Gp d’Australia, Norris domina su Verstappen. Gara da sogno per Antonelli, unico esordiente al traguardo. Incubo per le Ferrari
La McLaren fa paura e per passo, per lo meno a Melbourne, ha dato a tutti la paga. Anche sul bagnato. La velocità mostrata dalla vettura papaya era imbattibile per chiunque, anche per la Red Bull L'articolo Gp d’Australia, Norris domina su Verstappen. Gara da sogno per Antonelli, unico esordiente al traguardo. Incubo per le Ferrari proviene da Il Fatto Quotidiano.

Diluvio, sole, asfalto umido. Dalla lotteria di Melbourne il numero vincente è il 4 di Lando Norris, che chiude davanti a Verstappen e Russell. Gara da sogno per Andrea Kimi Antonelli, 5° dietro ad Albon e unico rookie al traguardo. Da incubo invece quella delle Ferrari: Leclerc è 8°, Hamilton 10°, superato nel finale da Piastri (9°), a lungo secondo prima che il diluvio degli ultimi giri lo facesse finire sull’erba. Per la Rossa una SF-25 troppo incostante e senza ritmo, oltre alle strategie sbagliate dal team. Hanno chiuso la top-10 Stroll (6°) e Hulkenberg (7°). A muro nel giro di ricognizione la Racing Bulls di Hadjar, fuori anche Lawson, Bortoleto, Alonso, Sainz e Doohan. Domenica prossima si corre in Cina.
Se anche sul bagnato è così, allora il rischio che ammazzi il Mondiale è concreto. Questa McLaren fa paura e per passo, per lo meno a Melbourne, ha concesso a tutti la sua paga. La velocità mostrata dalla vettura papaya era imbattibile per chiunque, anche per la Red Bull di Verstappen, che in due occasioni si è trovato dietro a Norris ma non è riuscito a passato, nonostante una gara condotta magistralmente. Prima al via una volta superato Piastri, poi nel finale, quando dopo il diluvio degli ultimi giri Max si è ritrovato dietro al britannico, non riuscendo a impensierirlo con il Drs per la troppa velocità di Lando in rettilineo.
Nonostante il folle meteo di Melbourne (tipo quello del GP del Brasile 2024), sembrava un GP quasi tranquillo per Woking, con il team principal Stella costretto più a gestire i suoi piloti che a guardarsi le spalle, come dimostra quel “non attaccare” rivolto a Piastri quando l’australiano era a 6 decimi da Lando. Stava andando tutto liscio anche dopo il pit arrivato per il botto di Alonso al 34° giro, poi con il diluvio degli ultimi giri è accaduto l’impensabile: i due McLaren sono finiti lunghi nel terzo settore, con Piastri sull’erba della chicane pre-rettilineo e Lando a fatica al box per mettere le intermedie, rientrando 7°. Una mossa alla fine fortunata, dato che Norris ha anticipato la sosta e si è ritrovato davanti a tutti quando gli altri sono andati a cambiare le gomme nel giro seguente. Nel finale è stato ottimo poi in difesa su Verstappen per prendersi il successo.
Se la McLaren si comporta così sul bagnato, figurarsi sull’asciutto. La Cina e il Giappone, piste da macchina vera, diranno molto sui distacchi che gli altri team hanno nei confronti di quello papaya, altrimenti il rischio è di una stagione da dominatore e che le squadre di prima fascia si concentrino direttamente sull’auto 2026, stagione di introduzione del nuovo regolamento motori. Si è visto anche un Norris mentalmente diverso, più sicuro rispetto a quello titubante di anno scorso. La pausa invernale e il percorso fatto da uno specialista gli hanno fatto sicuramente bene. Lando è già in testa, mettendo fine a un’egemonia che vedeva Verstappen in vetta al Mondiale da 63 GP. Piastri invece pecca ancora di errori di troppa foga, anche se il talento non è in discussione. Oscar è lontano parente da quello spento visto negli ultimi appuntamenti della scorsa stagione. Si rifarà.
Vera delusa di giornata è al Ferrari, che dopo le feste invernali tra Milano e Fiorato, per la prima di Hamilton, deve leccarsi le ferite al via di Mondiale. Dalle FP3 di sabato mattina, la SF-25 era la lontana parente di quella vista nelle prime due sessioni. Anche il ritmo mostrato in gara lo ha dimostrato: giri non eccezionali si sono mescolati a quelli lenti. Sono poi state sbagliate anche le strategie di gara, come non aver richiamato Leclerc ai box per le slick, subito dentro dopo il botto di Alonso, e aver tentato l’azzardo finale di rimanere in pista sulle dure quando diluviava. Con un pilota può anche starci, con due no, e sarebbe stato almeno il caso di diversificare le due strategie. Chi fosse rientrato nello stesso giro di Verstappen, si sarebbe ritrovato avanti. Troppo poco però per una vettura che è mancata e che deve subito ritrovarsi, nella speranza di una crescita grazie anche agli aggiornamenti da introdurre nel corso di stagione, come si era visto lo scorso anno. La prima di Leclerc e Hamilton è buia come il cielo di Melbourne, specie per Lewis, tra le parolacce urlate via radio e il sorpasso finale subito da Piastri all’ultimo giro.
Chi esce da Melbourne soddisfatta è sicuramente la Mercedes. Russell, che ha sempre galleggiato dietro ai primi tre, ha chiuso sul podio. Antonelli è passato dall’uscita nel Q1 sabato a una straordinaria quinta posizione (quarto al traguardo ma con 5 secondi di penalità per unsafe release). Un inizio da sogno per il talentino bolognese della Stella. Era dal 2007 che un italiano (Vitantonio Liuzzi) non andava a punti in Australia. Il miglior risultato per un pilota del Belpaese dal 1970, quando Ignazio Giunti si prese in Belgio il quarto posto sulla Ferrari. Kimi però è anche il secondo pilota più giovane della storia dietro a Verstappen (con 18 anni 6 mesi e 18 giorni) a essere andato a punti. L’unico dei rookie rimasto in pista in una roulette russa che ha visto anche l’uscita di due esperti come Alonso e Sainz, a dimostrazione di come le condizioni in pista fossero difficilissime. Menzioni d’onore vanno fatte infine ad Albon, quarto con la sua Williams dopo una gara ottima e attenta, ma anche a Hulkenberg, che ha portato la Sauber a punti come difficilmente era prevedibile alla vigilia.
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