenti obiettivi finanziari:
- un ritorno sul capitale investito netto del 9,5%;
- una crescita strutturale del Margine Operativo Lordo (MOL) fino a 1,7 miliardi di euro;
- un incremento dell'utile di circa il 6% medio annuo;
- un aumento del dividendo del 21%, fino a raggiungere 17 centesimi per azione;
- un rendimento medio annuo di circa il 5%;
- un ritorno totale medio annuo per gli azionisti (TSR) dell'11%.
Il Gruppo Hera si impegna a mantenere una solida posizione finanziaria, con un rapporto debito netto/MOL previsto stabilmente al di sotto del 3x nell'arco del piano, raggiungendo il 2,8x nel 2028.
Questa strategia finanziaria prudente si accompagna a un approccio equilibrato nella gestione del portafoglio, che mira a bilanciare attività regolate e a libero mercato. Equilibrio che consente di generare risultati resilienti e di cogliere le opportunità emergenti nel settore.
Il piano si presenta “senza significative discrepanze rispetto alle nostre aspettative”, spiegano gli analisti di Equita Sim, che sul titolo confermano la raccomandazione hold e il prezzo obiettivo a 3,65 euro.
I risultati preconsuntivi per il 2024 riflettono già la strategia del Gruppo:
- un Margine Operativo Lordo superiore a 1,55 miliardi di euro;
- un rapporto debito netto/MOL inferiore a 2,6x, stabile rispetto al 2023;
- un dividendo previsto di 15 centesimi di euro per azione, in aumento del 7,1% rispetto al 2023 e superiore alle attese del precedente Piano.
“Il miglioramento degli obiettivi del nuovo Piano industriale e le positive previsioni, economiche e finanziarie, dei risultati 2024, ci permettono di rivedere al rialzo la politica dei dividendi proponendo un incremento, rispetto al 2024, del 7% già a partire dal 2025 fino ad arrivare al 21% al 2028”, sottolinea Cristian Fabbri, Presidente Esecutivo del Gruppo, che aggiunge: “in crescita, a quasi 11 miliardi di euro, anche il valore economico distribuito nei 5 anni di Piano agli stakeholder dei territori nei quali operiamo”.
Nel frattempo, iCda di Aimag e Hera hanno approvato la sottoscrizione dell'accordo quadro che darà il via a una nuova fase del progetto di partnership industriale fra le due realtà, con la multiutility che ha aumentato la sua partecipazione.
Il gruppo Aimag, partecipato da 21 comuni nelle province di Modena e Mantova, è attivo nei settori dei servizi ambientali, ciclo idrico ed energia; nel 2023 ha registrato un fatturato consolidato di 400 milioni con un margine operativo lordo di oltre 60 milioni e una posizione finanziaria netta di 210 milioni di euro. L'aumento di capitale è stato definito valutando Aimag circa 7 volte l'Ebitda 2024 e la newco circa 1,2 volte la Rab.
Se "l’aumento di capitale è stato fatto “leggermente a sconto rispetto alle nostre valutazioni al 25% di premio Rab per gli asset idroelettrici”, gli analisti di Equita giudicano “positivamente il processo di consolidamento del territorio e le opzioni di crescita M&A”, aggiungendo che “la valutazione ci sembra coerente con gli asset sottostanti (forse solo leggermente sottovalutata la quota Hera nella distribuzione idrica, comunque coerente con un premio per il controllo)".