“Gente che vomitava ovunque, diarrea acida e una puzza di fogna. Sembravano tutti zombie, altro che matrimonio da sogno nel resort di lusso”: il racconto dei fotografi
Decine di invitati, sposi inclusi, colpiti da malori durante il soggiorno al resort Sandos Playacar. Testimoni raccontano: ""Gente che sembrava zombie, con la faccia verde, bambini terrorizzati". E c'è chi ha già fatto causa L'articolo “Gente che vomitava ovunque, diarrea acida e una puzza di fogna. Sembravano tutti zombie, altro che matrimonio da sogno nel resort di lusso”: il racconto dei fotografi proviene da Il Fatto Quotidiano.

“Ovunque andassi, sentivi questo odore di fogna“. E poi: “Gente che sembrava zombie, con la faccia verde, che vagava per il resort. Una ragazza adolescente che vomitava davanti a tutti“. Sono le testimonianze shock di chi ha vissuto l’incubo del Sandos Playacar Beach Resort, un hotel a cinque stelle a Playa del Carmen, in Messico, trasformato in un lazzaretto a causa di un’intossicazione alimentare (o forse di un’infezione virale) che ha colpito centinaia di ospiti.
Tra loro, Joel Boily e Cheryl Mains, fotografi di matrimoni di Winnipeg, Manitoba, che avevano scelto il resort per immortalare le nozze del fratello della sposa e per trascorrere una vacanza in famiglia. “Eravamo entusiasti di fare un viaggio con la nostra famiglia, in modo che [i nostri figli] potessero creare ricordi meravigliosi con i loro nonni, la loro zia”, racconta Joel al Daily Mail. “I miei genitori avrebbero potuto passare una giornata intera con i nostri figli sulla spiaggia, un’esperienza che probabilmente non avranno mai più”. Ma la giornata in spiaggia non c’è mai stata. Venerdì mattina, dopo aver esplorato il resort e fatto il bagno in piscina, la famiglia ha iniziato a sentirsi male. “Il mio bambino di due anni è stato il primo a essere colpito, con vomito violento a getto. Non aveva mai vomitato prima in vita sua”, racconta Joel. “Era terrorizzato. Non sapeva cosa stesse succedendo”.
E poi, la diarrea: “Tre giorni di diarrea acida che usciva da lui ogni mezz’ora, ogni ora… urlava, piangeva di dolore”. Poco dopo, anche Joel, che dice di non soffrire mai di problemi digestivi, ha iniziato a sentirsi male: “Mi sono sdraiato e sono svenuto per 16 ore di fila”. Anche suo padre, 58 anni, “è stato a terra per circa 36 ore”. Gli sposi, colpiti dagli stessi sintomi il venerdì, hanno dovuto rimandare il matrimonio a sabato, dopo estenuanti trattative per evitare di pagare penali. Ma anche il giorno delle nozze si è trasformato in un incubo: “Un quadro distopico… l’atmosfera tipica del matrimonio era stata sostituita dalla condivisione di racconti su quanto stessero male e su quanto fosse terribile questo resort”, ricorda Joel. “I pasti del matrimonio sono rimasti intatti. Nessuno li ha mangiati. Nessuno beveva e festeggiava [come] si vedrebbe normalmente a un matrimonio”, aggiunge. Un medico, chiamato al resort, avrebbe riferito di essere “andato avanti e indietro per mesi” e di sospettare un problema legato all’acqua.
Tornato a casa, Joel ha deciso di agire: “Alle 3.24 del mattino dopo il matrimonio, dopo aver portato mio figlio di due anni in bagno, mentre piangeva sulla tazza ho deciso: farò tutto il possibile”. Ha iniziato a cercare informazioni su come coinvolgere le autorità sanitarie locali, utilizzando ChatGPT per superare le difficoltà linguistiche: “Ho spiegato tutto quello che è successo e cosa potevo fare. E ChatGPT mi ha illustrato un piano, mi ha mostrato chi è l’ente regolatore responsabile… mi ha mostrato come presentare un reclamo. Mi ha mostrato come scrivere l’e-mail in spagnolo. Mi ha mostrato a quali indirizzi e-mail dovevo inviarla”.
Grazie alla sua iniziativa, e a quella di centinaia di altri ospiti che si sono uniti a un gruppo Facebook di “supporto e condivisione di informazioni” (che conta quasi 750 membri), le autorità hanno effettuato un’ispezione al resort. “Speravamo davvero che ci fosse un’ispezione fatta con integrità”, dice Joel. “Anche se l’ispezione è stata fatta, sembra che dalle prime notizie la stiano minimizzando”. Il gruppo Facebook è pieno di messaggi di vacanzieri che hanno già prenotato un viaggio al Sandos Playacar e chiedono se le condizioni siano cambiate. Altri ospiti, attualmente malati, si offrono aiuto reciproco e si scambiano consigli su come procurarsi cibo e acqua.
Intanto, si parla già di cause legali o di un’azione collettiva. Ma Joel, per ora, vuole soprattutto che gli sposi, a cui è stato rovinato il matrimonio, ottengano un risarcimento. “Non tutti sono persone ricche che vanno in vacanza cinque volte l’anno… risparmiano soldi per queste cose, si sacrificano e si prendono del tempo libero dal lavoro”, sottolinea. “Questo è un problema serio e negligente che ha colpito persone reali che aspettavano questo viaggio da anni, mesi”. E conclude: “Questo è il mio nuovo hobby. Una volta alla settimana, dedicherò cinque minuti a ricordare a tutti, su ogni piattaforma social, sulla mia piattaforma nazionale per matrimoni in Canada, che a distanza di un anno, due anni, se qualcuno sta pensando di portare la propria famiglia lì, di risparmiare soldi, di sacrificarsi per fare una vacanza in famiglia fantastica, di pianificare il proprio matrimonio… voglio che conoscano la storia”.
In una dichiarazione rilasciata a DailyMail, Sandos Playacar ha attribuito la colpa a fattori esterni, affermando di aver ricevuto la scorsa settimana segnalazioni di malattie “che hanno colpito diversi resort della regione, compreso il nostro”. L’hotel sostiene di aver collaborato pienamente con le autorità sanitarie, di aver adottato “misure immediate”, di aver rafforzato i “nostri già rigidi protocolli sanitari” e di aver chiuso “l’accesso non essenziale alla proprietà per ridurre al minimo ulteriori esposizioni e prevenire la diffusione”. Ha inoltre assicurato di aver fornito “un’assistenza attenta e personalizzata a ciascuna famiglia colpita”.
La dichiarazione afferma che nessun altro ospite ha mostrato sintomi dopo l’ondata iniziale di denunce, nonostante le testimonianze di ospiti malati presenti sul gruppo Facebook risalgano almeno a dicembre e continuino fino a questa settimana. “Stiamo conducendo un’indagine approfondita, ma ad oggi non abbiamo trovato prove di contaminazione”, conclude la dichiarazione. Una versione, quella dell’hotel, che non convince Joel e gli altri ospiti, pronti a dare battaglia per ottenere giustizia e per evitare che altri vivano la loro stessa, terribile esperienza.
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