Gli animali del Mercato: che cosa significa CIGNO NERO in finanza
Il cigno nero è un evento inaspettato di grande portata e impatto a livello globale. È un punto epocale e di svolta, imprevisto, con un ruolo e un effetto dirompenti e che cambiano lo scenario. La teoria del cigno nero è stata sviluppata da Nassim Nicholas Taleb – saggista e matematico di origine libanese – […] L'articolo Gli animali del Mercato: che cosa significa CIGNO NERO in finanza proviene da ilBollettino.

Il cigno nero è un evento inaspettato di grande portata e impatto a livello globale. È un punto epocale e di svolta, imprevisto, con un ruolo e un effetto dirompenti e che cambiano lo scenario.
La teoria del cigno nero è stata sviluppata da Nassim Nicholas Taleb – saggista e matematico di origine libanese – nel suo omonimo libro del 2007. Il nome di questo animale della finanza deriva proprio dal titolo del volume, che a sua volta trae origine dalla rarità del cigno nero.
Gli eventi di questo tipo hanno infatti 3 caratteristiche principali. Sono: rarità; impatto forte, anche estremo, con conseguenze importanti e spesso devastanti; prevedibilità retrospettiva: col senno di poi, spesso appaiono evitabili.
I cigni neri comprendono quindi fatti storici, crisi finanziarie, disastri naturali e pandemie. Un esempio lontano è stata la scoperta dell’America e del cosiddetto Nuovo Mondo da parte di Cristoforo Colombo nel 1492. Un evento inaspettato ed epocale che ha cambiato radicalmente il corso della storia, portando a grandi esplorazioni, colonizzazioni, guerre, scambi commerciali e culturali.
Anche la caduta del muro di Berlino nel 1989, che ha segnato la fine della Guerra Fredda, e gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001 negli Stati Uniti sono cigni neri. Hanno avuto un forte impatto sulla geopolitica mondiale.
Altri esempi? La crisi del debito pubblico in Europa nel 2012, il terrorismo dell’ISIS, la Brexit. E, più di recente, la guerra in Ucraina, la rottura della supply chain globale e il riaccendersi dei conflitti in Medio Oriente. ©
Articolo tratto dal numero dell’1 marzo 2025 de Il Bollettino. Abbonati!